Amministrative 2022, con lo sguardo puntato alle politiche del 2023

Analisi del voto delle amministrative e del clamoroso fallimento dei referendum sulla giustizia

Lo scrutinio delle schede, nella tarda serrata di ieri, era  ancora in corso ma già in diverse città chiamate alle urne si delineano vincitori e vinti.

E, soprattutto, i partiti iniziano a tirare le somme di quello che viene letto come un test degli equilibri e delle future alleanze in vista delle elezioni politiche del 2023.

Per il centrodestra il dato principale è che la coalizione se si presenta unita vince, mentre se va al voto divisa perde. Sul punto concordano Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

Più articolata la disamina nel centrosinistra. Nel Pd si ritiene che le urne indichino che la linea del ‘campo largo’, voluta dal segretario Enrico Letta, ne esca rafforzata, pur con l’azzeramento dei grillini. 

“Le due città principali al voto, Palermo e Genova, sono vinte dal centrodestra col contributo determinante della Lega e questo ci fa dire, nell’equilibrio centrodestra-centrosinistra, che almeno a questo primo turno la bilancia propende verso il centrodestra. Il centrodestra unito vince,

A Verona, Parma o Catanzaro potrebbe vincere ma non vince e se la gioca al ballottaggio”, commenta il leader leghista Matteo Salvini.

Insomma, l’ex titolare del Viminale non ha alcuna incertezza: «Il centrodestra vince solo unito alle prossime politiche, chi fa calcoli con altri schemi non fa i conti con gli elettori».

Gli alleati concordano con il leader della Lega: solo uniti si vince. «Dove il centrodestra si presenta unito i risultati sono evidenti, penso ad esempio a Palermo», commenta a caldo la vicepresidente dei senatori di FdI, Isabella Rauti.

In Piemonte si votava nelle tre città capoluogo. Nella tarda serata  di ieri, gli scrutini erano ancora in corso, ma è probabile che si vada ovunque al ballottaggio.

Ad Alessandria Giorgio Angelo Abbonante del centrosinistra si confronterà con il sindaco uscente Gianfranco Cuttica di Revigliasco

Ad Asti Maurizio Rasero sindaco uscente di centrodestra, si confronterà con Paolo Emilio Crivelli del centrosinistra .

A Cuneo, al ballottaggio, andranno Patrizia Manassero, Centrosinistra, sie Franco Civallero del centrodestra.

Anche a Chivasso, in provincia di Torino, la candidata del Centro destra  Clara Marta ed il sindaco uscente , Claudio Castello,  si sfideranno il 26 giugno.

Le elaborazioni del voto nei 971 comuni e per il buco nell’acqua del mancato quorum dei referendum sulla giustizia, delineano scenari abbastanza nitidi.

Nel centrodestra Giorgia Meloni è in fuga verso il traguardo di Palazzo Chigi e con Fratelli d’Italia ha staccato al sud al centro e soprattutto al nord la Lega di Matteo Salvini, mentre Forza Italia grazie al successo del sindaco uscente di Genova, Bucci, e all’apporto assicurato a Lagalla a Palermo e a Biondi all’Aquila, riesce a restare a ruota.

Il Pd tiene e evidenzia il ruolo di catalizzatore dei voti dei 5 Stelle della sinistra. Visto in prospettiva, il campo largo tuttavia non decolla affatto, perché i grillini sono riusciti a perdere più voti di quanto ne prevedessero i sondaggi.

Mentre a Palermo, con Ferrandelli, a Catanzaro, Parma, L’Aquila e in altri comuni, l’alleanza di centro che fa campo ad Azione di Carlo Calenda ha raggiunto percentuali spesso a due cifre, che sommati ai voti del Pd potrebbero essere determinanti per scalare la maggioranza.

Complessivamente centrodestra e centrosinistra escono dal doppio confronto amministrative-referendum con l’aspetto di due compositi contenitori all’interno dei quali si agitano forze spesso contrapposte e in forte concorrenza. Le resa dei conti, l’eventuale riposizionamento all’interno del Governo ed i cambi di casacca e di alleanza, sono rinviati al post ballottaggio, per non disturbar l’elettore.

Bilanci e prospettive di chi vince e di chi perde sono tuttavia già delineati.

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Articolo pubblicato il 14/06/2022