Letta & Calenda: Il patto della discordia

Fratoianni e Bonelli:” E’ un accordo che non ci riguarda. Non abbiamo bisogno di diritti di tribuna

Dopo lunga e calcolata attesa è stato raggiunto e pubblicizzato l’accordo elettorale tra la Gauche plurielle capeggiata da Enrico Letta e Carlo Calenda

L'accordo tra i dem e Azione/+Europa recepisce tutti i diktat di Calenda: no ai leader "divisivi" e agli ex 5 stelle nei collegi uninominali, sì all'agenda Draghi e ai rigassificatori, impegno a modificare reddito di cittadinanza e bonus 110%, niente nuove tasse (pur difendendo la progressività della tassazione). Anche il patto sulle candidature è un trionfo per l'ex ministro: ben il 30% dei posti verrà attribuito ai candidati liberali. Mentre il leader di "Impegno civico" si prepara a candidarsi con il tanto detestato PD.

Non sono ancora pervenuti commenti autorevoli sul tanto atteso incontro e accordo Letta - Calenda, esteso al codazzo famelico dei radicali, che già da parte protagonisti stessi arrivano le prime prese di distanza. Iniziamo bene!

“Prendiamo atto dell’accordo PD Azione che non ci riguarda e non ne condividiamo nel merito delle questioni programmatiche. Chiediamo un incontro al Partito democratico per verificare se ancora ci sono le condizioni di un’intesa elettorale che coinvolga l’alleanza tra Verdi e Sinistra“. A rivendicarlo nel corso di un punto stampa il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.

“Questa trattativa un po’ curiosa che si concentrata molto sui collegi, era partita con un veto. Ho sfidato personalmente Carlo Calenda a mettersi in gioco. Noi non abbiamo paura a metterci in gioco e correre sul proporzionale. La nostra proposta politica – ha avvertito il leader di Si – non è negoziabile. Per questo consideriamo questo accordo legittimo, perché è bilaterale, ma in nessun modo vincolante sul tema programmatico della proposta politica”. Le eterne risse all’interno della sinistra affiorano, come in precedenti occasioni, nel momento in cui si blatera di unità per battere la destra!

L’accordo Letta-Calenda, pur fragile, fa esplodere i riformisti di Matteo Renzi. Dopo l’annuncio di Azione di una nuova alleanza con il Partito Democratico, Italia Viva annuncia la corsa in solitaria alle elezioni politiche. Matteo Renzi: “Noi andremo da soli”.

Guarda a quel che succederà nei prossimi giorni, dopo proposte cadute nel vuoto, l’on Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di centro-Mastella’. che dichiara:

“Dopo l’accordo - di potere, come ovvio - tra Letta e Calenda finalmente può decollare un polo di Centro distinto e distante dalle due coalizioni in campo. Un polo, cioè, con un serio programma di governo, con una cultura politica definita e con una serietà degli stessi comportamenti politici. Un’area di Centro che nel nostro paese manca da troppo tempo e dove può riconoscersi un vasto elettorato da tempo senza una vera rappresentanza politica, culturale ed organizzativa. Un’area di Centro che, pur senza fare confronti storici con il passato, ricorda l’esperienza che fu messa in campo da Mino Martinazzoli nel lontano 1994 con il suo Ppi e che fu poi decisivo per il futuro politico e democratico del nostro paese. Un’area di Centro, dunque, che può risultare decisiva ancora oggi di fronte a due coalizioni che hanno il solo obiettivo di delegittimarsi a vicenda senza un vero programma di governo”.

Quale sarà la prossima mossa? Il tempo ormai è tiranno e gli italiani, stufi di distinguo e diatribe, vorranno conoscere chi e come ci garantirà l’energia per l’inverno e stabilirà le misure concrete per controllare l’aumento vertiginoso dei prezzi al consumo.

Argomenti che Frantoianni s’è mai posto in vita sua e non è certo in grado di valutare.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 03/08/2022