Passeggiando per Annecy

Un antico borgo della Savoia (di Alessandro Mella)

Esplorare la Savoia procura grandi soddisfazioni poiché ricca di bellezze che, in qualche modo, ci ricordano un passato comune.

Una storia antica che si lega, direttamente, a quella di Casa Savoia e della sua ascesa nella politica europea e negli orizzonti di un’Italia sempre più alla ricerca della sua sospirata unità. La regione che condivide il nome con la dinastia fu tra i sacrifici che il Regno di Sardegna dovette subire per garantirsi l’appoggio delle armi francesi nella Seconda Guerra d’Indipendenza del 1859.

Una mutilazione dolorosa per Vittorio Emanuele II che, dovendo assecondare la strategia politica di Camillo Cavour, si privò della culla della propria famiglia.

Sono, quindi, innumerevoli le testimonianze storiche ed architettoniche di quegli anni lontani e di quel legame e se ne trovano un po’ ovunque. Particolarissime, ovviamente, quelle della ex capitale Chambery e di San Giovanni di Moriana dove sorge il cenotafio di Umberto Biancamano per non parlare dell’Abbazia di Altacomba.

Ma tra questi piccoli incanti spicca anche il borgo di Annecy che sembra esser nato proprio per la gioia del turista. Giunti in città è bene lasciare l’auto nei parcheggi che si trovano in abbondanza sul lungolago e da qui raggiungere il centro storico.

La città è assai grande in verità e supera i 128mila abitanti, sorse in ambiente prealpino e collinare con, di fronte, il bel lago omonimo. Le origini sono antiche con insediamenti preromani e vasta espansione proprio in epoca romana quando la città si munì di teatro, terme, basilica e foro come le più grandi cittadine del tempo erano solite fare anche per rimarcare il proprio status.

Dopo le innumerevoli traversie medievali e periodi di alterna crisi il borgo, frattanto fortificato, passò nel 1401 ai Savoia che lo controllarono fino alla metà dell’Ottocento pur tra fasi alterne con temporanee occupazioni delle milizie borboniche francesi e con l’annessione di qualche anno all’Impero Francese di Napoleone I al tempo dell’esilio cagliaritano dei sovrani sabaudi.

Il borgo più antico mostra, agli occhi attenti, i segni di questi passaggi tra un vicolo e l’altro ed i magnifici canali alimentati dalle acque del fiume Thiou.

Tra case e botteghe antiche, ponti, meraviglie e bellezze di ogni tipo tali da incantare chi passeggia nella parte storica dell’antica le cui vedute spesso paiono come dipinti d’artista.

Il più celebre dei monumenti è senz’altro il Palais de l’Isle ove un tempo sorgevano le prigioni. Con la sua forma caratteristica nel tempo si è imposto come simbolo della comunità e senz’altro rappresenta una delle opere più fotografate di tutta la Francia. Sulle alture domina il paese, in posizione importante, il castello che fu dimora dei conti di Ginevra e dei Savoia Nemours ed oggi sede del Conservatorio d’arte e storia cittadino nonché dell’Ufficio regionale dei laghi alpini.

Di particolare fascino sono senz’altro le strade più interne costellate di negozi, botteghe e laboratori dove è possibile acquistare un po’ di tutto comprese le famosissime baguette francesi.

Molte le chiese e cappelle antiche come la Cattedrale di Saint Pierre del 1600 ed innumerevoli, poi, sono le testimonianze araldiche sparse per tutta la città.

Piacevolissimi sono poi i Jardins de l’Europe voluti dalla subentrante autorità francese nel 1863. Un angolo di verde che incanta e meraviglia e nel quale è possibile scorgere vari tipi di piante.

Caratteristico è anche il Ponts des Amours, passaggio in ferro con leggeri richiami liberty, tipica costruzione dei primi anni del ‘900.

Molte sono le botteghe con ricordi e prodotti locali ed il turista non faticherà nemmeno a trovare luoghi in cui poter gustare le specialità locali.

Tutta la città è un vero gioiello ed un grande scrigno di storia in cui passeggiare attraversando i secoli. Un luogo da visitare ed amare e, tra l’altro, facilmente e rapidamente raggiungibile soprattutto dalle nostre zone di nord-ovest, ma non solo.

La bellissima Annecy aspetta, sempre, chi la vuole scoprire. Oggi più che mai, in un tempo in cui cresce il desiderio di scoprire, viaggiare e ritrovare pienamente la propria libertà.

Alessandro Mella

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Articolo pubblicato il 17/08/2022