
Sei ninfe leggiadre riportano la fiducia nel futuro
Qualche tempo fa ci occupammo di alcune importanti opere dello scultore Osvaldo Moi, https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=43009, un artista "sardo-torinese", eclettico e di grande capacità espressiva, che utilizza il linguaggio delle forme per esprimere contenuti di alto valore artistico ed etico.
Ci occuperemo ora di un importante opera che ha attraversato lo Stretto di Messina per giungere a Palermo, presso Florio Contemporary Hub di via Messina Marine 40.
L’Opera è stata selezionata dalla Global Thinking Foundation presieduta da Claudia Segre, per un nuovo appuntamento a carattere umanitario-culturale patrocinato anche dalla Fondazione Selina Azzoaglio.
L’artista vive e lavora a Limone Piemonte e dedica gran parte del proprio lavoro all’arte pubblica.
A Palermo Osvaldo Moi si presenterà con l’artista russo/americana Rosenfeld Calenda: entrambi gli Autori illustreranno le proprie opere scelte dall’Organizzazione promotrice che ha voluto riconoscere il valore dei loro lavori.
Racconta lo scultore: "Sono entusiasta. Attraverso le mie Ninfe, trasformo il concetto di scultura implicitamente statica, in opera in movimento. Ma non solo. Faccio danzare gioiosamente nell'etere queste bambine e bambini, e in questo modo dono un respiro di felicità a chi le osserva ed esorcizzo qualsiasi impedimento verso il diritto inalienabile di ogni individuo alla sua libertà personale."
Come si evince dal Comunicato Stampa:
Il 18 Luglio il clou della serata di beneficenza è previsto per le ore 19, con la partenza della tavola rotonda dal titolo “Proiezione di futuro: arte sociale per la rigenerazione del territorio” e l'esposizione delle tematiche anche da parte dei due Artisti. Il panel-aperto a tutti -avrà al centro l’utilità dell’arte come terapia per la propria vita e vedrà anche gli interventi delle due figure apicali delle Fondazioni coinvolte nel progetto. La moderazione sarà a cura di Maria Letizia Cassata.
L'allestimento di Moi è costituita da un gruppo scultoreo di bimbe e bimbi realizzati di polistirolo, resina, stoffa e alluminio, materiali semplici e poveri, anche di riciclo, come vuole la consapevolezza ambientale di questo Terzo millennio.
"Questa sue nuove opere a tiratura limitata raccontano la gioia che l'Artista vuole ridare a una gioventù rubata da mascherine, imposizioni e divieti. Esse rappresentano il trionfo della convivialità fanciullesca priva di consumismo, forte esclusivamente della condivisione e dell'allegria offerta da oggetti semplici con cui giocare tra anime pure e affini. In particolare, ogni singola figura è di per sé interprete di un manifesto corale circonfuso di una luce ardente"
Monica Mantelli, curatrice delle opere di Osvaldo Moi, ci racconta lo spirito e la filosofia che vivono nel lavoro presentato :" E' come se attraverso questi lavori l'autore ridesse corpo ai giovani che lo hanno perso, creando una nuova Aurora del mondo. Il ritorno ad un paradiso primordiale dove poter correre, ridere, saltare e ballare: danzare assieme ad altri piccoli corpi, promuovendo il ritorno all'unione e socialità, poiché la danza é un atto profondamente creativo e la creatività che fluisce libera é già di per sé una forma di Cura.”
L’idea di esprimere la gioia della riconquistata libertà che esorcizza l’interminabile periodo di clausura forzata, assume un grande valore etico ed artistico, che sembra voler sbeffeggiare un sistema autoritario e coercitivo che ha perso la propria tradizionale autorevolezza.
Come ci ricorda Monica Mantelli:
“Leggiadria deriva come parola dal provenzale antico leuharia leggerezza,(dal latino levis), attraverso l'ipotetica forma parlata leviarius. Questa parola rappresenta il nodo che connette il concetto di leggerezza a quello di eleganza in movimento. E questo sono, le Ninfe di Osvaldo Moi: eleganze dinamiche, realizzate in polistirolo, resina e stoffa. Piccole figure antropomorfe in costante alterazione, animate da un sussulto sollecitato dal vento, rinvigorite dalle vibrazioni terrestri, alitate dal soffio repentino di una corrente inaspettata. Eternamente sospese - con le loro magliette colorate, gambe e braccia in un ridente gioco di squadra - nella lievità dell'aere.”
Le bambine volano, sorridono, si proiettano attraverso i sogni e la speranza (intesa come valore), le loro grida sono le grida di tutti i bambini del mondo che esprimono la riconquista del proprio futuro, il più roseo che si possa immaginare.
Sovente sentiamo dire che i giovani non percepiscano più l’idea del futuro e che siano rassegnati a vivere nell’angoscia di un presente che offre solo disagi e mancanza di progettualità. Una simile percezione non potrà che regalare angoscia, disillusione e sfiducia nel mondo che noi adulti abbiamo creato per loro.
Purtroppo, negli ultimi tempi, una sorta di cappa sembra aver soffocato ogni anelito di riscatto dalla crisi profonda, di natura soprattutto esistenziale, che sembra aver stretto l'intero Pianeta in una squallida morsa.
Eppure, nonostante queste deludenti premesse, i giovani sapranno vincere e donare a tutti noi una autentica lezione di vita, dimostrandoci che l’immaginazione non è morta e che la speranza nel futuro è ancora viva e ben radicata…
L'Arte, quella vera, ha il compito di infrangere questo velo di dolorosa natura, offrendo nuove visioni in grado di riscattare le coscienze asopite, o, come direbbe il Maestro Georges Gurdjieff, profondamente addormentate.
L'inedia, la depressione e la sfiducia sono sentimenti comuni e devastanti che vanno combattuti come si combatte il male. La fiducia nel futuro e la capacità di realizzare i propri legittimi desideri, sono i veri diritti di ogni donna e uomo, soprattutto dei più giovani...
...il sorriso delle bambine di Osvaldo Moi sembra volercelo ricordare.
Per chi volesse approfondire:
https://www.osvaldomoi.it/biografia/
Monica Mantelli e Osvaldo Moi
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Articolo pubblicato il 16/07/2022