Alba (Cuneo) - Una importante mostra sulla raffinata pittura di Giacomo Soffiantino alla Fondazione Ferrero

Presentate in sette sezioni cinquanta opere del maestro torinese, dagli esordi degli anni cinquanta, alla prima decade degli anni duemila. Il progetto curato da Adriano Oliveri, con Luca Beatrice e Michele Bramante, è disponibile al pubblico fino al 30 giugno 2022

Le eleganti sale della Fondazione Ferrero di Alba Strada di Mezzo, in questi anni passati sono state teatro di interessanti mostre ad alto livello nazionale che internazionale, fino al 30 giugno 2022 - ingresso libero -   viene presentato un nuovo progetto espositivo, una importante mostra interamente dedicata al pittore e incisore torinese “ Giacomo Soffiantino.

Tra oggetto e indefinito”, curata da Adriano Oliveri, con Luca Beatrice e Michele Bramante.”La presentazione di una retrospettiva su Giacomo Soffiantino, scrive nel saluto istituzionale Maria Franca FerreroPresidente Fondazione Ferrero - a quasi un decennio dalla sua scomparsa,  desidera proseguire un discorso che la Fondazione Ferrero ha avviato con le mostre dedicate alle eccellenze artistiche  del territorio piemontese”.

Il percorso espositivo si articola in sette sezioni presentando oltre cinquanta opere che ricostruiscono l’intero arco della carriera artistica del maestro Soffiantino. Un percorso in tappe che conduce il visitatore alla  scoperta del lavoro dell’artista a partire dagli esordi caratterizzati da un approccio aniconico - informale nutrito da influenze internazionali, passando poi per la sensibilità “naturalistica” delle opere mature sino agli esiti più recenti  dei primi anni del Duemila.

Giacomo Soffiantino nato nel 1929 a Torino frequenta l’Accademia Albertina, dove è allievo di Francesco Menzio, celebre pittore torinese parte del gruppo dei “Sei di Torino”, a  loro volta formatosi si forma presso la scuola di pittura di Felice Casorati, nel vivace ambiente artistico torinese, Soffiantino definisce il proprio linguaggio a fianco di artisti a lui coevi come Nino e Giuseppe Ajmone, Francesco Casorati , Mauro Chessa, Mario Merz e Francesco Tabusso, con cui condivide le prime esperienze espositive.

Adriano Oliveri, curatore della mostra, “In sensitivo equilibrio tra natura ed emozione, un protagonista della pittura italiana degli anni dell’informale torna a raccontarci dei boschi, delle sorgenti, del miracolo della luce; dell’eterno mistero della vita”.

La prima sezione della mostra documenta il Soffiantino delle origini, dalle prime partecipazioni a premi e mostre collettive  come quella del 1957 alla Galleria il Milione a Milano, sino alla consacrazione del 1961, avvenuta con l’importante personale organizzata da Luigi Carluccio alla Galleria la Bussola di Torino.

La mostra prosegue poi con un approfondimento sul rapporto tra Giacomo Soffiantino e Venezia documentando non solo la partecipazione a quattro Esposizioni Internazionali d’Arte della Biennale tra il 1956 e il 1972, ma anche la fondamentale personale del 1993 alle Prigioni Vecchie di Palazzo Ducale di Venezia. Le successive sezioni sono dedicati a due temi  di assoluta centralità nella ricerca di Giacomo Soffiantino ovvero la natura e la luce.

Il capitolo della mostra chiamato Esistenza, si concentra su alcuni soggetti ricorrenti nella pittura di Soffiantino, riconducibili a tematiche esistenziali come la riflessione sulla vita e i suoi enigmi. Un'altra tematica che incontriamo lungo il percorso espositivo, che si addentra nell’analisi del segno che anima l’opera  dell’artista torinese,  è quello della Continuità  lineare  che è cifra stilistica di tutta la sua produzione.

La linea ininterrotta che domina le composizione di Soffiantino ha origine nella lezione offerta dal maestro Francesco Menzio e si trasforma in un segno che non ha più necessità di racchiudere la forma né di limitarsi alla superficie del supporto, unendo idealmente visibile, umanità e spirito.

Conclude il programma espositivo la sezione epilogo che riunisce opere degli anni Duemila, periodo ricco di riconoscimenti per l’artista ma non privo di tensioni sperimentali ancora riscontrabili all’interno della sua produzione.Una sezione documentativa a compendio dell’esposizione presenta immagini d’epoca, taccuini appartenuti all’artista, inviti alle mostre in galleria e cataloghi storici.

Scrive nel suo Il saggio, Luca Beatrice, “La pittura di Soffiantino è  palestra di sperimentazione , nervosa , discontinua , ansiosa , incerta   inquieta. Pone problemi e non offre soluzioni. Si muove e non è statica. Apre porte e le socchiude.  Osserva il reale e lo trasfigura. Offre domande e non da  risposte. Dialoga e non pontifica”…

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira che raccoglie i contributi critici dei tre curatori, gli interventi di Carlotta Soffiantino, figlia dell’artista alla guida dell’Archivio Soffiantino,  e del critico d’arte Marco Vallora, oltre un’ampia documentazione iconografica.

Descrizione immagini:

Foto apertura: “Giacomo Soffiantino, “Omaggio a Rembrandt” 1966, olio su tela, 103x83 cm, Archivio Soffiantino

Foto 1 Giacomo Soffiantino, “Fiori di luce”,1957 olio su tela, 37x46,5cm, Collezione Roberto Cravetto

Foto 2 Giacomo Soffiantino, “L’osso”, 1966, olio su tela, 100x80 cm, Collezione M.S. Viglino

Foto 3 Giacomo Soffiantino, “Teste di cinghiali”, 1960 olio su tela, 70x50cm, Archivio Soffiantino

Foto 4 Giacomo Soffiantino, “Bruno folto 1”, 1990-1991, olio su tela, 120x90 cm, Collezione Stefania e Stefano Testa

Foto 5 Giacomo Soffiantino, “Neve a Bossolasco”1965, olio su tela, 80x70 cm, Bossolasco, collezione privata

Foto 6 Giacomo Soffiantino, “Lago nell’ombra”, 1990, olio su tela, 80x100 cm, Collezione Stefania e Stefano Testa

Foto 7 Giacomo Soffiantino, ”Bucranio e luce (Bucranio+luce), 1964, olio su tela, 98,5x98,5 cm, GAM- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Foto 8 Giacomo Soffiantino,  “Vortice( Mussulmani:Olocausto), 1962, olio su tela 150x150 cm, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Foto 9 Giacomo Soffiantino, “Continuità n.6, 2001, olio su tela, 100x90cm, Archio Soffiantino

Foto 10 Giacomo Soffiantino, “Giacomo Leopardi”, 2013, olio su tela 40x60cm. Archivio Soffiantino

Foto 11 copertina catalogo della mostra

Le foto sono state tratte dal catalogo della mostra:

“Soffiantino. Tra oggetto e indefinito”, a cura di Adriano Oliveri, con Luca Beatrice  e Michele Bramante, Fondazione Ferrero, Strada di mezzo 44 Alba(Cuneo), Ingresso gratuito. Orari tutti i giorni dalle 15.00 alle 18.00 www.fondazioneferrero.it

 

 

 

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Articolo pubblicato il 01/06/2022