La siccità spiegata dall’esperto in tv, crolla il ghiacciaio, Mario Draghi conferma: "è il riscaldamento globale"

Un momento di frattura mentale, uno strano scherzo del cervello. E speriamo che piova presto e tanto, così non parlo più

Luglio 2022. Il problema della siccità che ha messo in ginocchio l’Italia è soltanto l’attuale punto di arrivo di un progressivo mutamento meteorologico che ha iniziato ad essere più evidente dall’inizio del nuovo millennio.

Al nord-ovest della penisola, le precipitazioni nevose sono calate per intensità, le piogge primaverili, puntuali tra marzo e aprile hanno lasciato lentamente spazio a mesi sempre più aridi, fino ad un lungo periodo di siccità nel 2007, anno in cui, collaborando con il giornalista de La Stampa Luciano Borghesan e alcuni esperti di meteorologia, si stava preparando un unico articolo di cronaca, di analisi e di ipotesi.

Tempi in cui di certe cose se ne parlava poco e ancora contava la qualifica guadagnata in materia ambientalista. Tempi in cui nevicava anche in pianura, poi sempre meno, poi non più.

Non pioveva da tre mesi, i terreni erano ingialliti e la preoccupazione era diffusa. L’articolo era pronto, ma fu posticipato da La Stampa, per motivi di redazione. Dopo due giorni cominciò a piovere e il lavoro fu accantonato, ma il tempo delle temperature oltre la media, sia al suolo che in quota, era già iniziato ed evidente.

Le prime vittime sono state le nevi perenni. Chiunque abbia avuto la passione della montagna, gente di una certa età, non può che ricordare i nevai a due passi da Torino. Il Rocciamelone affrontato del lato nord regalava una lunga, aspra camminata su nevi che non mancavano mai. Fino agli anni 80.

L’avanzata della siccità è stata lenta, subdola e continuativa, rinforzandosi anno dopo anno, complice l’attività umana, distratta e poco lungimirante, attenta a statistiche e a previsioni del tempo concentrate nel breve periodo. La meteorologia è diventata uno spettacolo da Tg, gli ufficiali dell’aeronautica e le signorine del tempo si sono trasformati in piccole star con cui non mancare l’appuntamento.

Nel frattempo, l’aumento di temperatura ha fatto il suo corso. Le Alpi sono a secco già da tempo e le sorgenti del Po non partono più dal Pian del Re, dal Monviso, gigante di pietra sempre più fragile, come tante altre cime alpine, proprio a causa del calore al suolo che intacca il permaforst.

È un effetto domino che non si è voluto né vedere, né fermare. Troppi interessi economici a breve termine da parte di personaggi inadeguati d’ogni livello decisionale e di potere. Oggi è tardi, ciò che era evidente agli occhi attenti degli anziani, degli agricoltori e di tutti gli osservatori dei fenomeni della natura, in breve tempo è diventato soltanto un mediatico problema in più per il pianeta Terra e le sue forme di vita.

Sta capitando tutto molto in fretta e ovunque. Le nuove generazioni non conservano la memoria dell’alternarsi delle stagioni e chi ancora le ricorda, solitamente non ha più voce in capitolo per modificare alcunché di questa brutta storia.

L’autore di queste righe si ritiene tra questi. Ormai da tempo messo all’angolo dal procedere degli eventi, dall’informazione di Stato, da troppi depistaggi su immani verità sfacciatamente palesi, dalle derisione di ogni parere contrario scaraventato nel cestino dei complottisti. La manipolazione della mente ha vinto, quel che succede è evidente, ma occorre rialzare la schiena, allungare lo sguardo. Il volto nello smartphone è il penultimo stadio della Grande illusione.

Ma ogni tanto succede qualcosa che scatena ancora un moto di ribellione…. Mi è sfuggito il nome dell’esperto meteorologo che, al Tg5 spiegava perché non piove più. Sembrava una persona seria e convincente. Poiché conosco le sorgenti dell'argomento, ascoltavo distratto finché ho sentito:

“Le perturbazioni atlantiche che giungono da nord incontrano le Alpi e non riescono a superarle, quindi ne seguono il profilo e scivolano verso sud”.

Il nervoso è scaturito da dentro, spegnendomi la testa e ho ragionato qualche momento di troppo. Ne scrivo adesso: le Alpi sono sempre state lì, per quanto mi risulta da parecchio tempo. Ha nevicato per milioni di anni, i ghiacciai che si stanno sgretolando ne sono testimoni. La Marmolada forse ha voluto ricordare all’uomo cosa sta facendo. Il Monte Bianco minaccia la val Ferret. 18° a 3000 m. Panico sullo schermo all'ora di cena.

SuperMario Draghi conferma con fare solenne le responsabilità del cambiamento climatico, parla come non si fosse mai occupato d’altro. Dov’era fino adesso? Se le perturbazioni atlantiche non entrano più dai valichi i motivi sono noti, assodati, dichiarati, evidenti ed ignorati. 

L’effetto serra è un fatto acquisito, l'urbanizzazione ha preso il posto del verde naturale. Fino ai primi dell’800, la Pianura Padana era un unico polmone verde, umido mercante di scambio con l’insolazione e motore naturale per il ciclo dell’acqua. Altro che dire? Oggi è il tempo delle città metropolitane. L’acqua del Mediterraneo interagisce per inerzia termica. È dinamica dei fluidi, movimenti per differenza di temperatura. Niente accade per caso.

Adesso, bombe d'acqua e tempesta, stessa origine, anomalia che non basta. Quel che sarebbe decente è che gli addetti alle notizie sul mondo smettessero i panni dei servi, ammesso che ne siano ancora coscienti. C’è bisogno di molta più verità, di una presa di coscienza, di un cambio di rotta. Il mondo della sostenibilità è un malato che la terapia intensiva non salverà. Non esiste alcun serio centro di cura.

E mentre gli esperti comunicano con forte ritardo che codesta è la peggior siccità degli ultimi settant’anni, e che la produzione di grano e riso sarà minore del 30%, senz’altro aggiungere sul come e sul perché, io qui mi pento di tanta presunzione, mi defilo e mi scuso se tento di solleticare qualche dubbio, qualche curiosità. Forse aveva ragione l’esperto, forse negli ultimi tempi le Alpi sono diventate più alte ed è per questo che le perturbazioni atlantiche non passano più…

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 05/07/2022