Letta e Calenda siglano l'accordo di Governo. Obiettivo annientare le Destre!

Riuscirà la Sinistra a convincere gli elettori?

Gli incontri e gli accordi tra i partiti per andare alle elezioni del 25 settembre prossimo e superare la soglia di sbarramento per l’ingresso in Parlamento proseguono a ritmo concitato.

Come avevamo già previsto, ieri mattina, Enrico Letta, segretario nazionale del “Partito Democratico”, ha siglato un protocollo d’intesa con Carlo Calenda, segretario di “Azione”, il quale, nelle scorse settimane, aveva già assicurato qualche candidato ad Emma Bonino e alla sua “+ Europa”.

Nell’accordo stretto fra i due leader si è parlato anche della suddivisione dei candidati nei collegi uninominali della coalizione. Il 70% dei candidati arriverà dal “Partito Democratico” mentre il restante 30% verrà espresso dal duo “Azione - + Europa”.

La redazione dell’ANSA fa sapere che in una conferenza stampa postuma all’incontro il leader Letta ha dichiarato: “non è immaginabile che il Paese dopo Draghi passi al governo delle destre o guidato da Giorgia Meloni. Dopo Draghi l’Italia ha bisogno di una esperienza di governo che porti avanti programmi che hanno avuto successo”.

Sulle ultime parole di Letta è d’obbligo una riflessione. Quali sarebbero i “programmi che hanno avuto successo” di cui parla il leader Dem? Se l’agenda di Mario Draghi è stata tanto valida come mai l’esperienza di governo è finita anzitempo? Se le politiche “draghiane” sono state efficaci come mai l’inflazione ha raggiunto i massimi storici riportando l’Italia all’economia del gennaio 1986?

Non stupisce il tono forte e sprezzante usato dal leader del PD ma sicuramente fa riflettere il modo in cui attacca Giorgia Meloni e la coalizione che ella si accinge a guidare.

Carlo Calenda, entrando a Montecitorio scortato dagli onorevoli Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi di “+ Europa”, ha detto che da parte loro vi è “spirito costruttivo e buona volontà”.

Nei giorni scorsi i “radicali” ed europeisti di Emma Bonino avevano lasciato intendere un accordo con il senatore Matteo Renzi e la sua “Italia Viva” ma, visto il vertice con Enrico Letta di questa mattina, come direbbe il Manzoni, “questo matrimonio non s’ha da fare”.

Proprio Renzi, ai microfoni di “Rtl”, ha dichiarato che loro sono “gli unici talmente liberi e coraggiosi” da andare da soli a comporre il “terzo polo”.

Renzi avrebbe voluto siglare un’alleanza con Calenda (che fece ministro del suo governo) ma, dinanzi alla virata “radicale” di quest’ultimo, ha detto: “non voglio pretendere di decidere le cose degli altri. Preferisco stare sui contenuti. Il punto vero è che ciascuno fa i suoi conti, da una parte c’è la necessità di raccontare un progetto credibile ai cittadini e dall’altra dire ‘se stiamo insieme sono più tranquillo perché so quanti seggi scattano’.”.

Insomma, è il caso di dirlo con le parole di Cocciante, “se stiamo insieme ci sarà un perché”. E il perché, manco a dirlo, sono le poltrone e il denaro che da esse ne deriva.

Certo c’è da chiedersi come la Bonino e Magi riusciranno a spiegare al proprio elettorato l’alleanza con Calenda e con l’area cattolica del PD.

Non è di molti giorni fa, infatti, la dichiarazione del leader di “Azione” di assoluta contrarietà alla “gestazione per altri”, quella pratica tanto cara alla comunità LGBT che permette di prendere una donna povera, pagarle il periodo della gestazione, ed acquistarne il bambino.

E, al contempo, Letta dovrà spiegare agli elettori cattolici del PD – la maggioranza peraltro – come si può candidare in posizioni eleggibili personaggi che vogliono eutanasia, aborto libero, pillole del giorno dopo, matrimonio egualitario, adozione di bambini da parte di coppie gay, legalizzazione delle droghe, e altre simili amenità.

Parlando con elettori di area radicale e “pannelliana” ho accennato a questa incompatibilità di programmi, idee e valori ma la risposta ottenuta è stata che oggi la priorità è creare un governo anti-Putin, pro-Ucraina e contro Giorgia Meloni ed il suo populismo.

Insomma, non si corre per un programma che porti sviluppo al Paese, lavoro, welfare, miglioramenti nella sanità, … ma si corre per impedire che un altro possa governare e per tenere in piedi una guerra che agli italiani sta portando solo rincari, impoverimento e precarietà.

Quella di Letta e Calenda sarà la scelta giusta? Gli italiani metteranno da parte i rincari delle bollette dell’energia per inseguire un discutibile odio verso Vladimir Putin e la Federazione Russa?

Le valutazioni di merito e di sostanza non sta a noi cronisti farle. Gli italiani il 25 settembre prossimo si recheranno alle urne e sceglieranno ciò che, per loro, sarà meglio per il Paese. Noi, come sempre, ve ne daremo informazione.

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Articolo pubblicato il 03/08/2022