L'India arresta Federico Negri per 40 euro

Questo fatto può essere considerato una vendetta per il "caso Marò"?

In queste ore è stata diffusa dai vari media la notizia dell’arresto di Federico Negri da parte della Polizia dell’India.

Il 28 enne alessandrino, oriundo di Pozzolo Formigaro (Alessandria), è accusato di aver attraversato un ponte che collega l’India con il Nepal senza aver pagato un tributo di circa 40 euro. Secondo la Polizia dello stato indiando dell’Uttar Pradesh Federico rischierebbe da due a otto anni di reclusione.

Il giovane Negri, poco prima di imboccare il ponte per entrare in India, ha mandato un messaggio alla mamma: “Ciao mamma, ho tanta voglia di tornare a casa. In questo momento sto attraversando un ponte e fra poco entrerò in India, tutto bene non preoccuparti”.

Poco dopo, parliamo del 5 luglio scorso, le autorità indiane lo hanno tratto in arresto assieme ad altri sei giovani. A seguire la sua assurda ed intricata vicenda gli avvocati Claudio Falleti e Penelope Piemonte che, a “Il Giorno”, fanno sapere che “il fermo è avvenuto il 5 luglio e nel frattempo ci sono state tre udienze. La prima il 16 luglio, la seconda il 2 agosto nella quale confidavamo nel rilascio a seguito del pagamento della cauzione, l’ultima tre giorni fa che ha purtroppo confermato lo stato d’arresto”.

Secondo i legali della Famiglia Negri, Federico “non sapeva esattamente dove si trovasse e la polizia contesta il mancato pagamento di una tassa di 40 euro, quindi una presenza non autorizzata sul territorio, con rischio dai 2 agli 8 anni di carcere”.

Il Sindaco di Pozzolo Formigaro, la Famiglia Negri, i legali di Federico e molti cittadini hanno rivolto un accorato appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio affinché ci si sbrighi a mettere in moto la macchina della diplomazia e si riporti quanto prima il giovane nella sua Madre Patria.

L’avvocato Falleti fa sapere che “è inammissibile, soprattutto per un ragazzo che ha fatto nulla di male, se non contravvenire a una norma. Stiamo formulando appello contro la decisione del giudice che ha respinto la richiesta di liberazione su cauzione nell’udienza dell’8 agosto. Chiederemo che la magistratura superiore la riveda”.

Un detto popolare dice che “a pensar male si fa peccato ma spesso non si sbaglia” e, partendo da questo aforisma, viene da chiedersi se l’arresto di Federico Negri non sia una “vendetta” dell’India per il “caso Marò”.

Sicuramente resteremo con le antenne orientate verso il paese del Gange e condivideremo con voi eventuali sviluppi.

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Articolo pubblicato il 12/08/2022