L’OMAGGIO “Langhe-Roero e Monferrato: Onde di bellezza e geometrie coltive nei paesaggi e nei paesi del vino”

7ª edizione 2022 nel Castello di Grinzane Cavour (CN), sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour.

In qualità di "sito specifico UNESCO", l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour è impegnata nel dare contenuti e tenere viva l'attenzione sul riconoscimento che il 22 giugno 2014 ha inserito i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato tra i patrimoni dell'Umanità.

Tra le varie iniziative, spicca l’Omaggio: "Langhe-Roero e Monferrato: Onde di bellezza e geometrie coltive nei paesaggi e nei paesi del vino", giunto alla 7ª edizione e in programma per domenica 15 maggio 2022 alle ore 10.30 nel Castello di Grinzane Cavour, sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour.

L'Omaggio “Langhe-Roero e Monferrato: Onde di bellezza e geometrie coltive nei paesaggi e nei paesi del vino” vuole valorizzare il lavoro e gli artefici che stanno dietro alla bellezza viticola riconosciuta patrimonio dell’Umanità. Anche per stimolare fra i viticoltori il positivo sentimento dell’emulazione, utile per rafforzare la tensione verso il rispetto del paesaggio e verso il bello.

In quest’ottica:

- vengono premiati i versanti collinari e non i singoli vigneti, per dare l’idea di una bellezza costruita dal lavoro di più vignaioli;

- vengono premiati anche i Sindaci dei rispettivi Comuni: per sensibilizzare gli Amministratori locali sui temi della tutela del paesaggio;

- vengono premiati i versanti collinari di Langhe-Roero e Monferrato indicati dai rispettivi Consorzi di Tutela.

Nella sua sezione internazionale, l’Omaggio rende onore ai paesaggi del vino più belli o significativi del mondo. E, insieme con i viticoltori, omaggia le rispettive Amministrazioni comunali, per dare l’idea che il paesaggio agrario è una bellezza condivisa, frutto delle cure di più mani.

 

La 1ª edizione dell'Omaggio (2014) è stata dedicata a tutti i viticoltori di Langhe-Roero e Monferrato per sottolineare che il riconoscimento UNESCO ha premiato una bellezza e una civiltà costruite nei secoli da generazioni e generazioni di viticoltori e contadini.

La 2ª edizione (2015) ha voluto ancora insistere sui valori della civiltà vitivinicola di Langhe-Roero e Monferrato, andando a omaggiare i paesaggi e i paesi viticoli argentini di Mendoza, costruiti dai nostri antenati emigrati laggiù tra fine Ottocento e inizio Novecento.

La 3ª edizione (2016) si è aperta al confronto con una delle più mature e prestigiose realtà vitivinicole del mondo: la Borgogna, anch'essa patrimonio UNESCO con i suoi Climats. Ospiti dell'Omaggio sono stati Aubert De Villaine (che in qualità di Presidente ha portato al riconoscimento UNESCO la candidatura dei Climats) e Guillaume d'Angerville (attuale Presidente dei Climats UNESCO).

La 4ª edizione (2017) ha avuto ospite il paesaggio viticolo UNESCO del Tòkaj ungherese, un territorio di grandi tradizioni storiche, di recente rinato all'ambizione e alla qualità dopo gli anni bui della massificante dominazione sovietica. L’Omaggio è stato dedicato all’eroe di questa rinascita, il viticoltore Istvan Szepsy, un vero e proprio mito a livello internazionale per la tenacia, la visione e la forza con cui ha recuperato i vini del Tòkaj ai fasti imperiali e alla ribalta internazionale.

La 5a edizione (2018) ha reso omaggio alla GEORGIA, culla della viticoltura e della civiltà del vino in anfora (Qvevri), patrimonio culturale UNESCO dal novembre 2013. Attraverso qualificati interventi si è risalito da un lato alle origini della viticoltura (recenti scoperte archeologiche datano la civiltà del vino georgiana a 8mila anni fa), mentre dall’altro si sono illustrati i più moderni studi scientifici sul patrimonio genetico della vite e sulle sue applicazioni in termini di coltura e di vinificazione. Gli ospiti sono stati David Maghradze e Giorgi Samanishvili, custodi, studiosi e divulgatori del patrimonio genetico delle viti georgiane presso il NATIONAL WINE AGENCY OF GEORGIA.

La 6ª edizione (2019) ha reso omaggio ai paesaggi e alla civiltà del vino della Mosella e del Pfalz. In particolare sono stati omaggiati i versanti viticoli di Kastanienbusch nel comune di Birkweiler per il Pfalz e quelli ritenuti più verticali al mondo di Bremmer Calmont per la Mosella. Presenti all’evento le maggiori Autorità di settore del mondo del vino della Mosella e del Pfalz (Tina Kiefer-Hechtmann vicepresidente della Pfalzwein).

La 7a edizione, in linea con la drammatica attualità, vuole riflettere sui valori e sui messaggi di una viticoltura di confine che ha conosciuto l’assurdità delle guerre e delle devastazioni. L’omaggio va al Collio, stupenda regione viticola a cavallo del confine italiano e sloveno, ricca di borghi medioevali e dolci colline verdeggianti di vigneti, che producono ottimi vini. Le uve a bacca bianca nascono dal perfetto connubio tra suolo, sole e vento che nei millenni ha dato vita al flysch o ponca, il terreno fatto di marne e arenarie di origine eocenica ricche di minerali il cui gusto si ritrova, inconfondibile, nei vini prodotti. Ospite dell’Omaggio sarà Damijan Podversic, anima e cuore di una terra tanto bella quanto vessata dalla storia. Un viticoltore che, nell’eccellenza dei vini, esprime perfettamente il carattere di una viticoltura di confine: caparbia, solidale, improntata a un sacro rispetto verso Madre Terra.

Ma l'Omaggio ha innanzitutto un'orgogliosa anima locale, ben radicata sulle colline di Langhe-Roero e Monferrato e fondata sulla convinzione che il riconoscimento UNESCO:

a) è un punto di partenza e non un traguardo definitivo;

b) è merito esclusivo di chi quelle colline lavora e governa;

c) è un bel quadro bisognoso di un'altrettanto bella cornice.

 

Di qui il doveroso riconoscimento ai viticoltori e alle Amministrazioni comunali che insieme curano i più bei versanti collinari viticoli del Barolo (Ravera di Barolo e Novello), del Barbaresco (Rabajà di Barbaresco), del Roero (Valmaggiore di Vezza d’Alba), del Moscato d’Asti (Sant’Antonio/Santa Libera di Canelli), del Diano d’Alba (Sörì del Bric Majolica di Diano d’Alba), del Nizza (Località Mandolone di Nizza Monferrato), della Barbera d’Asti (Bricco delle Oche di Penango), del Ruchè (Monterovere di Scurzolengo), del Timorasso (Terre di Libarna Valborbera di Cantalupo Ligure) e dell’Alta Langa (Cappelletto di Trezzo Tinella).

In chiusura verrà reso un doveroso ringraziamento ai lavoratori stranieri a cui sono affidate le cure dei nostri pregiati vigneti. Un omaggio che vuole essere un messaggio di fratellanza e di stimolo alla migliore integrazione.

L’aperitivo con i pregiati vini del Collio sarà l’occasione per uno scambio di saluti e di amicizia.

“Questa manifestazione – commenta Roberto Bodrito, presidente dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour – ha riscosso grande successo perché premia e incoraggia i viticoltori a curare il paesaggio, riconosce l’apporto importante di lavoratori stranieri e permette di confrontarci con altre realtà vinicole eccellenti nel mondo”.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 10/05/2022