La continuità della DC

Lo attesta la sentenza del Tribunale di Roma pubblicata il 4 luglio 2022

Tira aria di elezioni anticipate, gli apparato dei partiti stanno  già posizionandosi, con un occhio vigile sulla nuova legge elettorale, tendente forse al proporzionale, che dovrà coniugare la coerenza delle istituzioni elettive con la volontà dei cittadini, nel momento in cui anche le attuali coalizioni non sono così granitiche, oltre alla variabile grillina ed al proliferare in questo momento magmatico dell’area di Centro.

In molte occasioni si è guardato al passato, alla tanto bistrattata prima repubblica, come esempio di maggiore coerenza e professionalità dei protagonisti.

Capita, non certo a caso, la sentenza che in non pochi attendevano.

Il Tribunale di Roma ha sentenziato che l’Assemblea della Dc all’Ergife del 26 febbraio 2017, grazie alla quale è ripartita la Dc in continuità con gli iscritti del 1992, era pienamente legittima.

Una sentenza che stabilisce la continuità tra la Dc di Spataro e De Gasperi del 1943 e l’Assemblea del 2017.

Un primo, fondamentale passo per contrastare i sabotatori dell’autentica Dc che ha come segretario Renato Grassi, presidente Renzo Gubert e segretario amministrativo Mauro Carmagnola.

Il primo commento diffuso dai vertici del partito: ”Questa sentenza ci dà forza ed entusiasmo per riportare la Dc sulla scena politica in un momento difficilissimo per tutti, in cui si sente il bisogno della buona politica.

Quella della Dc”.

Per la segretaria cittadina dello Scudocrociato, Loredana MUCI:” Per tutti noi questo atto di giustizia ci conforta e ci premia per quella fiducia che, nonostante le difficoltà e tentativi di « demolizione » da parte di alcuni…noi non abbiamo mai perso nel nostro simbolo.

Ora, come sempre, procediamo uniti più che mai”.

Seguiremo le prossime mosse in un contesto politico ove gli eventi segnano una velocità sorprendente.

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Articolo pubblicato il 08/07/2022