I Templari a Seborga (IM) - seconda parte

La Grotta dei Misteri

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=44664   (Link della prima parte).

 

Riprendiamo il nostro racconto sul Principato di Seborga.

Il nome, come già si è detto, sembra derivare dal latino “sepulcrum” cioè sepolcro.

Infatti in origine questo luogo era chiamato Castrum Sepulchri, o, come ricordato nella prima parte,  Castrum de Sepulchro”, con significato di "accampamento del sepolcro".

Questo termine sembra alludere all’importante inumazione di qualche personaggio di rilievo presente fin dall’inizio della leggendaria storia di Seborga. Un Condottiero celtico? Un Abate cristiano? O forse un antico Cavaliere templare che ora riposa in questo territorio?

Domande senza una concreta risposta.

Come abbiamo ricordato la nostra indagine non ha pretese scientifiche, si basa su ipotesi leggendarie che stimolano l’immaginazione e che potrebbero essere veritiere.

Un’altra ipotesi è che con il termine “Sepulcrum” si intendesse un luogo sacro adatto allo svolgimento di Cerimonie iniziatiche. Cerimonie legate strettamente alla Militia Templi, ovvero ai cerimoniali dei Cavalieri templari.

Come molti sanno, le cerimonie iniziatiche prevedono una fase imprescindibile: la morte alla vita profana.

Si tratta di rituali segreti che fondano il loro significato sul distacco dalla vita di tutti i giorni, per realizzare una rinascita spirituale su un Piano superiore di maggior consapevolezza.

Ogni Organizzazione che preveda protocolli iniziatici realizza un passaggio di questo tipo. La morte e la rinascita sono due delle principali fasi attraverso le quali il candidato (profano) assurge al rango di Iniziato.

Ogni organizzazione interpreta i rituali in modo autonomo, ma generalmente tutto il processo si basa sul passaggio attraverso i noti 4 Elementi conosciuti già al tempo dei Greci: Terra, Aria, Acqua e Fuoco.

Sappiamo che la morte iniziatica si rappresentava sempre in un luogo oscuro o sotterraneo, quindi una cavità naturale o artificiale potrebbe sempre essere un Locus adatto allo svolgimento di tali rituali.

Nel territorio di Seborga esiste un luogo nascosto nella fitta boscaglia, che potrebbe essere adatto e funzionale alla celebrazione di riti di questa natura.

Un ambiente con queste caratteristiche può diventare simbolo e matafora del ventre materno: dove il luogo del concepimento è rappresentato dalla Terra, l'ossigeno che fa respirare il feto dall'Aria, il sangue della madre dall'Acqua e il calore dl corpo materno dall'Elemento Fuoco.

Senza entrare nei dettagli delle varie cerimonie, che sono ovviamente coperte da riservatezza, potremo supporre che il luogo presente a Seborga, e del quale riportiamo alcune immagini, potrebbe essere stato utilizzato proprio per questi fini.

Le rocce poste all'ingresso hanno una disposizione regolare ad arco con chiave di volta. La cavità interna, con ottima probabilità è stata ingrandita artificialmente e protetta da una posa regolare di pietre lavorate e incastonate a regola d'arte. Nella parte finale l'ambiente si allarga creando una sorta di nicchia dove è presente dell'acqua sul fondo. Nasce di qui l'idea di un possibile uso per fini iniziatici o cerimoniali.

La presenza di alcuni simboli, purtroppo rovinati dal tempo o ricoperti dalle incrostazioni naturali, è già, di per sé, un elemento significativo.

Se questo luogo ipogeo sia stato utilizzato dai Templari per compiere riti o iniziazioni non possiamo dirlo con certezza, tuttavia non lo possiamo assolutamente escludere, così come non possiamo escludere che persino alcuni appartenenti alla Confraternita dei Fedeli d’Amore, di nota derivazione templare, possano essere stati presenti in questi luoghi.

Sappiamo che persino Dante Alighieri, autorevole Fedele d'Amore, durante il suo esilio, transitò in queste zone. Partendo da Luni, in Lunigiana, attraversò la Liguria di Levante per giungere a quella di Ponente. Dante nel Canto IV del Purgatorio citò la città di Noli (in Provincia di Savona), considerandola un luogo quasi inaccessibile dall’entroterra, quindi si diresse verso la Francia passando proprio attraverso i luoghi che stiamo investigando.

“Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,

montasi su in Bismantova e ‘n Cacume

con esso i piè; ma qui convien ch’om voli”.

 

La grotta che abbiamo considerato presenta degli interventi artificiali, sicuramente molto antichi e difficili da datare, ed emana un fascino indiscutibile che può indurci a ipotizzare antichi scenari, teatro di avvenimenti di natura magico-esoterica.

Se poi volessimo prendere in considerazione alcune "voci" particolarmente intriganti, potremmo anche ipotizzare che nella grotta di Seborga possa esserci molto di più di quello che sia lecito pensare.

Alcuni ipotizzano che nell'antro oscuro possano celarsi oggetti particolarmente preziosi... ma non essendoci prove concrete al riguardo, la prudenza ci consiglia di porre un freno all'immaginazione... 

Non c’è nulla di male a concedere spazi alla fantasia o ai voli del pensiero, non c’è nulla di male a ipotizzare scenari popolati da antichi Monaci-Guerrieri, Abati, Principi e Principesse.

Non dimentichiamoci che alcune importantissime scoperte archeologiche sono nate da ipotesi fantasiose e che solo l'ostinazione di qualche ricercatore deriso dai suoi colleghi, è riuscito a trasformare in autentici tesori da regalare all'Umanità.

Nel 1871 Heinrinch Schliemann, a seguito di alcune indagini condotte da Frank Calvert nel 1963, riscoprì le rovine di Troia, dimostrando a tutto il mondo che non tutti i sogni sono solo delle fatue chimere.

 

Non c’è nulla di male a regalare credibilità e approvazione a coloro che si sono spesi, e che ancora oggi si spendono, per dar vita a una leggenda meravigliosa, che vede la bellissima Principessa Nina I, attraversare il borgo medievale di Seborga, applaudita da una moltitudine di guardie e di sudditi. Noi sappiamo che i protagonisti di questa "Realtà parallela" sono realmente orgogliosi di ricoprire un ruolo così originale e fuori dalla banalità del nostro tempo.

 

Limitiamoci a rispettare il loro sogno, e lasciamo che Chronos decida per il futuro di Seborga.

 

Un sincero ringraziamento all'amico Flavio Gorni, seborghino di nascita, per aver condiviso con noi le notizie e le fotografie della Grotta dei Misteri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 09/05/2022