Il 25 aprile e gli stupri dimenticati dei Goumiers

Perché il 25 aprile si celebrano solo i “bravi e buoni liberatori”?

Man mano che ci si avvicina al 25 aprile aumentano i discorsi retorici delle associazioni che lucrano sulla memoria dei “liberatori”. La storia, però, ci insegna che non tutto ciò è scritto sui libri di testo corrisponde a verità.

Il celebre scrittore romano Alberto Pincherle, universalmente conosciuto con il nome di Alberto Moravia, ci ha narrato in modo per nulla edulcorato ciò che accadde in Ciociaria al momento della “liberazione” e lo ha fatto nel suo romanzo “La ciociara” edito da Bompiani nel 1957.

Ne “La ciociara” Moravia narra la storia di Cesira, una bottegaia che a Roma cerca di sbarcare il lunario con sua figlia Rosetta in attesa che la seconda guerra mondiale volga al termine. Ad un dato momento, però, l’Esercito Tedesco sta per entrare a Roma ed allora Cesira prende Rosetta e tenta di rientrare in Ciociaria per scappare dalle grinfie dei nazisti.

Giunte in Ciociaria attendono con trepidazione l’arrivo degli “Alleati” ma ne rimarranno assolutamente deluse. La giovane Rosetta viene presa e brutalmente violentata da un gruppo di militari marocchini in forza presso l’Esercito Francese. Questi “galantuomini” islamici verranno ricordati dalla storia con il nome di Goumiers.

La Sinistra italiana non ha mai voluto accettare questo romanzo ed anche la Francia non ha mai accettato la verità scritta da Moravia. Basti pensare che Alberto Moravia fu candidato al Premio Nobel per la Letteratura per ben 17 volte tra il 1950 e il 1970 senza mai vincerlo.

L’unico grande riconoscimento di successo che ebbe Moravia fu quello del film “La ciociara” diretto da Vittorio De Sica nel 1960. Per la prima volta dopo la fine della guerra l’Italia si è trovata a riflettere sulle vergognose scorribande fatte dai “liberatori” tra il 1944 e il 1947.

“La ciociara” era solo un film ma le “marocchinate” – ossia le barbarie compiute dai Goumiers in centro-Italia – sono state una pagina reale ed inquietante della nostra storia repubblicana.

La cosa grave è che il Generale Alphonse Juin, comandante del Corpe Expeditionnaire Francais a cui i Goumiers appartenevano, sapeva tutto e, probabilmente, acconsentiva anche a tutti questi inenarrabili soprusi.

Uno dei fatti più raccapriccianti è quello che riguarda don Alberto Terrilli.

Don Terrilli era parroco della cittadina di Esperia (Frosinone) dove cercò di difendere e salvare delle donne del paese da stupri e violenze compiute dagli “Alleati” in tutta la zona. La sua colpa fu quella di nascondere le parrocchiane in canonica e sacrestia.

Quando i Goumiers lo scoprirono si scatenò l’inferno. I marocchini presero il povero sacerdote e lo legarono nella piazza del paese dove lo sodomizzarono a turno per l’intera notte. Don Terrilli, per via delle lesioni intestinali causategli dagli stupri dei Goumiers, morirà due giorni dopo.

Non fu il solo a cui toccò tale sorte. I marocchini in forza presso l’Esercito Francese hanno violentato circa 700 donne di Esperia fra cui donne ultraottantenni e bambine neppure ancora sviluppate. Per non lasciare nulla incompiuto hanno sodomizzato e violentato anche molti uomini del paese che si sono macchiati della “colpa” di aver difeso le loro madri, mogli, sorelle e figlie.

Le “marocchinate” non hanno toccato solo Esperia ma anche San Giorgio a Liri, Coreno Ausonio, Formia, Terracina, Sezze ed altri comuni della zona. In tutti questi comuni i marocchini hanno violentato migliaia di bambine, ragazze, donne mature e anche uomini al fine di deturpare la dignità degli italiani che i francesi consideravano “traditori”.

Perché queste cose non si scrivono sui libri di testo adottati dalle scuole pubbliche? Perché nelle scuole non si trattano questi temi? Perché il 25 aprile si celebrano solo i “bravi e buoni liberatori”?

Probabilmente perché il presidente francese Emmanuel Macron, il 15 agosto 2019, durante un suo comizio tenutosi a Saint-Raphael in occasione del 75esimo Anniversario dello Sbarco in Provenza, chiese di Sindaci Francesi di intitolare vie e piazze ai Soldati Africani (i Goumiers) inquadrati nell’Esercito Francese.

L’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate non ci sta e ha più volte chiesto al Governo Francese e al Governo Italiano di rintracciare e condannare tutti quei Goumiers ancora in vita al fine di rendere un minimo di giustizia alle vittime.

Qualcosa è stato fatto? Ovviamente no.

Il Governo Italiano non ha il coraggio di prendere certe posizioni. L’Unione Europea è troppo impegnata a fare norme demagogiche e senza senso. Il Governo Francese pensa che i Goumiers vadano celebrati come eroi nazionali.

Sicuramente noi non faremo “calare il sipario” su queste vicende e continueremo a raccontare ciò che la maggior parte del mainstream dell’informazione conosce ma fa finta non sia mai avvenuto.

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Articolo pubblicato il 21/04/2022