Il Garibaldi pavese

Il monumento all’eroe a Pavia (di Alessandro Mella)

Pavia è una città graziosissima, con un bel centro storico e tante bellezze da vedere ed apprezzare. Tra queste, posto proprio a lato del Castello Visconteo, c’è un piccolo parco, oggi dedicato ai Bersaglieri, ove sorge il monumento che la città innalzò al grande condottiero italiano Giuseppe Garibaldi.

Com’è noto, il generale si era ritirato a Caprera negli ultimi anni della sua vita e, consumato dall’artrite reumatoide, malattia che lo scrivente purtroppo conosce bene, egli si spense il 2 giugno 1882.

La maggior parte dei comuni italiani si mobilitò per celebrare quell’uomo cui tutti molto sentivano di dovere e da meno non fu la comunità pavese il cui Consiglio Comunale deliberò l’erezione di una statua da collocarsi ove la cittadinanza l’acclamò in occasione della sua visita di vent’anni prima.

Fu il bozzetto elaborato da Egidio Pozzi ad avere la meglio e questi volle rappresentarlo in piedi, sullo scoglio sardo della sua isola, in bronzea immagine. (1)

Tra le mani la sciabola riposta nel fodero, posta in piedi davanti a lui, vestito nella sua celebre tenuta con berretta e camicia rossa. Ai suoi piedi la raffigurazione femminea della libertà spezza le catene e poco distante un forte leone veglia sulle allegorie d’arme e gloria poste alla base.

Al costo di sessantamila lire, sostenuto da enti morali e privati, la statua fu quindi realizzata ed inaugurata l’11 maggio 1884:

 

II 25 Maggio sarà inaugurato un nuovo monumento a Garibaldi a Pavia. Vi assisteranno Cairoli e parecchi altri (…) della Pentarchia. (2)

Ed ancora:

 

Il monumento a G. Garibaldi. PAVIA, 10, ore 3 pom. Domani si inaugura il monumento a Giuseppe Garibaldi. L'aspettazione per la giornata di domani è grandissima. La città è animatissima. Arrivano continuamente nuovi forestieri. Sono arrivati gli onorevoli Bovio, Cavallotti, Nicotera Malocchi, Sprovieri, Roux e altri. (3)

 

La cerimonia si aprì con un raduno dei reduci garibaldini, dei mille in particolare, a cui parteciparono un centinaio di ex combattenti. Due palchi, più uno per l’orazione dell’on. Cairoli, furono allestiti ai lati del monumento ove convennero i presenti con duecentocinquanta bandiere di associazioni, enti, corpi e società varie. Tra il pubblico erano presenti Manlio Garibaldi, figlio dell’eroe, e numerosi parlamentari e celebri uomini politici, tra cui Roux e Nicotera. Dopo il discorso di Cairoli la statua fu “svelata” e si tennero due banchetti serali per celebrare il festoso evento.

L’estetica dell’opera, comunque, non convinse certo tutti:

 

Il monumento è giudicato infelice. Garibaldi, in bronzo, posa sopra una gran roccia. Sua linea generale rassomiglia alquanto a quello del Cenisio a Torino. A mezza altezza della roccia vi è una statua dell’Italia, in marmo, d’atteggiamento molto fiacco. Al basso c’è un leone pure in marmo. (4)

Anche il celeberrimo Gustavo Strafforello espresse dubbi sull’estetica del monumento che, ai tempi, curiosamente fece assai discutere:

Questo sorge in piazza Castello davanti all'antico e turrito palazzo visconteo ed è opera dello scultore Egidio Pozzi di Milano. Appartiene, più che altro, a quel genere d'arte, che si dice decorativa.

La statua dell’eroe, ritta in piedi, posa su un’alta roccia di puddinghe. È in bronzo ed ha l’altitudine di chi scruta in attesa l'orizzonte lontano. Sotto, addossata alla roccia medesima, è una colossale statua in marmo di Carrara della Vittoria, che tiene sul braccio levato le spezzate catene della servitù.

Ai piedi della statua è un leone accovacciato, che dovrebbe simbolizzare la forza del popolo.

A tergo, sempre addosso alla roccia, un fastoso trofeo di emblemi guerreschi.

Questo monumento che attesta del grande entusiasmo di Pavia per Garibaldi - di Pavia la quale insieme ai Cairoli diede al duce popolare numerose schiere di seguaci, tra cui taluno come Griziotti, Mantovani, Sacchi, va annoverato fra le più spiccate figure dell'epopea garibaldina - può a prima vista produrre un certo effetto. Ma, più lo si osserva, meno convince sotto il rapporto dell'arte. Fu inaugurato alli 11 maggio 1884. (5)

Oggi il Garibaldi di Pavia si erge ancora al suo posto, in una posizione che i mutamenti hanno reso un poco infelice. Un tempo libero da ogni ostacolo visivo esso si mostrava, così imponente, a lato del castello e non poteva sfuggire all’occhio degli avventori.

Adesso le piante ed i rami del parco ne nascondono un poco i contorni e la statua si perde in un paesaggio che, seppur ristretto, par così carico da renderla scomposta, poco visibile, quasi celata. Forse nel futuro prossimo gli enti locali le restituiranno spazio e luce. Sarebbe opportuno, quantomeno per valorizzare quest’opera di cui la città può andare assolutamente orgogliosa.

Alessandro Mella

 

NOTE

(1) Secondo alcuni, tuttavia, lo scoglio potrebbe non essere quello di Caprera ma quello di Quarto (GE).

(2) La Lanterna Pinerolese, 15, Anno III, 3 maggio 1884, p. 3.

(3) Gazzetta Piemontese, 3, Anno XVIII, 11 maggio 1884, p. 1.

(4) Ibid., 132, Anno XVIII, 12 maggio 1884, p. 1.

(5) La Patria – Geografia dell’Italia, Provincia di Pavia, Utet, Torino, 1896, Guastavo Strafforello, p. 25.

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Articolo pubblicato il 27/04/2022