Bologna – Andreotti: una biografia politica

I primi cinquant’anni di un uomo politico (1919-1969) tra i più importanti dell’Italia repubblicana, nel libro di Tommaso Baris edito dalla casa editrice il Mulino

Il libro,“Andreotti. Una biografia politica. Dall’associazionismo cattolico al potere democristiano (1919-1969), pp. 341  Società editrice il Mulino – foto copertina €28.00, di Tommaso Baris ripercorre cinquant’anni  di storia  di un uomo politico, che tra i suoi incarichi politici hanno accompagnato l’intero cammino della Repubblica dei partiti, e   tutti i sondaggi, lo indicavano come l’uomo politico più polare, per la battuta pronta, il buon senso popolare, la capacità di parlare di aspetti personali (dal tifo per la Roma alla passione per i cavalli, alla leggendaria emicrania), nei programmi di intrattenimento, dopo essere stato, nel 1976, il primo presidente del Consiglio ad andare in un talk show televisivo. 

Giulio Andreotti, ha attraversato tutta la storia dell’Italia repubblicana, nonostante accuse, scandali, processi. Costituente  Deputato, Ministro, sette volte Presidente dl Consiglio dei Ministri, Senatore a vita. La sua straordinaria longevità politica ne ha fatto il simbolo non solo della Democrazia Cristiana  ma della stessa « Repubblica dei partiti» che ha retto per mezzo secolo il nostro Paese. Il volume  del Professor Tommaso Baris, partendo dalle carte del suo archivio personale, prova a storicizzare la figura ricostruendone  la formazione nella Fuci con le iniziali simpatie «radicali», il rapporto Alcide De Gasperi dalla Resistenza  alla presidenza del Consiglio. L’adesione alla Dc e la lotta tra le sue correnti, l’azione da ministro (alle Finanze alla Difesa, all’Industria), le relazioni con il Vaticano e le amministrazioni americane, sino alla contestazione del ’68.

Il libro si compone di tre parti, a sua volta la biografia dei cinquant’anni  viene condivisa con il lettore in otto capitoli. Nel primo capitolo la formazione di un dirigente politico, nel secondo, dalla Fuci alla Dc, la crisi del fascismo, la Resistenza e l’impegno politico (1942-1943); nella parte seconda nel terzo capitolo tratta l’impegno tra partito e governo (luglio 1944-maggio 1947), il sottosegretario in azione dal IV al VII governo De Gasperi (giugno 1947- luglio 1951); nel V capitolo un discepolo a volte lontano dal maestro:dal VII governo De Gasperi alla morte del leader trentino (agosto 1951- agosto 1954).

Nella parte terza, Andreotti  ne diventa simbolo del potere democristiano, attraverso quindici anni (1954-1969) tra correnti e ministeri e così il testo si avvia agli ultimi tre capitoli,  il sesto affronta  il dopo De Gasperi, la conquista elettorale del Lazio, i primi incarichi ministeriali (1954-1958); nel VII  capitolo “Tra Fanfani e Moro”: scandali, lotte di corrente, e nuovi impegni di governo sino al centro-sinistra(1958-1963), l’ottavo ed ultimo capitolo”Un ministro(quasi) tutte le stagioni:nella parabola del centro-sinistra(1963-1968). “L’eclissi (parziale) tra studenti ed operai (maggio 1968- novembre 1969)”.

Il  libro si avvia alla conclusione, tracciando un profilo e un bilancio  dei primi cinquant’anni del politico Giulio Andreotti . « La lunga permanenza ai vertici del potere ha avuto però anche il suo rovescio della medaglia: Andreotti ha incarnato per tanti, e non solo tra gli avversari, le zone e d’ombra del Paese. L’altra faccia della sua immagine pubblica , quella del politico dissimulatore, novello Richelieu del potere contemporaneo, pronto a mutare posizioni ed alleanze a seconda della convenienza del momento». Sostenitore di una Dc unita e perno del sistema politico, garante della collocazione occidentale ed europeista dell’Italia.

Andreotti a saputo ancorare l’opinione pubblica moderata al suo partito, sancendo, anche durante la« strategia della tensione». La sua imprescindibilità come rappresentante di una parte importante del Paese. Lo scoppio delle vicende di Tangentopoli avvenute nel 1992, le stragi di Capaci e di via D’Amelio  e la crisi finanziaria hanno segnato la fine della sua lunga carriera politica, almeno da protagonista principale. Andreotti rinunciò all’idea di creare una formazione centrista di ispirazione cristiana, mentre ha continuato a mantenere sino alla morte,avvenuta il 6 maggio 2013, un forte interesse, anche da membro della Commissione esteri del Senato, per la politica internazionale.  

In attesa che riapra il suo archivio personale chiuso dal luglio 2018, perché si possa ricostruire studiare e documentare ancora l’operato di questo uomo politico che ha fatto parlare molto di se e continuerà ancora a farlo in quanto ha conosciuto la politica italiana a trecentosessanta gradi,  i grandi  leader politici mondiali dell’epoca. 

Autore:

Tommaso Baris, insegna Storia contemporanea all’Università di Palermo. Si è occupato di fascismo, e storia dell’Italia contemporanea. Tra le sue pubblicazioni « C’era una voltala Dc. Intervento pubblico e costruzione del consenso nella Ciociaria andreottiana (1943-1979)» (Laterza 2011).

“Andreotti. Una biografia politica. Dall’associazionismo cattolico al potere democristiano(1919-1969)”, di Tommaso Baris pp. 341  Società editrice il Mulino, Bologna , 2021 €28.00

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Articolo pubblicato il 15/03/2022