
Alla presenza del Leader Gianluigi Paragone
La nuova sede cittadina di Italexit è stata inaugurata in via Cortemilia 29 dal leader fondatore Gianluigi Paragone dinnanzi ad una nutrita rappresentanza dei cittadini torinesi che hanno raccolto il preannunciato invito all’evento.
Dal palco Paragone, che in mattinata aveva aperto la sede valsusina, ha ricordato come Italexit sia nato per ridare quel senso di italianità smarrita ed oggi vittima dei ricatti, come ha voluto sottolineare, non ultimo “quello costruito intorno al Covid”.
Paragone ha altresì insistito sull’importanza di creare quel tessuto nazionale che crei i presupposti per intraprendere nuovi itinerari politici e sociali
“quelli stessi che l’Europa non ha mai saputo creare. Vogliamo tornare fra la gente, fra gli italiani che si sentono traditi e fra coloro che per poter continuare nella loro vita di tutti i giorni hanno dovuto sottoporsi all’inoculazione del vaccino, di coloro che hanno subito la sospensione della retribuzione per non averlo fatto”.
Una constatazione forte ed altrettanto amara:
“Una forma assai grave – ha aggiunto – di palese violazione dei diritti costituzionali”.
Gianluigi Paragone ha poi accennato alla violenza che nel mondo viene perpetrata quotidianamente con la violazione dei diritti al giudizio ed alla relativa condanna nei termini di una logica e democratica soluzione.
In merito a ciò che sta accadendo in Ucraina, Paragone ha espresso perplessità su come l’Europa stia dimostrando “debolezza ed inerzia”; sul Governo Italiano ha poi aggiunto che si sarebbe dovuto operare per intraprendere un percorso sì difficile, ma utile affinchè la trattativa per la pace si protraesse nel tempo sempre più intensa evitando che degenerasse come oggi, purtroppo, sta accadendo:
“E l’Italia – ha aggiunto – sarà fra gli Stati che pagheranno il prezzo più caro”.
Gianluigi Paragone ha poi incontrato i cittadini nel bagno di folla che si era formata intorno alla novella sede manifestando altresì la sua perplessità su quella che ha definito “dematerializzazione dei vecchi partiti” ricordando che il programma di Italexit vuole il ritorno fra la gente per costruire quel futuro che nasce nelle piazze e nelle fabbriche:
“Avere una sede sul territorio significa costruire un avamposto di libertà per tutti coloro che auspicano per se stessi e per i loro figli un futuro fatto di certezze e non di imposizioni che hanno distrutto la libertà individuale”.
Una vera e propria rete che riporti alle origini il significato della politica, riprendendo i contatti con coloro che avevano previsto i problemi che Euro ed Europa, così concepita, avrebbero prodotto all’economia generale: l’incontro personale con Renzo Rabellino, Segretario Nazionale del Movimento NO EURO, al termine della manifestazione è l’ulteriore segnale della volontà di ricostruire partendo dall’asse portante di qualsiasi iniziativa: la volontà del popolo.
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Articolo pubblicato il 28/02/2022