Cuneo. La collezione Cereda in mostra alla "Fondazione Peano"

Magnifico viaggio nell'illustrazione italiana attraverso la collezione privata di Sergio Cereda.

Il mio peregrinare fra i meandri dell’arte domenica 1 maggio mi ha portato a visitare la “Fondazione Peano” in Corso Francia, 47 a Cuneo dove è stata allestita una bellissima mostra dal titolo “L’illustrazione racconta – La collezione Cereda”.

Appena entrato all’interno delle sale espositive mi sono sentito come un pennello immerso in una tavolozza di colore. Per un attimo mi è sembrato di esser entrato in un albo illustrato ed è stata una sensazione bellissima.

Sergio Cereda, il proprietario dei quarantotto pezzi magistralmente esposti, è un uomo milanese di ottantadue anni che ha vissuto una vita piena di sfide. Nato nel 1940, causa vicissitudini belliche, si trasferisce con la famiglia a Caslino d’Erba dove resterà sino ai cinque anni.

Torna a Milano dove frequenta le elementari e le medie. La famiglia non naviga nell’oro e così decide di frequentare l’istituto tecnico per ragionieri come studente lavoratore. Non ancora diciassettenne inizia a lavorare come impiegato e, una volta ragioniere, si iscrive ai corsi serali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore fondata da padre Agostino Gemelli e Armida Barelli.

Per via del lavoro e del servizio militare deve lasciare l’università. Ciò non ferma la sua tenacia e la sua determinazione che lo portano, nel 1980, ad essere nominato direttore amministrativo di un’importante agenzia di viaggi. Da lì la sua ascesa nel mondo del travelling non conosce battute d’arresto. Fino al 2002 lavorerà in questo settore coltivando però la sua grande passione per l’arte illustrata.

Sin dal 1970, infatti, Sergio Cereda si mette a cercare opere illustrate particolari per iniziare una collezione da tramandare ai posteri.

Nella sua collezione si trovano opere di artisti del calibro di Tullio Altan, Milo Manara, Benito Jacovitti, Giorgio Sommacal, Fabio Sironi e molti altri grandi illustratori del Ventesimo Secolo.

In “L’illustrazione racconta” si trovano quarantotto tavole di altrettanti autori. Ognuna delle opere porta lo spettatore in un sentiero avvincente di disegno, tavole fumettistiche, acquerelli o disegni a china unici ed irripetibili.

La sua passione per l’arte illustrata si palpa con mano e la stima che alcuni artisti hanno per lui la si evince dal fatto che in alcune illustrazioni il nome di Cereda entra a far parte dell’opera. Da questo si evince che l’artista non ha realizzato l’opera per un ipotetico compratore ma ha cucito il suo estro su Sergio Cereda sin dal momento del concepimento.

Cereda è un uomo colto, raffinato ma, al contempo, molto affabile. Questo è provato dal fatto che egli ha avuto incontri e momenti conviviali con personaggi del livello di Gianfranco Ferroni, Floriano Bodini, Gabriele Mucchi, Milton Glaser, Franco Loi, Cesare Linati e il giornalista sportivo Giampiero Mughini.

Personalmente ho apprezzato ogni singola opera ma, in modo del tutto particolare, mi sono innamorato de “Il mastino dei Baskerville” di Fabio Sironi, un disegno realizzato a china su un supporto di 30x42 cm, ispirato al celebre romanzo di sir Arthur Conan Doyle.

Chi vorrà vivere la mia stessa esperienza artistico-sensoriale lo potrà fare sino al 22 maggio dove dal giovedì alla domenica, dalle 16:00 alle 19:00, troverà un’affabilissima custode che saprà introdurlo nelle splendide e luminose stanze che la "Fondazione Peano" ha dedicato alla collezione personale di Sergio Cereda.

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Articolo pubblicato il 04/05/2022