
La querelle si sta estendendo…
L’attenzione degli osservatori è in gran parte polarizzata sul confronto Letta - Fratoianni - Calenda, ma anche le formazioni minori presentano spigolature, appena si scende nel confronto dei programmi o peggio ancora ci si imbatte su nominativi scomodi dei candidati.
Oggi sono di scena Alternativa ed Italexit.
"Il quadro di possibile accordo elettorale fra Alternativa e Italexit in vista delle elezioni del 25 settembre 2022 è sciolto. Laddove c’era un consenso di fondo su una serie di importanti nomi da presentare come candidati, nella composizione in dettaglio delle liste presentata da Italexit abbiamo riscontrato la presenza – anche in ruoli di capolista - di candidati organici a formazioni di ispirazione neofascista”. È quanto si legge in una nota di Alternativa.
Sebbene nelle piazze – prosegue la nota - le persone di diversa ispirazione abbiano trovato un linguaggio comune, e proprio perché ci siamo impegnati nel tempo a superare molti schemi ideologici, non vogliamo che le liste siano condizionate dal peso ideologico di esponenti del fascismo nostalgico favoriti dal meccanismo delle liste bloccate”.
Sono i guai e gli inconvenienti di una legge elettorale inadatta ed inadeguata, che nessun partito ha voluto modificare ed aggiornare.
“Nel quadro dell’infame legge elettorale, il folle meccanismo burocratico che ostacola la raccolta delle firme per le nuove formazioni politiche rende gli accordi elettorali molto complicati in un tempo troppo breve e imponderabile. In questo tempo breve, secondo Alternativa c’era spazio per rappresentare tante personalità che hanno dato lustro al dissenso contro una stagione di ingiustizie, ma non c’è spazio per veicolare candidati in cui prevalgano connotazioni personali d’ispirazione fascista militante”, conclude la nota.
A quanto si dice, a determinare la rottura, secondo Alternativa (guidata da Pino Cabras) sarebbe stata la decisione di Paragone di offrire il posto di capolista nel Lazio a Carlotta Chiaraluce. Originaria di Ostia e, insieme a Luca Marsella, uno dei volti più noti di CasaPound.
Paragone presenta una versione differente: «Italexit voleva riunire intorno a un unico progetto - si legge nella nota del giornalista - le forze che in questi mesi si sono opposte al Green Pass, al vaccino obbligatorio e alle imposizioni sanitarie dei governi Conte e Draghi, senza discriminarne nessuna. Purtroppo, abbiamo dovuto prendere atto che l'unico interesse di Alternativa era di ottenere posizioni in lista e di usare Italexit come un taxi per il Parlamento».
E siamo solo alle prima battute.
Come arriveremo al fatidico 25 settembre?
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Articolo pubblicato il 07/08/2022