Aosta - Le immagini del famoso fotografo umanista Robert Doisneau

Al centro Saint Benin oltre un centinaio di sue foto che ha dedicato alla sua amata Parigi, in mostra fino al 22 maggio 2022

La Valle d’Aosta, presenta ogni anno retrospettive dei  più grandi fotografi,  per questa primavera fino al 22
maggio 2022  al Centro Saint Benin  il pubblico valdostano, e il turista che soggiornerà nella valle, avrà l’occasione di ammirare,  oltre un centinaio di fotografie del grande fotografo francese: Robert Doisneau,  raccolte in una mostra organizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione dell’identità culturale della Regione Autonoma valle d’Aosta e   curata da Gabriel Bauret. Il curatore, per l’occasione ha scelto immagini, provenienti dall’atelier Doisneau, di Montrouge, che per oltre cinquant’anni, il fotografo  ha sviluppato e archiviato negativi lasciando, al suo decesso avvenuto proprio in questo luogo nel 1994, un’eredità di quasi 450 mila negativi.

Dallo stesso  atelier, le sue due figlie , oggi contribuiscono alla diffusione e alla divulgazione delle  opere del padre, accogliendo le continue richieste di musei, festival e case editrici. Le fotografie scelte per comporre questa mostra sono state scattate tra gli anni trenta e sessanta nel cuore di Parigi e della sua banlieue, territori privilegiati per Robert Doisneau.

Immagine dopo immagine si delinea un percorso che attraversa liberamente l’opera del fotografo, mescolando generi diversi, accostando creazioni personali e lavori su commissione, immagini iconiche e scatti più rari. Robert Doisneau, racconta una società, un’epoca e un paesaggio, ma la sua vivace testimonianza lascia sempre trasparire la sua visione e il suo personalissimo spirito, suscitando curiosità ed emozioni e garantendogli così un posto  speciale nella storia della fotografia del XX secolo.

Daria Jorioz, - Dirigente della Struttura Attività espositive della Regione autonoma  Valle d’Aosta,Credo di poter dire che il maestro francese abbia esercitato istintivamente ciò di cui parla Chandra Candiani, quando afferma: Una buona pratica preliminare di qualunque altra è la pratica della meraviglia. Non stupisce, che il linguaggio fotografico di Robert Doisneau sia amato in uguale misura dai critici fotografici dalle persone comuni, poiché il suo sguardo sul mondo è  universale e si presta a letture stratificate”.

“Troppo spesso Doisneau viene classificato, scrive nel saggio del libro il curatore Gabriel  Bauret- come fotografo legato al registro umoristico: si tende a focalizzare l’attenzione sulle opere ispirate a situazioni che fanno sorridere. È importante – continua Bauret - relativizzare questo approccio. Certo, l’umorismo – ma forse sarebbe più corretto dire il motto di spirito - gioca un ruolo importante nella sua fotografia, così come nelle didascalie e in altri testi scritti di suo pugno”.

Tra le opere in mostra non poteva mancare  la celebre foto del 1950“Le baiser de l’Hôtel de Ville”  - immagine che pubblicizza la mostra aostana attraverso i gagets e locandine- appena pubblicata questa immagine diventò un simbolo non solo di una generazione , ma di un’idea che avrebbe fatto il giro del mondo; la Parigi bohémienne, la Parigi degli innamorati, la Parigi della libertà. Un altro scatto presente è quello di “Fox-terrier su Pont des Arts”, del 1953. Doisneau racconta come avvenne  questa foto completamente ricostruita .”Eravamo un bel gruppetto in un caffè di rue de Seine , tutti un po’ brilli; con noi vi era una ragazza che un amico pittore voleva ritrarre sul Pont des Arts.

Io gli ho suggerito di dipingerla nuda , per vedere  come avrebbe reagito la gente. Da qui è nata l’immagine dell’uomo con il suo fox terrier. Questa foto è la copertina del libro che accompagna la mostra dove vengono descritte le foto esposte. Le 128 immagini avvicinando l’osservatore, lo rendono partecipe e non solo spettatore . Robert Doisneau  cheincarna l’immagine del fotografo umanista immerso nella vita della sua città:Parigi cogliendo le emozioni , le trasformazioni sociali, ne narrandone  la bellezza, le contraddizioni, le storie minime che ne compongono la storia collettiva.

Jean - Pierre Guichardaz Assessore ai Beni Culturali, Turismo Sport e Commercio  Regione Autonoma Valle D’Aosta:”Il linguaggio fotografico di questo celebre autore è universale e ogni nuova mostra dedicata al suo lavoro è un piacere per gli occhi e lo spirito. Dopo un periodo così complesso e difficile, quindi, questa proposta espositiva, vuole essere per la Valle d’Aosta un segno di ripartenza per la cultura e la società”.  

Robert Doisneau nasce nel 1912  a Gentilly, una città nella periferia sud di Parigi, le prime tappe  del percorso  di formazione di Doisneau si svolgono nel campo della litografia, attività che abbandonerà rapidamente in favore di un apprendistato presso lo studio di André Vigneau, un fotografo che gli aprirà una finestra sul mondo dell’arte. Seguirà per anni, un’intensa collaborazione con il reparto pubblicitario della Renault.

Subito dopo la Liberazione della capitale  francese, di cui Doisneau  è testimone, comincia un periodo molto intenso di commissioni per la pubblicità ( in particolare per l’industria automobilistica), la stampa e l’editoria. Nel 1949 in collaborazione con lo scrittore Blaise Cendrars esce l’opera “La Banlieue de Paris . Nel percorso della sua carriera Doisnieau incontra Jacques Prévert e Robert Giraud,nonché quella dell’attore e violoncellista Maurice Baquet, con il quale metterà in scena un gran numero di immagini.

Dal 1946 le sue fotografie vengono distribuite dall’agenzia Rapho, conosce Sabine Weiss, Willy Ronis e successivamente Édouard Boubat, insieme formeranno una corrente estetica spesso definita “umanista”. Nel 1983 gli viene assegnato il Gran prix National de la photographie” a consacrazione di un opera estremamente ricca e densa. Robert Doisneau si spegnerà nel 1994.  La mostra è commentata da un volume-catalogo rilegato cartonato  trilingue ( italiano, francese, inglese) edito da Silvana Editoriale, ill. b/n €28.00) con testi di Daria Jorioz e Gabriel Bauret.

Le  foto di Robert  Doisneau ci incantano sempre, e sempre ci incanteranno, in quanto sono state prodotte con delicatezza, fin dal suo concepimento, con garbo, talvolta con malinconia, spesso con un’ironia sottilmente dissimulata oppure giocosamente evidente.

Descrizioni immagini:

Foto copertina catalogo

Foto 1 Robert Doisneau, Le baiser de l’Hôtel  de Ville, Paris 1950© Robert Doisneau

Foto 2 Robert Doisneau, Fox-terrier au Pontdes Arts, Paris, 1953© Robert Doisneau

Foto 3 Robert Doisneau, Vent rue Royale, Paris, 1950©Robert DOISNEAU/GAMMA RAPHO

Foto 4 Robert Doisneau, Un regardoblique, Paris 1948,©Robert DOISNEAU/GAMMA RAPHO

Le immagini per commentare lo scritto sono state tratte dal catalogo della mostra:

  “Robert Doisneau”, a cura di Gabriel Bauret , fino al 22 maggio 2022.Centro Saint Benin. Orari: martedì-domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00-18.00, Per informazioni tel.+39 01

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Articolo pubblicato il 24/04/2022