
Tra dimissioni e passaggi all'opposizione il mandato del Sindaco Manassero si profila un autentico fallimento targato PD.
Domenica 26 giugno i pochi cittadini cuneesi che si sono recati alle urne hanno consegnato la fascia da primo cittadino della Città di Cuneo a Patrizia Manassero, donna del “Partito Democratico” con cui fu anche eletta senatore.
Da allora è passato quasi un mese.
Il Sindaco Manassero ci ha messo diverse settimane per formare la Giunta e ha scontentato immediatamente centinaia di elettori e di eletti. Oltretutto - in occasione della presentazione della Giunta avvenuta nel Salone d’Onore del municipio nel pomeriggio del 14 luglio – il Sindaco Manassero ha fatto presenziare anche Marco Vernetti, consigliere comunale eletto, presentandolo come sicuro Presidente del Consiglio Comunale.
“La Stampa” del 15 luglio scorso scrive: “Poco dopo la presentazione [della Giunta] è arrivata una stoccata del candidato sindaco Giancarlo Boselli (Indipendenti): “Mi chiedo cosa c’entri la presenza del consigliere Vernetti alla presentazione. Dovrà eventualmente essere eletto presidente del Consiglio, ma solo dal Consiglio stesso, nelle sua autonomia, cioè con voto segreto”. Boselli ha parlato di “mancanza di rispetto istituzionale e statutario perché non si è mai visto che al presidente del Consiglio Comunale venga data una delega: ne lede l’autonomia, lo lega alla maggioranza”.
Alla prima seduta del Consiglio Comunale tenutasi il 18 luglio, invece, il Consigliere Comunale Beppe Lauria ha detto quello che molti pensano ma che pochi hanno il coraggio di dire. Lauria, rivolgendosi a Patrizia Manassero, ha detto: “La chiamerò sempre Signor Sindaco, e non Signora Sindaca, perché proprio non mi piace”.
Non lo avesse mai fatto!
I sinistri cittadini appartenenti al comitato “Cuneo Possibile” sono insorti facendo un comunicato stampa in cui hanno scritto che “così facendo Lauria ha messo in scena la pubblica e sottile delegittimazione di una donna al potere e lo ha fatto in modo subdolo, giocando intorno ad una scelta lessicale e tirando in ballo i suoi gusti personali”.
Parole che si commentano da sole e che fanno vedere quanta strumentalità ci sia tra le fila della Sinistra cittadina. Con tutti i problemi che ammorbano la Città di Cuneo la Sinistra pensa a difendere la parola “sindaca” che – non solo suona male – ma è un’autentica stortura della lingua italiana.
A tutto questo va aggiunto il fatto che il dottor Antonino Pittari, medico chirurgo con studio di Medicina Generale in centro città, risultato il più votato del “Partito Democratico” con 334 preferenze nominali, è stato estromesso da Patrizia Manassero dalla Giunta.
Pittari ha scritto una lettera “al vetriolo” in cui ha detto, senza mezzi termini, che Patrizia Manassero ha fatto scelte “gravi ed operate in accordo con pochi intimi, senza trasparenza e senza concertazione con la base e il gruppo consigliare del PD”. Secondo Antonino Pittari il ruolo della Manassero è “del tutto marginale ed insignificante”.
A seguito di queste parole, con apprezzabile coerenza, il consigliere Pittari si è dimesso dalle file del PD per entrare nel Gruppo Misto in netto contrasto con Patrizia Manassero e con il suo ex-gruppo politico.
L’avvocato Davide Dalmasso, già Assessore nelle due giunte Borgna, anch’egli estromesso dalla Giunta, ha scritto una lettera per motivare le sue irrevocabili dimissioni dal Consiglio Comunale. Nella sua missiva l’avvocato Dalmasso ha scritto: “questa parentesi amministrativa, per me appassionante, gratificante e totalizzante, si è oggi conclusa. Per questa ragione, pur continuando ad amare visceralmente la nostra fantastica Città, ho deciso di dimettermi dal Consiglio Comunale. Ringrazio amici, colleghi, collaboratori e cittadini che mi hanno appoggiato in questa esperienza e da ultimo nelle elezioni appena concluse”.
Patrizia Manassero inizia molto male. Nel giro di pochi giorni ha visto passare un suo sostenitore fra le fila dell’opposizione e un altro addirittura abbandonare l’aula del Consiglio Comunale.
Se l’inizio del suo quinquennio è questo ne vedremo delle belle e chissà che, prima della fine del mandato amministrativo, non arrivi un commissariamento prefettizio.
Sicuramente monitoreremo la situazione e condivideremo con voi le prossime aporie della bizzarra sinistra cuneese.
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Articolo pubblicato il 20/07/2022