Rimini - Giornata mondiale della Terra

Si avvicina al debutto il recital di Roberta Arduini

Madre Terra è tornata di nuovo protagonista e all’attenzione di tutti, nella giornata mondiale a lei dedicata, come è giusto che sia sempre e specialmente in un periodo di difficoltà pandemica che sta mettendo a dura prova l’umano.

Si sentiva proprio il bisogno di ricordare Madre Terra, di cui se ne era riparlato più di recente nell’evento del 2007 al santuario di Aparecida, in Brasile della Conferenza Generale dell’Episcopato dell’America Latina e dei Caraibi, presieduta dal Cardinale Jorge Mario Bergoglio, e nell’enciclica “Laudato sì” di annunciare la Buona Novella “della destinazione universale dei beni e dell’ecologia”.

Si legge nel documento di Aparecida n. 125: “Sebbene oggi si sia diffusa una cultura di maggior rispetto per la natura, percepiamo chiaramente in quanti modi l’uomo, ancora, minaccia e distrugge il suo habitat. ‘Sora nostra matre terra’ (“Francesco d’Assisi, Cantico di Frate Sole, versetto 20”) è la nostra casa comune e il luogo dell’alleanza di Dio con gli esseri umani e con tutta la creazione.

Non prendere in considerazione le mutue relazioni e l’equilibrio che Dio stesso ha stabilito tra le cose create, costituisce un’offesa al Creatore, un attentato contro la biodiversità e, in definitiva, contro la vita. Il discepolo missionario, al quale Dio ha donato la creazione, deve contemplarla, custodirla e utilizzarla, rispettando sempre l’ordine datole dal Creatore”.

Desidero ricordare qui quella bella strofa, perché illustra la saggezza cristiana riguardo alla Terra:
“Laudato si’, mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.”

Questa citazione vincola familiarmente l’essere umano alla Terra. La nostra casa comune è come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia. La terra partecipa al coro di tutte le creature che, attraverso la voce umana, lodano il Creatore. Essa contiene tutti i suoi frutti: “Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore” (v. 76).

La terra è come una madre perché nutre noi esseri che nasciamo e cresciamo in questo mondo e, in particolare, quelli che da essa germogliano. Ci fa crescere e ci svela la nostra natura. “Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura”.

Quindi, Il nostro magnifico pianeta, così bello e così maltrattato, dovrebbe essere al centro delle nostre attenzioni proteggendolo e rispettandolo.

Perfettamente in linea con questo messaggio è il recital “Echi antichi nella Voce di Madre Terra” di Roberta Arduini, ideatrice del progetto OASI, autrice e voce recitante.

L’artista nella parte di Madre Terra, (riportiamo solo uno stralcio dell’opera) recita: “E mentre osservi l’unicità di ogni singolo albero, ogni singolo fiore, o filo d’erba che ho creato, fai attenzione. Potrai sentire uscire dalla terra, la voce di un seme, che ti parla e ti dice, “io sono unico e realizzo con felicità, proprio ciò, per cui sono stato programmato, e nient’altro. Anche Tu, sei un essere meravigliosamente unico e irripetibile. Amati. Accetta ciò che sei, e rispetta ogni diversità. Segui il tuo destino e realizza la tua fioritura.

Non importa se sei una rosa, o un tulipano o una margherita. Ciò che conta è che stai fiorendo! (…) E allora, guarda in Te, torna a Casa. Accogli ogni tuo germoglio, ogni tuo ramo. E anche ogni tua spina! Si! Accogli anche i tuoi disagi, perché ti avvisano che ti stai allontanando dalla Tua Immagine, dal tuo seme, da quel tuo sapere interno, che conosce la Tua Verità, più di qualunque filosofia. (…) E allora celebra la tua Vita e mentre percorri il viaggio verso la tua unica Verità, sbarazzati del tuo Ego, sii paziente, generoso, umile, coraggioso, come lo sono io …”

E nella parte finale dell’opera, l’artista interpreta il Cantico delle Creature di San Francesco, intervallato da invocazioni e suppliche, affinché si ponga fine a tutti i mali che ci affliggono in questo periodo, profondamente commoventi, sia per quanto riguarda i testi inediti, che l'interpretazione e il connubio musicale, in un crescendo emotivo di rara bellezza che culmina con una struggente invocazione a Madre Terra e al Creato.

Ogni emozionante argomento di valore umano e sociale, che viene sviluppato da Roberta Arduini, in maniera diversa e originale, coinvolge lo spettatore e lo accompagna a vivere in prima persona il proprio viaggio interiore in maniera realistica, ma allo stesso tempo poetica e meditativa; una culla trasportata dalle onde delle emozioni e sensazioni più autentiche, che il Cuore ricerca mentre la Vita scorre.

Ogni coinvolgente spettacolo, prevede un emozionante connubio di parole e musica di alto livello (importanti colonne sonore di autori come Ennio Morricone, Hans Zimmer, John Barry ecc. e famosi brani classici). I testi toccano in profondità i diversi aspetti dell’esistenza umana e del suo mondo interiore, sviscerando dolcemente i lati psicologici profondi che regolano i comportamenti, creando una sorta di riflessione che induce verso una maggiore consapevolezza interiore.

 “Riuscite a trasportare i pensieri e le anime nei nascondigli più profondi e segreti e poi negli spazi più alti e più vasti che si possano immaginare… Siete degli Artisti esemplari… Grazie…. Grazie per le emozioni e le riflessioni che donate…OASI – Gocce di Vita Voli del Cuore, in un abbraccio di Musica e Parole… Vi seguirò ovunque… Perché segnate un cammino che illumina il cuore, la mente e l’anima…Grazie… Le mie parole sono motivate da ciò che ho vissuto durante il vostro spettacolo…Grazie di cuore a voi… Alle vostre domande che portano ad aprire porte e finestre su mondi in parte sconosciuti…”. Questo si legge in un post della pagina Facebook di OASI, il quartetto in cui Roberta Arduini è autrice e voce recitante degli spettacoli di Parole e Musica.

Del quartetto OASI, fanno parte oltre all’artista citata, valenti maestri musicisti: Paride Battistoni al violino, Jacopo Mariotti al violoncello e Luca Forlani al pianoforte.

L’opera “Echi antichi nella voce di Madre Terra” andrà in scena il 26 maggio a Saludecio (Rn) nella Chiesa dei Gerolomini, in occasione del trentennale della processione per la salita al cielo del Beato Amato Ronconi, francescano del terzo ordine, canonizzato da papa Francesco il 23 novembre scorso, il primo e finora unico santo interamente della Diocesi di Rimini, del secondo Millennio.

 

E il vescovo di Rimini, Mons. Francesco Lambiasi, sulla figura del santo, cosi si è espresso in uno scritto:

 

“Ecco la profezia del pellegrino Amato…il pellegrino, spoglio di tutto, ha trovato il tesoro, il regno di Dio, e riesce così a vedere Dio in tutto. Come Francesco vede nel sole un fratello e una sorella nella luna, e vede Dio nella madre terra e perfino in “sora nostra morte corporale”, così il pellegrino Amato trova Dio dappertutto: nelle pozze d’acqua lungo il percorso, nelle gocce di rugiada, nel profumo del caprifoglio, nella tenerezza delle pecore madri per i loro agnellini, negli occhi ardenti degli innamorati, in una chiesetta satura d’incenso, nel perdono accordato ai persecutori, nell’umile coraggio del martire, nella instancabile dedizione di una madre per il figlio disabile. Dio tutto in tutti: questa è la profezia di sant’Amato”.

 

 

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Articolo pubblicato il 27/04/2022