Un borgo alpestre - L’incantevole Pontechianale

di Alessandro Mella

Giunti in provincia di Cuneo, risalendo l’incantevole Val Varaita, ci si perde tra boschi, pinete e prati magnifici con cieli azzurri spezzati solo dal candore commovente di bianche nuvole.

Ultimo lembo d’Italia, prima del confine francese oltrepassabile al Colle dell’Agnello, terra di lingua occitana, è il borgo di Pontechianale.

Parte del paese originale si trovava dove ora sorge il lago artificiale ottenuto nel 1942 con la costruzione di una diga da sfruttarsi soprattutto per alimentare le centrali idroelettriche di Casteldelfino, Sampeyre e Frassino. Fu necessario, dunque, spostare un’intera frazione con tutte le difficoltà del caso:

Un intero pese che trasloca. Come si è trasferita una Frazione con la chiesa e il cimitero. Cuneo, martedì sera. Per lavori di carattere idrico la frazione Chiesa del Comune alpestre di Pontechianale (Valle Varaita) è stata demolita completamente e si può dire... trasportata: nella frazione centrale di Maddalena, dove difatti sono sorte nuove costruzioni che hanno alloggiato le famiglie sgombrate dalla zona demolita.

Quanto mai lungo e faticoso è stato il trasporto delle antiche pietre artistiche della facciata della vecchia chiesa, che aveva secoli di vita, e che sono state incastrate in una nuova costruzione di architettura del tutto intonata alla località alpestre e, che verrà inaugurata pare nel corrente mese dal Vescovo di Saluzzo.

Episodi commoventi hanno poi dato luogo le numerose nuove sepolture dei feretri che sono stati tutti trasportati dall'antico al nuovo Camposanto con un diuturno lavoro fatto con tutto il rispetto al culto nutrito dai valligiani per i loro morti. (1)

La chiesa, comunque, fu portata regolarmente a termine ed effettivamente inaugurata poco tempo dopo:

Pontechianale. La prossima consacrazione della nuova chiesa parrocchiale. La nuova chiesa parrocchiale sorta a Pontechianale in frazione Maddalena, in seguito al trasferimento per lavori idrici della frazione Chiesa, verrà inaugurata e consacrata in modo solenne domenica 4 ottobre.

Il Vescovo sarà certamente rappresentato da un suo vicario. (2)

Tuttavia, proseguendo oltre al lago, è possibile giungere all’antico e suggestivo borgo che periodicamente attira centinaia di turisti desiderosi di ammirarne le bellezze e le reminiscenze di un passato molto antico. A lato di ciò non mancano le escursioni ed attività sportive da poter praticare tanto in inverno quanto in estate con scalate, sci, escursioni, pesca, trekking, bicicletta, equitazione, canoa e così via.

Della località ci fu una lasciata una descrizione da Gustavo Strafforello il quale, avendola compilata prima dell’innalzamento dello sbarramento, non citò ovviamente il lago:

Pontechianale (1357 ab.). - Sorge a 1800 metri sul livello del mare, a 19 chilometri da Sampeyre e si compone di frazioni numerose sparse lungo la valle della Varaita e formanti parecchi centri abitati.

La frazione capoluogo è la Maddalena. Vi sono due parrocchie, una nella borgata Pont e un'altra in quella di La Chianale. È questa la più elevata della valle e in territorio poco fertile, sia per la sua grande altezza, sia pei frequenti scoscendimenti dei monti circostanti.

Congregazione di carità.

Vi si veggono ancora le vestigia di fortini eretti durante la guerra del 1744 e ricostruiti poi nel 1791 e 1792. Pascoli, ferro spatico e marmo pregiato.

Cenni storici. - Pontechianale, Casteldelfino e Bellino formavano anticamente una castellania compresa nella marca Saluzzese ed appartenente, in virtù del trattato d'Utrecht, alla Francia. Durante la guerra del 1743-44 i monti di Pontechianale furono insanguinati nelle battaglie fra Savoiardi e Gallo-Ispani e danneggiati terribilmente gli abitanti. Anche nel 1791 vi furono appostate truppe subalpine per difendere il Piemonte dall'invasione francese. Pontechianale fu eretto in contea a favore dell'illustre famiglia Franchi di Centallo. (3)

Tornando al borgo antico vi è da dire che l’avventore potrà comodamente lasciare l’automobile nel parcheggio che si trova proprio in prossimità dello stesso.

La passeggiata è davvero graziosa e si dilunga tra le antiche case edificate fin dai tempi più remoti come testimoniano alcune date incise e risalenti perfino al XVI secolo.

Si incontrano poi fontane dalla bocca antropomorfa e decorate con suggestivi mascheroni in pietra, battenti e toppe per chiavi battute e decorate a mano da antichi abili fabbri, incisioni di ogni secolo, tra i quali il XVI, XVII, XVII e XIX, moltissimi affreschi ottocenteschi a tema religioso con rappresentazioni di santi dipinte in epoca napoleonica, portoni intarsiati con magnifici decori, composizioni floreali e tanti elementi architettonici tipici della cultura alpestre.

Insomma, una gita piena di storia e cultura che il visitatore potrà estendere salendo in auto, una volta ripresa la strada, fino al Colle dell’Agnello ove è possibile incontrare marmotte a volontà ed occasionalmente stambecchi e camosci. Fino al cippo di confine sul quale è stato posto l’antico suo predecessore del 1823 un tempo indicante i confini tra il Regno di Francia di Luigi XVIII e quello di Sardegna di Carlo Felice.

Al turista, infine, non si può non consigliare di fermarsi ad assaggiare, in qualche locale del territorio, i tipici gnocchi della Val Varaita. Così da unire alla bellezza paesaggistica, a quella di flora e fauna, alla storia, all’arte ed alla cultura anche il piacere mai disprezzabile del gusto e dell’enogastronomia che tra l’altro in Piemonte non deludono mai.

Alessandro Mella

NOTE

1) Stampa Sera, 220, Anno LXXVI, 15 settembre 1942, p. 4.

2) La Provincia Grande, 40, Anno II, 2 ottobre 1942, p. 5.

3) La Patria – Geografia dell’Italia, Provincia di Cuneo, G. Strafforello, Unione Tipografica Editrice, 1891, p. 176.

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Articolo pubblicato il 15/06/2022