
Di Alessandro Mella
Sarà forse perché i libri di testo di scuola, almeno per la mia generazione, tendevano a fermarsi al 1946, sarà perché noi italiani non abbiamo a cuore la genesi dei problemi dell’attualità politica, ma resta il fatto che gli anni che seguirono la fine del secondo conflitto mondiale sembrano aver sempre trovato attenzione non sufficiente nel nostro paese.
Quasi il 1946 fosse una sorta di limite invalicabile oltre il quale si ritiene sconveniente e forse proibitivo inoltrarsi.
Per fortuna, tuttavia, gli storici hanno lavorato molto, esplorato e sondato con pazienza, anche quei momenti così lontani e così vicini al tempo stesso. A riprova di questo è stato recentemente pubblicato il saggio di Nico Perrone dal titolo “Il realismo politico di De Gasperi – Fanfani invece vuole i missili americani”.
Il lettore, leggendo questo nome, sarà portato a pensare alle rievocazioni che spesso vengono fatte di un personaggio molto citato ma in verità molto poco conosciuto.
Eppure, questo volume ha un primissimo pregio che pochi forse coglieranno da principio: l’impiego di documenti storici inediti provenienti da archivi nazionali ed esteri. Non, quindi, il solito rimestare del già scritto ma ciò che uno storico di valore ritiene dovere etico: scendere negli archivi e scoprire quel che nessuno ha letto, detto e raccontato.
L’autore ripercorre la vicenda umana e storica dello statista partendo dalla sua giovinezza nell’Impero d’Austria, parlamentare austro-ungarico, epoca a cui risale la sua primaria formazione. Attraverso il periodo bellico e la guerra di liberazione nazionale, ne scruta l’ascesa politica ed il ruolo negli anni che seguirono il conflitto.
De Gasperi guida il paese, da presidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli esteri, al tempo dei trattati di pace, un’Italia comunque sconfitta ed il cui impegno nella guerra di liberazione non sembra trovare i riscontri sperati, negli anni in cui il rischio di finire nell’orbita sovietica sembra ancora essere altissimo.
Cerca di mantenere un equilibrio per poi dare una direzione atlantica precisa aderendo formalmente alla Nato nel 1949.
Perché questa scelta? In parte la risposta emerge in alcune lettere che Paolo Emilio Taviani fece pervenire all’autore del volume nel 1991: “Circa le possibili invasioni dell'Italia, anche dopo il 18 aprile 1948, abbiamo oggi le testimonianze di autorevoli dirigenti di Paesi dell'est.
Posso dirle che da parte della dirigenza governativa alla quale ho sempre partecipato si pensava che fosse del tutto improbabile una invasione unilaterale dopo il 1948.
Era invece possibile che scoppiasse la guerra. E il pericolo reale vi fu nel 1950, nel 1956, nel 1962 (gravissimo, evitato per poche ore), nel 1968. In tal caso gli Stati Uniti non avrebbero usato la bomba strategica e sarebbe risultata inevitabile l'occupazione in Europa fino ai Pirenei e in Italia fino all'Aspromonte (…). Il pericolo del 1962 era effettivamente legato alla vicenda dei missili di Cuba il 27-28 ottobre 1962: la mattina del 28 ottobre siamo stati a due ore dalla guerra, che sarebbe inevitabilmente scoppiata”.
Alla svolta atlantica di De Gasperi segue, poi, la politica ancora più determinata di Amintore Fanfani.
Proprio lui, infatti, giunse ad uno sconcertante “accordo” con gli Stati Uniti per l’installazione dei missili Jupiter sul territorio italiano. Vicenda di cui si fece convinto sostenitore.
Il tutto da compiersi più o meno alle spalle del parlamento esattamente come, in modo non meno sconcertante, fu concordato il Patto di Londra del 1915.
La storia si ripete con tutte le sue conseguenze ed i pericoli che seguono i gesti avventati.
Il libro è aperto da una preziosa e dettagliata prefazione di Aldo A. Mola, uno dei pochi storici che mai ha trascurato il dopoguerra italiano prodigandosi, anzi, per riallacciarlo a quel passato recente cui è fatalmente collegato.
Un’opera, quella di Nico Perrone, che non può e non deve mancare nella libreria degli studiosi e degli appassionati perché permette di capire, comprendere, conoscere, l’origine di questioni e problemi il cui peso e la cui importanza non sono retaggio del passato ma stretta, strettissima, attualità storica e politica.
Alessandro Mella
Il realismo di De Gasperi. Fanfani invece vuole i missili americani.
Autore: Nico Perrone
Editore: BastogiLibri
Collana: Lo Stato
Anno edizione: 2022
Pagine: 144 p., Brossura.
EAN: 9788855011396
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Articolo pubblicato il 11/03/2022