Mentre guardiamo davanti a noi la vita che crediamo di aver scelto liberamente …

… qualcosa o qualcuno ci sta spingendo in quella direzione per motivi che non conosciamo e senza chiederci il permesso!

Quanto segue si riferisce all’incontro n° 64 del 23.11.2021 che è stato suddiviso in 10 articoli. Questo è il n°3.

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Crediamo di sapere tutto, di potere tutto, di non sbagliare mai. Ne siamo così interiormente convinti che neppure ci sfiora un’idea diversa. O, se mai dovesse accadere, siamo pronti a rimuoverla immediatamente. Infine accade di arrivare, quasi senza rendercene conto, al punto in cui non riusciamo più a cambiare le nostre convinzioni, neppure di fronte all’evidenza. Per cui tutti i nostri sforzi si concentrano quasi esclusivamente su quello che riteniamo sia un obiettivo liberamente scelto da noi stessi. L’esperienza umana dimostra chiaramente che le cose stanno diversamente e la vita stessa si incarica di provare a indurci a modificare questo atteggiamento granitico e insensato.

 

Quando un certo tipo di essere vivente nasce tutti noi lo riconosciamo immediatamente come una forma umana. Una nuova forma che, oltre al fatto che può piangere, tacere, sorridere, gesticolare, emettere suoni e usare poche altre espressioni, non è in grado né di interagire in maniera completamente autonoma con l’ambiente né di scambiarsi con le persone vicine attraverso parole o articolazioni sonore che siano sufficientemente comprensibili e adatte a scambi di informazioni sullo stesso loro piano. Qui iniziano i problemi poiché l’ambiente è nuovo, completamente nuovo rispetto al precedente, quello dell’utero materno, e ancora di più diverso da quello preesistente al concepimento. Inoltre intorno ci sono forme simili alla sua che parlano una lingua sconosciuta e che non sono, anch’esse, in grado di interagire coerentemente con le sue necessità (infatti reagiscono solo dopo che il suo bisogno è stato espletato oppure interpretato in relazione a urla e pianti). Infatti queste forme cercano di fargli fare quello che credono sia giusto per lui, mentre il nuovo nato, che ha ancora ben presente quale sia il suo piano di vita per giungere allo scopo di quell’esistenza, di quella sua esistenza, tenta in ogni modo di comunicare con tutti gli elementi presenti nell’ambiente in cui si trova.

 

 

 

Non può ancora farlo correttamente e completamente perché questa forma fisica materiale costituita da elementi, per così dire, chimici, come metalli, sali ed altro, non è vitale di per sé, ha bisogno di altro per diventarlo e poter espletare correttamente le sue funzioni. Si dice che, la metto in questa forma perché spiegarlo ora sarebbe troppo lungo, per funzionare abbia bisogno di “sentire di avere uno scopo” oppure “dei bisogni”. Questi bisogni possono essere mentali, pensieri che nascono al nostro interno, oppure desideri o pulsioni alle quali non sappiamo resistere e a cui cerchiamo di dare soddisfazione. In più abbiamo bisogno di energia; infatti tutti abbiamo bisogno di nutrirci per evitare che ad un certo momento ci manchi quello che serve per fare qualsiasi cosa. Anche se questo non è così vero perché vedremo come si può vivere anche senza quello che noi crediamo indispensabile. Ovviamente, di conseguenza, non si potranno fare certe cose ma se ne dovranno fare altre.

 

Intorno al corpo che noi siamo soliti chiamare corpo fisico, esistono altri aggregati di materia diversa e meno visibile che hanno funzioni diverse da quelle del corpo fisico, ma integrate nel e con il corpo fisico. Il primo che possiamo osservare, e qualche volta lo possiamo fare davvero tentando esperimenti mediante la camera Kirlian (con tutte le dovute cautele ed approssimazioni essendo tecnica controversa) (https://it.wikipedia.org/wiki/FotografiaKirlian ) (https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=272994 ). A tal proposito possiamo fare riferimento all’esame di quelle persone che, amputate, per esempio, di un braccio, riferiscono di sentire male ad un dito della mano inesistente (a questo si dà comunemente anche una spiegazione fisiologica legata al funzionamento della memoria delle cellule nervose residue del corpo precedentemente collegate alla funzione di quel dito; peraltro le spiegazioni non sono mai definitive e quindi varrebbe la pena indagare ancora in tal senso). La parte eterica o energetica, o corpo eterico o energetico, copia la forma fisica sporgendo da essa di qualche centimetro e compenetrandolo. Essa è il catalizzatore dell’energia necessaria al corpo per svolgere le sue funzioni, quindi il corpo fisico acquisisce gran parte di ciò che gli serve per vivere dal o tramite il corpo energetico. Non basta. Possiamo avere un corpo fisico ed energia sufficienti ma senza uno scopo niente si mette in movimento, tutto rimane potenziale ma fermo. Quindi occorre ancora qualcosa che ci metta nella condizione di avere uno scopo per agire di conseguenza. Questo qualcosa che avvolge i primi due aggregati di energia e materia è chiamato corpo astrale o del desiderio. Quale è il suo compito? Questo corpo, che hanno anche gli animali, attira e attiva la ragione per cui l’energia disponibile metta in movimento quella forma verso il conseguimento dell’obiettivo individuato. E, in ultimo, attorno a questo corpo ce n’è un altro che ha in sé una funzione specifica dell’essere umano, che dovrebbe distinguerlo dagli animali, il corpo mentale, entro il quale si producono i pensieri. Diversamente dai precedenti questo corpo non è ancora completo, è solo un abbozzo di forma che avvolge parzialmente gli altri tre, partendo da oltre la testa e terminando approssimativamente sotto il cuore. Quando questo corpo sarà completato secondo il piano originale potrà essere la sede della vera intelligenza e potrà gestire correttamente gli altri aggregati, le forme sedi del desiderio, dell’energia e della materia animata. Però per adesso come vedremo non può ancora svolgere tale lavoro per cui la sua funzione è subordinata al più potente dei corpi attualmente completi, cioè quello dei desideri. Per cui, allo stato dell’arte e in sintesi, i desideri dominano i pensieri. Quindi diciamo e pensiamo di essere intelligenti, ma ciò non corrisponde al vero. Siamo solo produttori di pensieri conseguenti a desideri che provengono in gran parte dall’inconscio personale e collettivo attraverso il corpo dei desideri. Affermare che siamo intelligenti è velleitario, supponente e pericoloso.

 

 

Non siamo intelligenti, abbiamo una struttura mentale in grado di produrre pensieri che seguono schemi automatici abitudinari stimolati dagli impulsi ricevuti principalmente dal corpo astrale o dei desideri. Il corpo dei desideri è direttamente collegato tramite l’inconscio personale a quello collettivo di cui abbiamo trattato la scorsa volta. Tutti questi corpi o aggregati tra di loro e la parte astrale con l’inconscio sono collegati in maniera polare inversa. Ecco perché è strettamente indispensabile avere chiaro come funzionano le due leggi di attrazione e polarità per comprendere come noi che crediamo di essere individui autonomi, tali non siamo perché siamo in stretta dipendenza polare, dominati e guidati da cose e forze che non conosciamo e neppure sospettiamo che esistano. E se sappiamo che esistono la parte cosciente e quella incosciente di noi stessi è abbastanza evidente che non conosciamo ancora un numero incredibile di cose che scopriremo man mano che l’esperienza umana prosegue.

 

Cose più potenti del più potente strumento di cui disponiamo oggi o delle forze da cui siamo governati.

 

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prosegue nei prossimi articoli …

 

foto, schemi e testo

pietro cartella

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Articolo pubblicato il 20/07/2022