Episteme, un laboratorio dei saperi e delle pratiche educative

E’ uscito il numero 12 della rivista Episteme, un laboratorio dei saperi e delle pratiche educative

Non è stato semplice, tra le mille difficoltà in cui di dibattono la scuola secondaria superiore e l’università, rispettare ancora una volta l’appuntamento annuale con i nostri lettori e pubblicare il nuovo numero di Episteme, il volumetto edito a cura del Liceo Agnesi di Merate (Lecco) che contiene contributi culturali di vario genere provenienti dal mondo della scuola secondaria superiore e dall’università (Episteme,un laboratorio dei saperi e delle pratiche educative, n.12, 2021, pp.239, Mimesis, Milano. Episteme 12 è disponibile in e-book sul sito di Mimesis Journal e può essere richiesto in cartaceo direttamente all’editore). Due parole sul contenuto. Anche questa volta, come è ormai consuetudine consolidata, l’ambito filosofico è quello maggiormente rappresentato.

La prima sezione, Ricerca, si apre con un suggestivo articolo in cui si ricorre a quattro metafore desunte dalla tradizione, quelle della torpedine, della civetta, della talpa e del  martello, messe in relazione con altrettanti filosofi, Socrate, Hegel, Marx e Nietzsche, per cercare di stabilire, in questo modo indiretto ma retoricamente suggestivo, l'identità della filosofia. La sezione continua poi con un articolo a proposito del problema della conoscenza in Platone e in Wittgenstein e con un altro sul problema dello scetticismo ancora in Wittgenstein; segue un contributo che sonda la possibilità di una filosofia lesbica, al fine di indagare e superare alcuni preoccupanti fatti e realtà attuali. Conclude la prima sezione un articolo che si occupa invece di letteratura latina; precisamente vi si approfondiscono le modalità in cui viene risolto il problema della rappresentazione spazio- tempo da Lucrezio e da Seneca. 

La seconda sezione, Maieutica, si apre con un contributo che sottolinea l'importanza di tenere vivo in ambito didattico il dialogo tra scienza e lettere e continua con un lavoro presentato in classe allo scopo di ricostruire la centralità storica di Trieste a partire dalla fine dell'Ottocento e attraverso il Novecento; segue un originale articolo a proposito del ruolo della matematica nei sistemi elettorali. Alla fine di Maieutica, come da tradizione della rivista, trova posto la rubrica “Lezioni sottintese”, ogni volta un esperimento di scrittura creativa a metà tra la narrative e il saggio che questa volta mostra come il protagonista del racconto riesca a cogliere nella Ginestra di Leopardi un messaggio che forse l’autore non aveva intenzione di dare.

La terza sezione, dedicata alle recensioni, propone quelle di Gita al faro di Virginia Woolf e di Yoga di Emmanuel Carrère. C’è poi  anche un confronto tra La Nausea di Sartre e La Noia di Moravia.

Questo il contenuto della rivista. Passiamo allo spirito che anima questo lavoro; è l’amore per lo studio e la passione per il proprio lavoro, che sia l’insegnamento liceale o universitario. Una passione che passa attraverso una consapevolezza; solo tramite il costante aggiornamento della propria preparazione e la riflessione su quale sia la modalità più opportuna per trasmettere agli studenti curiosità ed interesse verso i più diversi ambiti culturali è possibile trarre soddisfazione dal proprio lavoro ed ottenere risultati positivi dai propri studenti.

Episteme può avere un ruolo importante in questo senso; offre brevi saggi che almeno in parte possono essere affrontati da un liceale, sotto la guida del docente, propone modelli di lezione da cui gli insegnanti possono trarre spunto, apre spiragli per riflessioni sulla  realtà politica e sociale attuale, nonché sulla conoscenza di sé attraverso la letteratura. Resta inoltre intatto il ruolo della rivista come “ponte” tra liceo e università, ossia come spazio di interscambio culturale fra due luoghi deputati alla trasmissione del sapere e dall'attività culturale.

Mi pare insomma che gli argomenti trattati siano il frutto di una serie di riflessioni chiare e documentate sul nostro mondo, a dimostrazione ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che solo attraverso la cultura si migliora e si progredisce; il pubblico a cui ci rivolgiamo non è quindi solo da ricercarsi a scuola o all’università, ma  chiunque abbia curiosità ed interessi culturali troverà in Episteme interessanti spunti di riflessione.

Un'ultima cosa: forse la nostra rivista aiuterà a sfatare la sgradevole, ingiusta e in gran parte errata diceria in nome della quale gli insegnanti ripetono sempre le stesse cose e dopo la laurea non aprono più un libro. Niente di meno vero. 

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Articolo pubblicato il 21/06/2022