
Sarà la scelta giusta per occuparsi della salute pubblica? Questo modus operandi risulterà essere vincente?
Mentre gli italiani stanno cercando di godersi un po’ di sano e meritato riposo estivo la Regione Piemonte spinge in modo spasmodico verso la quarta dose di siero contro il Sars-CoV2.
L’Assessorato Regionale alla Sanità comunica che, ad oggi, 16mila piemontesi over 60 si sono già sottoposti all’inoculazione della quarta dose e, dagli stessi uffici, hanno reso noto che altri 27mila hanno già ricevuto un appuntamento per essere inoculati negli hub vaccinali del territorio messi a disposizione dalle Asl.
Oggi migliaia di piemontesi sono in attesa di poter fare un accertamento radiologico, una visita specialistica o un intervento chirurgico programmato e mai realizzato a causa delle restrizioni per il Covid-19.
Ciò nonostante l’Assessore Luigi Genesio Icardi (Lega) dice che dal 1 agosto prossimo tutti i turisti italiani che soggiorneranno in Piemonte potranno recarsi presso gli hub vaccinali – senza necessità di prenotazione – per ricevere l’inoculazione della quarta dose (o seconda dose booster).
Solo una settimana fa il Governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, in una conferenza stampa congiunta con l’Assessore Icardi, vantava di aver raggiunto l’obiettivo di aver recuperato il 45% dei ricoveri e il 44% delle visite e prestazioni ambulatoriali arretrate.
Questo significa che il 55% dei piemontesi in attesa di un ricovero per intervento chirurgico sta ancora aspettando e che il 56% dei pazienti sta ancora attendendo di poter effettuare una visita specialistica presso il Servizio Sanitario Nazionale.
Invece di investire tante risorse e tanto personale per una campagna vaccinale - che potrebbe essere benissimo demandata alle farmacie e ai Medici di Medicina Generale dislocati sul territorio - non sarebbe meglio potenziare il sistema di cura e prevenzione di tutte le patologie che nulla hanno a che fare con il Covid?
Il 22 giugno scorso ci occupammo delle liste d’attesa estenuanti e dei servizi non erogati in particolare dall’ASL CN1 perché diversi cittadini ci segnalarono aporie ed inefficienze ingiustificate in ambito sanitario.
Oggi prendiamo atto del fatto che la Regione moltiplica gli sforzi per la campagna vaccinale estendendola anche a quegli over 60 che non sono piemontesi ma si trovano in regione per vacanze, lavoro o altro.
Sarà la scelta giusta per occuparsi della salute pubblica? Questo modus operandi risulterà essere vincente?
Come promesso continueremo a monitorare la situazione e a condividere con voi quanto appreso.
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Articolo pubblicato il 27/07/2022