Le famiglie piemontesi sono sempre più povere

L'indagine fatta da IRES Piemonte non lascia spazio all'ottimismo.

I piemontesi sono sempre più poveri e faticano ad arrivare alla fine del mese. A dare la notizia l’Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte (IRES).

Le famiglie piemontesi hanno serie difficoltà a fare la spesa e a far quadrare il bilancio famigliare.

Le famiglie che sentono maggiormente la crisi sono quelle che sino al 2019 venivano inquadrate nel “ceto medio”. Secondo l’IRES “questo è un segnale del deterioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie lungo ampie fasce della distribuzione del reddito – e non solo i redditi più bassi – e suscita preoccupazione in merito alle prospettive per i consumi in corso d’anno e nel prossimo futuro”.

Dopo la pandemia da Covid-19 – e la gestione oscena del Governo Draghi – sono sempre più i padri di famiglia che per “sbarcare il lunario” devono indebitarsi con finanziarie, istituti di credito o banche e i genitori sono sempre più portati a metter mano ai fondi risparmio costituiti con anni di sacrificio.

Le famiglie più “massacrate” dall’economia e più provate da un welfare assente sono quelle in età compresa fra i 25 e i 44 anni. Le spese che ammorbano maggiormente le famiglie piemontesi sono quelle mediche seguite a ruota dalle bollette, i generi alimentari e i servizi alla persona. Non parliamo poi del caro carburanti e del costo esorbitante delle autostrade.

Sono trascorsi solo cinque mesi di questo 2022 ma le previsioni non sono per nulla incoraggianti. Gli esperti di economia e sociologia sostengono che le stangate più evidenti arriveranno durante l’estate.

Prendere in affitto una sdraio ed un ombrellone in quel di Riccione, secondo molte associazioni dei consumatori, potrà costare dai 25 ai 50 euro al giorno.

I cittadini piemontesi riusciranno a fare qualche giorno di relax al mare, o dovranno stare in città a causa delle ristrettezze economiche figlie di una noncuranza del governo di Roma?

I dati statistici stilati dall’IRES ci dicono che fino al 2019 i piemontesi che faticavano ad arrivare a fine mese erano il 38.8% mentre oggi, dopo soli tre anni, sono arrivati al più che preoccupante 52.3%.

Sicuramente seguiremo e monitoreremo la situazione nella speranza che la nostra regione torni ad essere una realtà produttiva, florida e feconda come lo era qualche anno fa.

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Articolo pubblicato il 29/05/2022