L'angolo della poesia - "A Còclea" di Gerry di Fonzo

Sono numerosi i non luoghi che affollano il mio visivo, il danzare delle quinte sottraggono l'ovvietà del dentro o fuori, come una vertigine stanca di esistere, mi piace e me la faccio bastare, ma lentamente si "acquieta", la ovattata leggerezza che ne consegue pare un dono raro.

Provi a respirare sotto sotto la voce, con lento desiderio che ciò che accadrà, penetri in un'altra dimensione, gli occhi socchiusi mirano verso un basso che poco prima era l'alto.

Plani in molti altri mondi che già conosci, ma li puoi rileggere e cambiarne la collocazione, trovi loro una nuova ragione d'essere.

Nel tornare in modalità umana, dopo una vertigine oltre la "petit mort", avvitato in una còclea di libidine, ti scoprirai piacevolmente in un corpo in fase evolutiva, nuova linfa ti pervade e nel meravigliarti ti sprona.

 

Gerry Di Fonzo

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Articolo pubblicato il 23/06/2022