Lucca - I Pittori della Luce da Caravaggio a Paolini. Una grande mostra curata dal professor Vittorio Sgarbi

Oltre cento opere presenti alla ex Cavallerizza per raccontare il ruolo della luce nella pittura del Seicento, e per rendere il giusto onore alla pittura seicentesca del pittore naturalista lucchese: Pietro Paolini

In questi momenti di buio avremmo bisogno di tanta luce. Questa luce  ci viene donata dalla  bella mostra, prodotta da Contemplazioni ( una squadra  qualificata di veri professionisti dell’artee curata dall’espertissimo critico d’arte professor Vittorio Sgarbi, nella ex  Cavallerizza di Lucca,”I Pittori della Luce. Da Caravaggio a Paolini”, fino al 2 ottobre 2022.  

Circa cento opere – provenienti da musei italiani ed esteri, dalle Diocesi, oltre che da prestigiose collezioni private e internazionali – dei numerosi pittori che, per tutta la vita hanno inseguito Caravaggio, lo hanno  incontrato, qualcuno superato, o addirittura per certi aspetti anticipato sono i luministi, chiamati qui i “Pittori della  Luce”, perché in tutte le loro opere è la luce la vera protagonista.

La mostra è promossa dalla Regione Toscana e dalla città di Lucca, con la collaborazione della Fondazione Cassa Risparmio d i Lucca, nell’occasione vengono esposte diverse opere importanti, e di Camera Commercio di Lucca  e Lucca Promos.  

Vittorio Sgarbi « La mo stra parte dalla rivoluzione di Caravaggio, con la presenza di un’opera assai notevole come il “Cavadenti”, sulla quale , per taglio e genere, sicuramente Paolini dovette riflettere, testimoniando la più integrale coerenza tra i pittori di luce».

Scrive sempre il professor Vittorio Sgarbi nel saggio di apertura affidato al catalogo:”L’intenzione è quella di restituire a Pietro Paolini, lucchese, la reputazione e la estrema centralità, nel novero dei caravaggisti, che gli era riconosciuta dalle fonti storiche , dai collezionisti e dagli antiquari, con debole reazione degli storici e degli studiosi, fino alla prima, sonora, avvisaglia della monografia di Patrizia Giusti Maccari(1987), per molti versi meritoria”.

Eccelsi capolavori si possono ammirare nel percorso espositivo riferenti a Caravaggio toccando tre momenti fondamentali della carriera artistica. Il primo capolavoro è il “Ragazzo che monda un frutto”, un’opera giovanile, intima pura riempita di luce soffice e rassicurante, dipinta durante il suo esordio romano , alla metà degli anni Novanta del Cinquecento. 

Un’altra immagine del Caravaggio ormai maturo è il quadro “Seppellimento di Santa Lucia”, un’opera cardine, realizzata  dopo l’evasione dal carcere di Malta e l’arrivo di Siracusa come pala  per l’altare maggiore della basilica di Santa Lucia al Sepolcro, nel sito dove, secondo la tradizione , vuole che la santa sia stata martirizzata e sepolta.  Un’altra opera stupenda – prestata  della Galleria degli Uffizi di Firenze – è il “Cavadenti”,  dove si trova il pieno legame con l’arte di Pietro Paolini.

Eugenio Giani - Presidente di Regione  Toscana:”Un’occasione davvero unica, un vero e proprio “lusso” estetico destinato a incantarci e sorprenderci, una mostra costruita dal suo curatore per farci compiere un viaggio completo alla riscoperta  di un grande pittore dei Seicento lucchese  e italiano: Piero Paolini”.

Il professor Sgarbi nella sua lunga carriera di curatore di mostre ha rivalutato fatto conoscere artisti quasi dimenticati, o poco valorizzati, restituendo ad ognuno di loro, la giusta collocazione nell’arte. In questo progetto, di luce, attraverso  l’opera di Caravaggio  e dei Caravaggisti  rivaluta e da conoscenza all’arte di Pietro Paolini, protagonista lucchese  della nuova scuola naturalista.  

Alessandro Tambellini, Sindaco della città di Lucca,”Un ‘occasione irripetibile per Lucca di approfondire un’epoca che vide la città - in strette relazioni con molte capitali europee - dare un importante contributo alla cultura italiana “.

Pietro Paolini vedendo le opere di Caravaggio ritorna a Lucca , portando molte novità pittoriche. E con lui altri artisti toscani, i quali si distingueranno  per l’utilizzo della luce in cupi notturni come Baccio Ciarpi, Paolo Biancucci, Rutilio Manetti, Francesco Rustici detto il Rustichino, Simone del Tintore, Giovanni Coli e Filippo Gherardi, Girolamo Scaglia, Pietro Sigismondi, Paolo Guidotti detto il Cavalier Borghese, Antiveduto Grammatica , Giovan Domenico Lombardi, Pietro Ricchi detto il Lucchese.

Il percorso espositivo annovera anche un’opera di raffinata fattezza “Madonna con Bambino ai primi passi “ del pisano  Orazio Gentileschi, uno degli  dei caravaggisti  toscani più importanti. Caravaggio ha contaminato anche molti artisti toscani lasciando una folta rappresentanza come Giovanni Baglione, Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino, Bartolomeo Manfredi e Giovanni Francesco Guerrieri, nella pittura di questi maestri si riscontra evidenti affinità con la produzione di  Paolini. Stefano Ragghianti, Assessore alla Cultura Città di Lucca, “Specialisti, studiosi, ricercatori ed esperti appassionati ma anche un pubblico meno abituato alle grandi mostre, sarà richiamato da questi capolavori”.

L’ultimo Caravaggio è tutto a luce artificiale. La prima risposta a queste ambientazioni notturne viene da, Pieter Paul Rubens, a Roma quando nel 1609, dipinge l’Adorazione dei Pastori per la Chiesa dei Filippini di Fermo.  A morte avvenuta di Caravaggio nel 1610, i protagonisti della pittura naturalista rimasti in Roma sono il pittore spagnolo Jusepe de Ribera e il francese Valentin de Boulogne.

Il lucchese Paolini si avvicina di più al  maestro francese per i sorprendenti e innovativi risultati per l’invenzione di una luce strisciante e uniforme che produce riflessi perlacei. Marcello BertocchiniPresidente della Fondazione Cassa Risparmio di Lucca - “la luce, come denominatore riconoscibile di una storia che coinvolge diverse aree d’Italia e d’Europa e che oggi viene narrata a Lucca in chiave del tutto nuova. Per la Fondazione è motivo di grande soddisfazione vedere numerose opere della propria collezione nell’allestimento della Cavallerizza”.

Le atmosfere  caravaggesche si riscontrano anche nelle tele di Battistello Caracciolo e Mattia Preti in quest’ultimo Paolini condivide una sorta di fuga dalla realtà in favore di una rappresentazione di carattere teatrale con notevoli riflessi scenografici. Significativi gli influssi di Caravaggio in artisti come Alessandro Turchi detto l’Orbetto, Giovanni Serodine  e Matthias Stomer.

Nel progetto espositivo di Lucca troviamo anche opere del parmese Giovanni Lanfranco, Angelo Caroselli, Pietro Della Vecchia, Antonio Gherardi. L’allestimento riserva anche un colpo di scena per le maestose sculture di Cesare Inzerillo e Marilena Manzella che emergono dal buio delle pareti in stretto dialogo con i dipinti dei quali ne ricordano dettagli ingigantiti. Il pubblico viene coinvolto anche dalle musiche originali di Lello Analfino, autentiche poesie sonore .

La mostra è commentata da  uno splendido catalogo edito da Contemplazioni, curato da Vittorio Sgarbi e Sara Pallavicini. Compongono il volume - accuratamente rilegato con copertina rigida telata nera -  testi, di Vittorio Sgarbi, Paola Betti, Nikita de Vernejoul, Pierluigi Carofano, Patrizia Giusti Maccari, Alberto Ambrosini, Marta Rossetti, e Roberto Rapuano. Ognuna delle  opere presenti in mostra sono descritte e commentate  con schede critiche da esperti studiosi.  

Descrizione immagini:

Foto copertina catalogo della mostra

Foto 1 Michelangelo Merisi detto Caravaggio “Ragazzo che monda un frutto anche detto Mondafrutto”, fine del XVI secolo, olio su tela, 64,5x51,4 cm, collezione privata

Foto 2 Pieter Paul Rubens “ Adorazione dei pastori”, 1608, olio su tela, 300x192 cm, Pinacoteca Civica di Fermo

Foto 3 Orazio Lomi Gentileschi “Madonna con il Bambino ai “primi passi”,1614-1615circa, olio su tela 84x64cm,  collezione privata

Foto 4 Giovanni Serodine ”Cristo Deriso”, 1626 circa, olio su tela 113x152cm, Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera

Foto 5 Pietro Paolini “Cantore”, 1605 circa, olio su tela, 88x69 cm, Roma Fondazione Boris Christoff

Foto 6 Pietro Paolini “Martirio di San Bartolomeo “, 1633, olio su tela, 253x175 cm, Lucca, Museo Nazionale di Villa Guinigi

Foto 7 Pietro Paolini “Madonna in trono con il Bambino, santa Caterina d’Alessandria, San Giovannino e un evangelista (Marco?) 1645-1650, olio su tela 255x155cm, Fondazione Cavallini Sgarbi

Foto 8 Pietro Paolini “Sant’Agostino allo scrittorio” 1650 circa, olio su tela 95x73cm, Fondazione Cassa Risparmio di Lucca

Foto 9 Pietro Paolini “Cupido dormiente”, 1650-1660 circa, olio su tela  69,5x119 cm, Fondazione Cassa Risparmio di Lucca

Foto 10 Pietro Paolini   “Cupido forgia le frecce”, 1650-1660 circa, olio su tela, 69,5x121,5cm Fondazione Cassa Risparmio di Lucca

Foto 11 Mattia Preti “Cristo risorto”, 1675-1685 circa olio su tela, 124x99cm, collezione privata

Le immagini che documentano il testo sono tratte dal catalogo della mostra:

“I pittori della luce. Da Caravaggio a Paolini”,  curata da Vittorio Sgarbi, ex Cavallerizza, Piazza Verdi - Lucca, fino al 2 ottobre 2022, Orario 10.00 - 20.00, per informazioni + 39 3892346010

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/03/2022