Desidero iniziare con un grazie a tutti: lettori, colleghi, collaboratori e firme con cui proseguiamo il nostro viaggio nella conoscenza consapevole di ciò che accade, miglior veicolo per la presa di coscienza del “bello e del brutto tempo”.

Ed eccoci a ricordare con il ramoscello d’olivo e con la candida colomba i simboli della pace, testimoni dello scopo primario della nostra esistenza scevra di preclusioni, costruita su sulle solide fondamenta della gioia di esistere e di condividerla soprattutto con chi non fa parte del nostro quotidiano, ma vi entra anche soltanto per un attimo.

Ed è proprio con loro che si impara a conoscere come il mistero della verità sia il motivo conduttore della vita, lo scopo di una continua ricerca spirituale che deve incidere profondamente la professionalità con cui, in tutta onestà, ci affacciamo nelle altrui realtà senza mai penalizzarle a prescindere, ma sempre con la volontà di leale confronto alla ricerca del bene comune, quello vero assai diverso da quello prodotto solo per un personale tornaconto.

Certo non si può parlare di pace senza che il pensiero ed il cuore piangano lo stato di guerra attualmente in continua fase di escalation in Ucraina. Una riflessione, certo, che non può essere messa da parte, ma non deve tuttavia scatenare inopportune partigianerie che tutto producono meno il rasserenamento di un tragico evento che miete quotidianamente vittime innocenti.

Il dovere di cronaca ci impegna a fornire notizie ed aggiornamenti con una particolare presa di coscienza che sfugga alle informazioni di parte che piovono da un cielo sempre più nuvoloso e dall’aspetto sinistro. E’ pur vero che la guerra ha sempre usato l’informazione di comodo per orientare i sentimenti e l’opinione pubblica, ma è altrettanto vero che troppi la stanno usando per accrescere lo sgomento fra chi vive le sofferenze altrui con angoscia e con lo stesso terrore.

In questo giorno che segna la Resurrezione ed il ritorno al senso della vita ci tocca assistere alle strumentalizzazioni di parte, quelle stesse che hanno contraddistinto l’evolversi della pandemìa ed oggi accompagnano la situazione di belligeranza per la quale pare non si voglia trovare una soluzione.

Un’affermazione forte, quest’ultima, ma senza partigianeria di colore o di appartenenza. Per cui chiudo rivolgendomi nuovamente a Voi tutti, carissimi lettori, all’Editore ed alla Redazione tutta per rinnovare in piena serenità e con profondo rispetto i miei più sinceri e cordiali sentimenti ed un grazie per quello che fate ognuno nella sua importante veste, a volte critica e per questo assai utile per la nostra continua ed onesta crescita professionale.

       Civico20News    

Il Direttore Responsabile                                   

      Massimo Calleri