Chiesa cattolica e Massoneria: un possibile confronto? - terza parte

Due differenti modi di pensare, antitetici solo in apparenza?

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=44781   (Link prima parte)

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=44814   (Link seconda parte)

 

Con la terza parte di questo approfondimento sui rapporti tra Chiesa e Massoneria, affronteremo le delicate questioni ideologiche e filosofiche.

Come abbiamo visto in precedenza, la politica ha determinato una autentica frattura tra lo Stato italiano, diventato definitivamente laico e pluralista, e la Struttura della Chiesa cattolica.

Potremmo dire che dalla “Presa di Roma” del 1870, al Secondo Concordato del 1984, che vide le firme di Bettino Craxi e del Cardinale Agostino Casaroli, vi sia stato un lento e inesorabile processo di laicizzazione che in lunghi intervalli di tempo e dopo numerosi ripensamenti, ha portato all’attuale situazione.

Ripartiamo da lontano: nel 1738 il pastore protestante James Anderson e Jean-Théophile Désaguliers membro della Royal Society, ricevettero l’incarico dalla Gran Loggia di Londra di stilare gli Statuti, successivamente chiamati Costituzioni di Anderson.

L'Art. I si riferisce ai doveri dei massoni riguardo a Dio ed alla religione: "Un massone è per sua natura obbligato a seguire la legge morale e se intende rettamente l'Arte non sarà mai un ateo stupido né un libertino irreligioso.

Nei tempi antichi i massoni erano obbligati a seguire la religione dominante nel loro Paese, qualunque essa fosse; oggi si ritiene più conveniente vincolarlo unicamente a professare quella religione sulla quale tutti gli uomini concordano, lasciando ciascuno libero di esprimere le proprie opinioni. I Massoni devono impegnarsi ad essere uomini buoni e leali, onesti e probi, quali che siano le denominazioni o le convinzioni che li possano distinguere; per cui la Massoneria diventa il Centro di unione e il mezzo per conciliare sincera amicizia tra persone che sarebbero rimaste perpetuamente distanti".


Il II Art. invece descrive l'atteggiamento della Massoneria di fronte allo Stato: "Il massone deve essere un pacifico suddito dei poteri civili, qualunque sia il luogo ove lavori o risieda, e non deve mai essere coinvolto in complotti o cospirazioni contro la pace e il benessere della nazione, né mancare ai suoi doveri nei confronti dei magistrati inferiori… Se un Fratello si ribella contro lo Stato non lo si deve appoggiare nella sua ribellione".


Nell'Art. VI si evidenzia l'obiettivo unificatore: "Non bisogna dire né fare nulla che offenda o metta in pericolo la libera conversazione, perché guasterebbe la nostra armonia ed i nostri lodevoli propositi. Pertanto non si promuoveranno dispute né discussioni private nell'ambito della loggia e tanto meno contese sulla religione, nazioni o politica dello Stato, perché in quanto massoni non solo siamo membri della Religione Universale ma anche di tutte le nazioni, lingue e razze e ci opponiamo ad ogni lotta di parte perché non ha mai contribuito, né mai lo potrà, al benessere delle logge".

Analizzando le dichiarazioni d’ intenti presenti in questi articoli degli Statuti non sembrano emergere delle reali conflittualità contro gli ambienti ecclesiastici, tuttavia nello stesso anno, il 1738, nel quale il pastore protestante Anderson presentò la prima riforma delle Costituzioni della Grande Loggia d’Inghilterra, Papa Clemente XII, con la Lettera apostolica “In eminenti” (28.IV.1738) colpì gli aderenti alla Massoneria, cioè con la scomunica riservata al Pontefice.

Una reazione inaspettata e ancora oggi difficile da comprendere.

Forse una risposta la potremo trovare sempre negli Statuti. Inizialmente i massoni avevano l’obbligo di praticare la religione del paese, in pratica del Cristianesimo, mentre successivamente si volle specificare che non sarebbe stata più imposta una religione particolare, ma piuttosto venne esercitato il consiglio di non imporre «altra religione, che quella nella quale tutti si trovavano d’accordo».

Quindi ogni Libero Muratore era padrone delle proprie scelte ed era libero di esprimersi di fronte alla religione.

Potremmo ipotizzare che la vera ferita ideologica si sia aperta in questo preciso momento storico, primo passo verso un inevitabile relativismo.

Estremizzando, ma non troppo, potremmo affermare che ancora oggi ogni persona professi la religione del proprio Paese di nascita. Se un cattolico convinto e devoto, rispettoso dei dogmi della sua religione, fosse nato in Tibet o in India professerebbe sicuramente il Buddismo o l’Induismo e non discuterebbe sicuramente di verginità della Madonna o di sesso degli Angeli, bensì di Reincarnazione o di Metempsicosi…

La cruda verità di queste affermazioni risulta difficile da confutare, e potrebbe addirittura essere anche inserita in un contesto storico, specificando, per esempio, che la realtà religiosa al tempo dei tribunali inquisitori fosse sicuramente diversa, sia da quella precedente che da quella attuale.

Al relativismo massonico la Chiesa risponde con il Dogmatismo, ovvero con una lunga serie di “Assunti indiscutibili”, dalla fede nei quali sembra non poter prescindere.

La Chiesa cattolica riconosce un totale di 44 dogmi – o verità di fede –, raggruppati in otto grandi temi e che sono un'esplicitazione dei 21 dogmi del Credo di Nicea: Dio, Gesù Cristo, la creazione del mondo, l'essere umano, Maria, il papa e la Chiesa, i sacramenti e le realtà escatologiche.

Nel Credo di Nicea è stata espressa esplicitamente questa dottrina. Tutti gli articoli del Credo sono per i cattolici articoli di fede e dogmi, e da ogni verità dogmatica del Credo derivano altri sottodogmi, o verità di fede inerenti.

Per ulteriori approfondimenti: https://it.cathopedia.org/wiki/Dogma

La Chiesa dovette da sempre confrontarsi con intellettuali, fisici, scienziati e altri scomodi personaggi che minarono, con chirurgica perizia, le secolari fondamenta ideologiche della Teologia cattolica, inserendo, come Bruno, il concetto pericoloso di “Infiniti mondi”, o frantumando, come Galilei, le sfere delle stelle fisse di aristotelica memoria, o introducendo, come Darwin, il concetto di Evoluzione naturale

La resistenza della Chiesa dovette cedere il passo alla nuova Scienza… e, come sembra aver detto Giulio Cesare: “Se non puoi battere il tuo nemico, fattelo amico”.

In tempi più recenti la Chiesa dovette combattere contro le nuove scoperte dell’Astrofisica e della Fisica Quantistica, perdendo sempre maggior terreno nei confronti di una “Visione del Mondo” ancora più razionale e meno speculativa. Il pensiero massonico, basato sulla Verità Svelata e non su quella Rivelata, concorda esattamente con quello scientifico e procede verso una revisione di una visione critica dell’origine dell’Universo che, talvolta sembra avere delle inaspettate concordanze con il pensiero cattolico.

Tra i 21 Dogmi del “Credo di Nicea” consideriamo il terzo:

3. CREATORE DEL CIELO E DELLA TERRA, DI TUTTE LE COSE, VISIBILI E INVISIBILI (Tutto ciò che esiste al di fuori di Dio è stato tratto dal nulla da Dio quanto alla totalità della sua sostanza. Dio è stato mosso dalla sua bontà a creare liberamente il mondo. Il mondo è stato creato per la sua gloria. Dio ha creato un mondo buono. Al Padre viene attribuita l'opera della creazione).

La parte evidenziata in grassetto sembra esprimere in modo perfetto il risultato delle più moderne teorie quantistiche, relative all’origine del nostro Universo: la nascita del Cosmo sembra essere evidenziata da prove che indicherebbero una incredibile origine a partire dal Vuoto, che in realtà pur non essendo sinonimo di Nulla… gli si avvicina concettualmente…

Affronteremo in un prossimo articolo questa difficile questione.

Un altro problema sembra essere quello del Rito massonico dell’Iniziazione, che risulta incompatibile sia con il cattolicesimo che con il protestantesimo.

Ritengo che il motivo principale di questo ostacolo sia dovuto al fatto che esista, per l'Iniziato, la possibilità, attraverso la “morte e la rinascita iniziatica” di intraprendere un cammino diretto, senza intermediari, verso la Luce, ossia verso la Gnosi.

Il ruolo salvifico della Chiesa risulterebbe pleonastico e verrebbe sostituito dalla possibilità individuale, attribuita  ad ogni Iniziato, di perfezionare autonomamente il proprio cammino.

Secondo quest'ultimo principio peculiare della Massoneria speculativa, al massone sarebbe sufficiente dichiarare di credere in un Essere Superiore, senza altri obblighi verso le Comunità religiose. 

A onor del vero dobbiamo ricordare che essere laici non significa assolutamente essere atei, inoltre, negli Alti Gradi del Rito Scozzese è buona abitudine istruire degli approfondimenti su tematiche di natura filosofica, storica e religiosa. Molti noti massoni del passato, come il francese René Guenon massone e martinista, sono diventati autentiche icone e punti di riferimento per le visioni esoteriche delle realtà osservate.

Come si evince da un articolo di Eugenio Corecco, che cita "Filosofia della Massoneria" del Prof Di Bernardo, nel 1985 la Grande Loggia Unita d’Inghilterra, ha dichiarato: La Massoneria non è una religione…  è aperta a tutte le fedi …  non esiste nessun Dio massonico …  non offre sacramenti …  non ricerca la salvezza attraverso opere, conoscenze segrete e altri mezzi … e infine, la Massoneria non è indifferente verso la religione e  i suoi insegnamenti morali sono accettabili da tutte le religioni”   https://www.eugeniocorecco.ch/scritti/scritti-pastorali/un-vescovo-e-la-sua-chiesa/ii-volume/chiesa-e-mondo-11/

Quale futuro attenderà la Vexata quaestio?

Difficile trovare una risposta, se all’interno della Comunità cattolica vincerà un processo atto a mettere in pratica i principi di Tolleranza, Fratellanza e Uguaglianza, nell’ottica di un rinnovato ecumenismo aperto a tutte le realtà ideologiche… forse si parlerà di ripensamenti sulle decisioni del Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Cardinale Joseph Ratzinger, che così si espresse il 26 novembre 1983, in un documento avvallato da Papa Giovanni Paolo II:
“…Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l'iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione…”

Forse sarebbe utile considerare, prima di reiterare le attuali posizioni, che proprio la Tolleranza, la Fratellanza e l’Uguaglianza sono i Cardini del Pensiero massonico… ai quali, tuttavia, si aggiunge, forse, il più pericoloso: la Libertà.

 

 

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Articolo pubblicato il 10/06/2022