Il banco di Vilma
Vilma Stella

Vilma Stella, una storia contadina in un mercato di città

Azienda Agricola Stella, è scritto sulle ceste verdi che contengono i suoi prodotti.

Ho percorso tutto il mercato di corso Cincinnato fino all’ultimo banco verso corso Toscana, una attività avviata ad inizio degli Anni Settanta da mamma Chiara e papà Giuseppe (che non c’è più).

Per tanti anni il banco è rimasto dove era nato, di fronte al tabaccaio; nel 2010 il Comune ha offerto a Vilma l'opportunità di cambiare posizione. Lei non ci ha dormito alcune notti, combattuta fra il sentimento dell’affezione e la praticità di una posizione più visibile; poi ha accettato la sfida, come un segno di cambiamento che non poteva rifiutare.

A distanza di tanti anni lei vive con lo stesso entusiasmo il mercato, con la fierezza di un produttore che è rimasto nella cascina di città (Cascina Le Vallette, nel quartiere che ha preso il nome dalla cascina della sua famiglia).

Vilma era troppo piccola e non può ricordare perché  i suoi genitori siano andati a vendere i loro prodotti al mercato di corso Cincinnato (forse perché a quell’epoca era l’unico del quartiere Vallette, poi ne è stato creato un secondo), lei è rimasta fedele alla tradizione, come è nel suo carattere.

Vilma è cresciuta al mercato, quando era molto piccola la mamma la metteva sotto il banco e quando bagnava l’insalata la bambina faceva il bagno.

Città e campagna, tradizione e cambiamento, tutto questo palpita ancora dentro di lei (quanto si sente! quanto lo sa trasmettere!), e non sono temi in contraddizione, bensì parti di una vita che continua a trasformarsi nella continuità, con l’orgoglio di essere ancora oggi una coltivatrice diretta.

In seguito sono arrivate le Commissioni di Mercato, di cui Vilma fa parte dal 1993: sette persone rappresentano le varie merceologie presenti, un anello di congiunzione fra il Comune ed ogni mercato.

Passeggiando in mezzo a questo mercato ho pensato che i commercianti allineano con cura i loro banchi di vendita, ma i coltivatori sono la cattedra dei prodotti: per la loro conoscenza della natura e delle stagioni, del ciclo produttivo nel rispetto di un ambiente che dobbiamo preservare e consegnare migliore (o non peggiore) alle future generazioni.

Sono venuto appositamente a cercare Vilma Stella, dove vende i suoi prodotti in mezzo ad altri agricoltori, fra la gente; ho voluto vedere questa realtà dopo aver incontrato Vilma in casa sua, nella “sua” cascina Le Vallette qualche settimana fa, dove abbiamo parlato di tutto seduti nell’aia che è stata il centro di una vita agricola, che lei sente ancora come il centro e il luogo di ritrovo di tre generazioni.

In corso Cincinnato propone prodotti che provengono dalla sua famiglia, da luoghi diversi; secondo lei la campagna e l’agricoltura non hanno mai perso il valore di famiglia, perché bisogna lavorare tutti insieme per una intera stagione, prima nella coltivazione e poi nella raccolta dei prodotti. Anche al banco si avvale soltanto di collaboratori familiari, anche perché non le piace e non riuscirebbe mai a stare da sola.

Ci siamo incontrati un venerdì mattina di fine maggio, l’afflusso è quasi continuo e fatichiamo a parlare, fra un cliente e un altro.

Solo quando si gira per prendere i sacchetti sul furgone, leggo la scritta stampigliata sul retro della sua maglia blu: Il banco di Vilma.

È diventato un modo di dire fra la gente, negli anni, quando ci si dava appuntamento al mercato o qualcuno telefonava per chiedere “dove sei?”.

“Sono al banco di Vilma”, oppure “Ci vediamo davanti al banco di Vilma”, erano le frasi più ricorrenti che sentiva ripetere, da lì è venuta l’idea.

Il banco è diventato, in questo modo, anche un luogo di incontro, un punto di aggregazione e di domanda/offerta (anche per svariate esigenze umane, ha sentito cercare e offrire qui servizi e lavori fra i clienti, da badanti ad elettricisti e molto altro). Proprio come si farebbe in un bar - e qui non si deve neanche pagare la consumazione! -, dove si dialoga fra amici.

Con le sue parole appassionate Vilma trasmette una antica sapienza contadina, che ha ricevuto dal papà e dalla mamma, provenienti da luoghi diversi del Piemonte, che si sono cosciuti e sono diventati grandi in una cascina ai margini della città, quando le strade erano sterrate, si giocava a bocce la domenica e i condomini di dieci piani non esistevano ancora.

Un borgo cittadino era come un paese, dove tutto si concludeva al suo interno, a volte intere esistenze.

Quel mondo non c’è più, è stato cancellato da un progresso (vero progresso?) e da una crescita urbana tumultuosa e a volte incontrollata, che ha creato dormitori, che ha anche svuotato la vita di molte persone, che vivono quasi in prestito in un condominio o in un isolato dove non conoscono gli altri abitanti.

Fermarsi mezz’ora al banco di Vilma Stella, al mercato di corso Cincinnato, è come tornare indietro nel tempo, e ritrovare i sapori di una vita diversa.

Come i sapori dei suoi prodotti, che hanno il gusto e il profumo della natura.

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Articolo pubblicato il 10/06/2022