La cerimonia di tumulazione di S.A.R. la principessa Cecilia di Borbone Parma, contessa di Poblet

di Alessandro Mella

Abbiamo avuto occasione, in diversi altri articoli, di parlare della Reale e Ducale Casa di Borbone di Parma di cui abbiamo imparato a conoscere la sobrietà unita ad una particolare attenzione alle tradizioni, alle ritualità ed ai cerimoniali. Un qualcosa che non eravamo più abituati a riscontrare con facilità. Ci ha sorpreso e confortato vedere come S.A.R. Carlo Saverio Duca di Parma e Piacenza abbia saputo costituire attorno alla sua persona una corte di persone preparate e di grande competenza.

L’impegno profuso da questa realtà nella giusta direzione ha trovato evidente conferma in alcuni recenti eventi. A lato della cerimonia di tumulazione di Alessandro Farnese, prevista al termine di un’indagine storica sui resti mortali del Duca, vi sono stati altri due momenti di grande intensità, portatori di grandi emozioni, purtroppo legati a due eventi dolorosi che hanno segnato recentemente i Borbone Parma. Il primo, di cui abbiamo a suo tempo dato ampio resoconto, si è tenuto il 27 agosto 2021 quando la cripta della Basilica Magistrale Costantiniana di Santa Maria della Steccata, in Parma, ha accolto le spoglie di S.A.R. la Principessa Maria Teresa di Borbone Parma, Duchessa di Soria, dolorosamente scomparsa qualche tempo prima.

Purtroppo, qualche tempo dopo, un altro lutto colpì la Dinastia con la morte di S.A.R. la Principessa Cecilia Maria Antonietta, nata a Parigi il 12 aprile 1935, già Senatore di Gran Croce con Collana del Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio, Gran Croce dell’Ordine di San Lodovico, dell’Ordine de la Legitimidad Proscrita e Gran Croce con placca al merito Militare Melitense.

S.A.R. Carlo Saverio annunciò il triste evento con queste commosse parole: «A nome di tutta la famiglia, mi rammarico profondamente di dover comunicare la morte, avvenuta oggi pomeriggio in Parigi, della mia cara zia Donna Cecilia Maria Antoinette di Borbone Parma; nata a Parigi il 12 aprile 1935, e ivi morta, oggi 1° settembre 2021. Combattente instancabile, sempre pronta ad aiutare gli altri con un sorriso che la rendeva speciale, fu una attiva militante carlista con mio padre Carlo Ugo e le mie zie Maria Teresa e Maria de las Nieves nelle lotte politiche svoltesi nei difficili anni '60 e '70 del secolo scorso.

Con una vitalità traboccante, ha lavorato come infermiera in un lebbrosario, o si è offerta volontaria nelle alluvioni delle Vallés, o ha lavorato per la FAO a favore del Laos. Allo scoppio della guerra del Biafra si arruolò come volontaria nell'Ordine di Malta, effettuando continui voli di aiuto umanitario, essendo anche pilota. La dittatura la espulse dalla Spagna in diverse occasioni, a causa della lotta instancabile che portò avanti con la sua Dinastia per riconquistare le libertà democratiche del Paese.

Durante i suoi ultimi anni si dedicò in Parigi a collaborare con l'Associazione di Cure Palliative, accompagnando i malati, offrendo loro amore e speranza. È sempre stata una persona di forte fede cristiana. Insieme alla mia famiglia, vi chiedo di pregare per lei e di non dimenticare mai il suo costante esempio di dedizione e servizio agli altri»

La Reale e Ducale Casa di Borbone Parma si è riunita lo scorso 18 marzo 2022 presso la Basilica Magistrale Costantiniana di Santa Maria della Steccata, in Parma, per la cerimonia di tumulazione della Principessa scomparsa.

Gli stemmi funebri vennero affissi, secondo un’antica ritualità, ad oltre un metro di altezza, ai ceri posti a lati del tumulo e vennero dipinti a mano, a suo tempo, da Andrea Borella, direttore dell’Annuario della Nobiltà Italiana che, presente alla cerimonia stessa, offrì il suo contributo per l’organizzazione di alcune fasi del rito.

La cerimonia fu coordinata, in ogni dettaglio, dai nobili signori Guido Agosti, Paolo Conforti, Emilio Villa di Castiglioni, della Segreteria della Casa Reale e Ducale Casa di Parma, i quali si confrontarono costantemente al fine di poter predisporre un protocollo che rispondesse alle esigenze del particolare momento coinvolgendo al meglio la Famiglia Ducale, l’Ente Costantiniano e la segreteria di Sua Eccellenza il Vescovo.

Nel pomeriggio del 18 marzo, dunque, giunsero alla basilica le Altezze Reali Carlo Saverio e Annamarie di Borbone Parma, Duchi di Parma e Piacenza accompagnati dal fratello del Duca, SAR Principe Giacomo di Borbone Parma, Conte di Bardi, per assistere alla Messa celebrata da S.E. mons. Enrico Solmi, Vescovo di Parma, Gran Priore del Sacro Angelico Costantiniano di San Giorgio accompagnato da altri sacerdoti assistenti durante l’evento religioso. Notevole fu la partecipazione di ospiti, cavalieri e dame degli ordini dinastici, autorità e persone legate alla Reale e Ducale Casa tra le quali anche una delegazione del Comitato Scientifico dell’Annuario della Nobiltà Italiana.

Numerosa delegazione dei membri del Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio, del Reale Ordine al Merito sotto il Titolo di San Lodovico e dell’Ordine di San Giorgio al merito militare presenti: due cavalieri del Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio e del Reale Ordine al Merito di San Lodovico, organizzarono i picchetti d’onore ai resti mortali di S.A.R. la Principessa Cecilia, contessa di Poblet.

Si tenne, quindi, la funzione solenne alla quale seguì la commemorazione della Principessa scomparsa le cui virtù non comuni vennero rievocate dal cav. gr. cr. Guido Agosti, gran cerimoniere della R. Casa, ed in seguito da S.A.R. il Duca Carlo Saverio, Capo della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma.

Al termine della cerimonia religiosa si formò il corteo per raggiungere la cripta Borbone Parma, sede dell’ultimo riposo dell’illustre e compianta Principessa, posta nell’ipogeo della Basilica magistrale costantiniana di Santa Maria della Steccata.

Le norme Covid ancora vigenti, la saggia prudenza, e le circostanze permisero a pochi testimoni di scendervi per assistere alla benedizione dei resti mortali ed alla compilazione del verbale che venne letto, firmato e poi munito del sigillo di SAR il Duca di Parma, Piacenza e Stati Annessi, Sigillo a suo tempo realizzato, con maestria, dalla Gioielleria Ballarino di Cavour (Torino).

Dello stesso documento vennero prodotte copie per gli Archivi della Casa, per la Segreteria degli Ordini Dinastici, per l’archivio della Basilica della Steccata e per l’Ente Costantiniano. Una copia ulteriore fu inserita in un cilindro metallico chiuso ermeticamente che, munito dei sigilli della R. Casa, venne posta nel sepolcro.

Di questo toccante momento, pur legato ad una perdita dolorosa per i Borbone Parma, si sono rese disponibili numerose immagini che volentieri offriamo ai lettori e dalle quali si percepisce tutta l’importanza della cerimonia, le emozioni ed il sentimento dei presenti, nonché la cura e l’impegno profuso dagli organizzatori.

Gli scatti che pubblichiamo sono davvero emozionanti, confermano come, anche in questo secolo, sia possibile tenere vive tradizioni dall’antica genesi, dalle profonde radici, e del grande valore storico. Di questa difesa di un passato ricco di cultura e storia i Borbone Parma si sono dimostrati, coadiuvati da devote figure ed importanti studiosi, alfieri instancabili. Non v’è dubbio che nei mesi e negli anni che verranno avremo ancora modo di raccontarne l’incredibile vitalità unita all’importante attenzione allo studio delle ritualità e dei cerimoniali. Rara virtù nel terzo millennio.

Alessandro Mella

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Articolo pubblicato il 15/05/2022