Oltre seimila visitatori hanno già ammirato le oltre ottanta opere provenienti dalle più prestigiose collezioni private europee
L’espressione, che trasmette le delicate pennellate del quadro “Mamma col bambino” di Silvestro Lega , è l’invito rivolto al pubblico di visitare l’ imponente mostra a Palazzo Mazzetti “I Macchiaioli. L’avventura dell’arte italiana” , curata da Tiziano Panconi, realizzata dalla Fondazione Asti Musei in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Asti, la Regione Piemonte e il Comune di Asti.
Dopo i successi ottenuti con le mostre precedenti “Chagall”(del 2018-2019), e gli “Impressionisti in Normandia”(2019-2020) gli organizzatori, con l’attuale esposizione, approfondiscono attraverso un corpus di oltre ottanta opere, con alcuni capolavori dell’arte dell’Ottocento italiana, dipinti celebri e opere meno note perché mai esposte prima di questo evento, in gran parte provenienti dalle più prestigiose collezioni private europee, offrendo un’occasione unica per scoprire i Macchiaioli, il movimento pittorico più importante dell’avanguardia italiana risorgimentale, e il clima sociale che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi, ai contenuti e ai personaggi di questo rivoluzionario movimento.
Mario Sacco – Presidente Fondazione Asti Musei - “Per la prima volta ad Asti sono presenti gli esponenti della pittura”di macchia”. Le tele esposte ci conducono in paesaggi assolati e fanno rivivere atmosfere, sogni paesaggi ed emozioni che esprimono il legame tra l’uomo e la terra, che dava la vita e custodiva le radici delle generazioni”. In mostra, opere a cavallo tra l’Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali dei Macchiaioli furono recepite e sviluppate dalle successive generazioni di pittori.
Maurizio Rasero- Sindaco di Asti- “Questa mostra rappresenta un’occasione di crescita a riprova della capacità della cultura e dell’arte di generare ricadute positive sulla città e sul territorio”.
La mostra, visitabile fino al 1 maggio 2022, gode del contributo della Fondazione Cassa Risparmio di Torino, è organizzata da Arthemisia, con la collaborazione del Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia e vede come sponsor il Gruppo Banca di Asti.
Ogni opera presente porta ad un analisi un ragionamento un’emozione a se. Se pensiamo, molte di queste opere venivano donate dagli autori, e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in difficili momenti che attraversavano della loro vita.
Il percorso espositivo si dipana in sei sezioni mostrando opere di Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giovanni Boldini, questi solo per citarne alcuni, ma la mostra ne contempla molti di più con capolavori eccelsi, tutti protagonisti del movimento artistico macchiaiolo che ha rivoluzionato la storia della pittura italiana postunitaria.
La mostra è progettata per mettere a confronto fra loro i capi d’opera della “macchia”(1856-1868), naturalismo toscano (1865-1900), proponendo una narrazione visiva dalla nascita all’evolversi e al concludersi dell’esperienza artistica dei Macchiaioli e del loro entourage, iniziato all’incirca nel 1856 e terminato nel Novecento inoltrato.
Il movimento dei Macchiaioli si forma nelle sale del Caffè Michelangelo di Firenze a partire dal 1855-56, in reazione all’inerzia concettuale e formale, ai fermenti ideologici del Risorgimento. Il movimento macchiaiolo affermava la teoria della “macchia”sostenendo che la visione delle forme solide è determinata dalla proiezione della luce su di essa che crea zone d’ombra e zone di chiarore, costituendo così, visivamente, le volumetrie.
L’artista, sovvertendo i rigidi dettami accademici a cui si rifaceva tutta la pittura dell’epoca, si dichiarava libero di rendere con immediatezza verista ciò che il suo occhio percepiva nel presente. Questi pittori “belligeranti”, cui nel 1862 fu assegnato il nomignolo di Macchiaioli da un anonimo redattore della “Gazzetta del Popolo”, davano conto del tenore dei loro bollenti spiriti reazionari, alzando il tono della discussione e infiammando il clima di torpore intellettuale della Toscana granducale, anche attraverso gesta come questa, che sensibilizzarono e stimolarono il dibattito pubblico.
Dunque i Macchiaioli furono interpreti identitari del gusto delle filosofie positiviste di un epoca con i suoi diversi e contrapposti stili di vita; un sobrio e riflessivo, legato ai valori, anche moralistici risorgimentali, delle piccole province italiane e l’altro vissuto all’insegna incondizionata, nella speranza nel progresso.
L’allestimento include anche l’istallazione di un video donando al visitatore quelle atmosfere dei paesaggi e degli ambienti dipinti dai macchiaioli trasmettendo quelle emozioni anche quella atmosfera patriottica che respiravano i pittori nel periodo risorgimentale.
La mostra è commentata da un pregevole volume - catalogo ( Skira , pp. 175, colori) recante oltre alle prefazioni istituzionali, i saggi di Sergio Gaddi, Leo Lecci, Tiziano Panconi, Lucio Scardino e Gianni Schiavon. Nel libro riccamente illustrato, sono riportate tutte le opere presenti, a Palazzo Mazzetti, accompagnate a loro volta da dettagliate schede tecniche e bibliografiche curate da Elisa Larese.
Meravigliose opere con contenuti innovativi ,per l’epoca, che vertono sulla potenza espressiva della luce, che rappresentano la punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati di quel tempo, personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i quali oggi non avremmo potuto ammirare questi eccelsi capolavori. Una bella mostra, assolutamente da non perdere.
Descrizioni immagini:
Foto cartolina pubblicitaria della mostra
Foto 1 Nino Costa”Ciociara nel bosco”1855-1856, olio su tavola25x35cm, Collezione privata,courtesy Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli, Pistoia
Foto 2 Telemaco Signorini “Solferino”, 1859, olio su cartone, 18,1x27,2cm, Collezione privata,courtesy Museoarchives, Giovanni Boldini Macchiaioli, Pistoia
Foto 3 Vincenzo Cabianca “I segreti del chiostro”, 1861,Olio su tela, 92,1x52,7 cm Collezione privata
Foto 4 Giovanni Fattori “Accampamento”, 1863 circa, Olio su tela, 45x36,5 cm, Butterfly Instituite Fine Art,Galleria d’arte, Lugano
Foto 5 Silvestro Lega “Mamma col bambino”1866-1867, Olio su tavola, 38x29,5cm, Collezione privata
Foto 6 Giuseppe de Nittis “Bambino al sole”, 1869, Olio su tavola, 19x16 cm, Collezione privata, courtesy Butterfly Instituite Fine Art, Galleria d’arte, Lugano
Foto 7 Giovanni Boldini”Signore al pianoforte”, 1869 , Olio su tavola, 37x26cm, Collezione privata
Foto 8 Odoardo Borrani “Pescatore sull’Arno alla Casaccia”, 1871 olio su tela, 98x68,5cm, Collezione Palazzo Foresti, Carpi
Foto 9 Cristiano Banti “Alaide Banti sulla banchina”, 1870-1875, Olio su tavola, 30x42cm Collezione privata
Foto 10 Odoardo Borrani “Una visita al mio studio”, 1872 Olio su tela 64,5x45cm, Collezione privata, courtesy Farsettiarte Prato
Foto 11 Catalogo della mostra
Le immagini per documentare il testo sono state tratte dal catalogo della mostra:
“I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna”, curata da Tiziano Panconi ,fino al 1 maggio 2022 al Palazzo Mazzetti, Corso Alfieri 357 Asti, Orario dal martedì alla domenica:10.00- 19.00, Informazioni Asti Musei Tel. +39 0141 530403 www.museidiasti.com
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Articolo pubblicato il 19/03/2022