La Russia espelle 24 diplomatici Italiani e 34 Francesi

Per Draghi “E’ un atto ostile”, in effetti è la risposta conseguente alle decisioni italiane e di altri Paesi UE

La Russia ha deciso l'espulsione di 24 diplomatici italiani dal Paese, in risposta a una misura analoga applicata ai primi di aprile, dall'Italia a seguito della guerra russa in Ucraina.

Lo ha  confermato il ministero degli Esteri di Mosca. Ieri mattina il ministero degli Esteri russo aveva convocato l'ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace. Il diplomatico italiano, come i rappresentanti di Francia e Spagna, sarebbe stato informato delle misure di risposta all'espulsione di diplomatici russi nei rispettivi paesi.

Lo scorso 6 aprile, l'Italia aveva annunciato la decisione di espellere 30 diplomatici russi. “La prima riflessione è che non bisogna interrompere i rapporti diplomatici. E' un atto ostile, anche rispetto all'Ue, ma non deve portare all'interruzione dei canali diplomatici perchè attraverso quei canali, se ci si riuscirà, si arriverà alla pace", ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa con la prima ministra finlandese Sanna Marin.

Siamo d’accordo con Draghi, ma il fattaccio l’ha innescato Di Maio che, se non sbagliamo è ancora il ministro degli esteri del governo da lui presieduto.

Anche l'ambasciatore francese a Mosca Pierre Levy è stato convocato al ministero degli Esteri russo per lo stesso motivo, in relazione all'annuncio di misure di ritorsione per l'espulsione di diplomatici russi dalla Francia.

La Russia ha deciso l'espulsione di 34 diplomatici francesi, che dovranno lasciare il Paese entro due settimane. La Francia, poche ore dopo le dichiarazioni del ministro Di Maio di quel 6 aprile 2022, aveva deciso di espellere da Parigi 35 diplomatici russi. E la motivazione era uguale a quella italiana: le loro attività "contrastano gli interessi di sicurezza francesi". 

La Francia "condanna in modo fermo" la decisione della Russia, come ha detto all'Ansa un portavoce del Quai d'Orsay. "I russi presentano la decisione come risposta" all'espulsione di decine di "agenti russi che agivano sul nostro territorio sotto statuto diplomatico, operando contro i nostri interessi di sicurezza".

Il personale francese "si inquadra invece nell'ambito della convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari. La decisione delle autorità russe non ha alcun fondamento legittimo. Possiamo soltanto condannarla".

Il governo spagnolo non è stato ancora informato sui motivi per cui l'ambasciatore a Mosca, Marcos Gómez Martínez, è stato convocato a colloquio dal Ministero degli Esteri russo, anche se la chiamata "era attesa": lo ha affermato il ministro degli Esteri del Paese, José Manuel Albares, raggiunto da cronisti in uno dei corridoi del Congresso dei Deputati.

Albares ha detto di aspettarsi una risposta "simmetrica" da parte della Russia all'espulsione da parte della Spagna di circa 25 diplomatici russi.

Anche l'ambasciatore svedese a Mosca, Malena Mard, è arrivata al ministero degli Affari esteri russo dove è stata convocata per ricevere comunicazione sulle misure di risposta della Federazione in merito all'espulsione di diplomatici russi dalla Svezia.

All'inizio di aprile molti altri paesi avevano provveduto a espellere diplomatici russi: Usa, Paesi Bassi, Polonia, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Irlanda, Belgio e la Lituania, che dall'inizio ha espulso direttamente l'ambasciatore russo e richiamato il proprio inviato a Mosca.

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Articolo pubblicato il 19/05/2022