
Quelle altre, troppe attività che distruggono l’ambiente in modo trascurato e costante
Mentre si affronta l’argomento, in questa estate torrida la cronaca degli eventi è in costante evoluzione. La tragedia del ghiacciaio della Marmolada ha presentato il conto e come spesso accade, quando i morti sono tanti, ministri e presidenti si fanno avanti. Supermario è stato il primo, ma è Mattarella che ha stupito. Dal Mozambico ha sussurrato al mondo: “non saremo in grado di garantire un mondo vivibile ai nostri figli… Il cambio climatico richiede piena collaborazione di tutti, altrimenti non è governato…
Reminiscenze del documento firmato dal Presidente in occasione della conferenza dell’ONU sul programma COP 24 del 2018 a Katowice (POL), link: https://www.quirinale.it/elementi/19199 Niente che non avesse già detto Greta Thunberg, la baby star della green economy. Cronache che si intrecciano con questa saga dello sviluppo insostenibile che, dopo la mobilità elettrica e i rifiuti spaziali, ritorna dentro l’atmosfera.
I controsensi dello sviluppo sostenibile (parte precedente),
link: https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=45176
Terza parte
Abbiamo valutato quanto l’auto elettrica così concepita sia un business, ma non sono previste petroliere elettriche e neppure aviogetti a pile impatto zero. Argomento già trattato su questa testata, ma che merita un rapido rinfresco:
il mezzo di trasporto più ecologico è il treno, con 40 grammi di CO2 a km per ogni passeggero, ma anche un autobus o un traghetto pieni sono convenienti;
un aereo di linea inquina come circa 500 auto. Si prevede che nel 2025 le emissioni di kerosene da traffico aereo produrranno 1,4 Miliardi di tonnellate di CO2;
l’ONG tedesca NABU ha calcolato che una nave di medie dimensioni brucia 150 Ton di pessima nafta al giorno, emettendo particolato quanto 1 milione di auto;
e tornando oltre l’atmosfera, secondo dati ICCT ogni lancio di un razzo spaziale rilascia 200 Ton di CO2 (nel 2018 effettuati 114 lanci). Quattro turisti in volo spaziale inquinano fino a 100 volte rispetto a un volo aereo a lungo raggio.
Dunque, la riesamina dei vari mezzi di trasporto ci ha portato dalle stalle alle stelle in modo imbarazzante, ma è soltanto una parte di quanto il progresso tecnologico stia costando al pianeta Terra e alla sua gente.
Il traffico della tecnologia digitale che ci ha cambiato la vita è già responsabile di oltre il 4% delle emissioni di gas serra (più dell’aviazione). Infatti, il collegamento in rete, l’elaborazione dati, la ricezione e la trasmissione richiedono energia, con emissione di CO2 che nel 2025 raggiungerà l’8,5%, (quanto tutti i veicoli leggeri). Eliminare app & file inutilizzati sarebbe utile perché occupano spazio nei server sprecando energie. Argomento quasi sconosciuto.
Ogni nostra azione elettronica consuma energia. Inviare una e-mail da 1 MB emette circa 19 g di CO2 considerando il consumo del pc e quello dei server coinvolti, un video o immagini inviati dal Web o su WhatsApp, circa 50 g. Inoltre, occorrere aggiungere i costi di estrazione dei soliti metalli preziosi per la costruzione degli apparecchi (litio & C) e delle pile, e infine, l’impatto dello smaltimento.
Altro complice quotidiano dello sviluppo insostenibile ha un nome familiare: supermercato. A parte l’impatto ambientale nella distruzione del terreno per edificio e parcheggio, pochi sanno che si paga il cibo in funzione del suo livello di inquinamento. L’impronta del carbonio è scritta sullo scontrino. Il supermercato non dorme mai, è sempre acceso per refrigerare verdure e proteine, le confezioni in plastica garantiscono tempi e scadenza dei prodotti che vengono già da molto lontano, trasportati da automezzi e treni che anch’essi non si fermano mai.
L’industria che produce energia è responsabile per il 27% delle emissioni di gas serra, quella dei trasporti del 30,7%, il cibo nel nostro piatto del 30%, e una moderna costruzione emette 10 kg di CO2 a mq… Valori che s’intersecano tra loro, un incrocio di % che spiega la fame di gas russo o da qualunque altro luogo provenga, invocato dalla nostra società dei consumi.
Da un viaggetto aereo a una e-mail, all’insalata nel sacchetto, dal termosifone al condizionatore, tutto richiede energia per soddisfare i nostri occidentali stili di vita, molti sono conquiste, altri richiederebbero più valutazione. Dunque, pur con rapidi dati ed elementi, si spera aver reso un po' più chiaro il motivo per cui l’aggettivo “sostenibile” (che di per sé rappresenta già un carico allo stremo), è abusato con fantasia da politici e pubblicità.
Una delle tante realtà è che ghiacciai alpini, che si sono formati 700 milioni di anni fa, negli ultimi 120.000 si sono estesi e ritirati più volte, ma mai in modo definitivo. Quando il fenomeno è diventato evidente ha iniziato ad essere monitorato. Dal 1980, intaccati dal forte incremento del riscaldamento globale, le nevi perenni hanno iniziato la loro sparizione e i ghiacciai hanno perso mediamente il 50% della loro massa.
Poiché l’ultimo rapporto sul clima del Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (IPCC) ritiene l’attività antropica responsabile per il 95% del riscaldamento globale, che altro dire? Pur di non rinunciare al business dell'energia e di tutti i suoi sprechi, la politica ha promosso come energia sostenibile e quindi non inquinante, sia il nucleare di quarta generazione che il metano!?…non ci sono parole. Tentare seriamente di rimediare ai nostri errori storici, ormai sembra una fatica di Sisifo.
Stiamo distruggendo tutto prendendoci in giro. Per cultura, per amore di Gaia e di ogni sua forma di vita, all’autore di questa breve lista delle nostre colpe, l'attuale propaganda dello sviluppo sostenibile… è quindi insostenibile. Ma poiché ogni certezza suona come superba alterigia, devo dare l'esempio. Questo è il i mio momento del dubbio e del ravvedimento. La scienza troverà ogni risposta, la sostenibilità avrà la meglio e il desiderio di sbagliarmi… è un auspicio costante.
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Articolo pubblicato il 09/07/2022