Enrico Letta come il Conte di Montecristo

Dopo otto anni dal celebre "Enrico, stai sereno!", Letta si vendica di Renzi e dei renziani.

Otto anni fa, parliamo del 2014, Matteo Renzi, forte dei consensi conquistati nella base militante del “Partito Democratico”, rivolgendosi all’allora leader Enrico Letta disse la celebre frase: “Enrico, stai sereno!”.

Oggi, nel fare i nomi dei candidati per i diversi collegi elettorali per Camera e Senato, Enrico Letta si sta prendendo la sua rivincita. Se ben si guarda ai nominativi che sono trapelati dal “Nazareno” ci si rende conto che Letta ha “fatto fuori” i renziani e quelli che appoggiarono il rampante fiorentino nella scalata alla segreteria politica del PD.

Mario Adinolfi, leader del “Popolo della Famiglia”, all’epoca dei fatti era nel PD e ricorda bene quei giorni e quegli avvenimenti.

Interpellato sulla questione ha detto: “Sono stato membro del Partito Democratico da componente della Direzione Nazionale e da Parlamentare e quindi conosco bene quelle dinamiche. Conosco Enrico Letta da oltre trent’anni, dai tempi del Movimento Giovanile della “Democrazia Cristiana”. Enrico ha consumato la sua vendetta.

Edmond Dantes, io ormai chiamo così Enrico Letta, ha chiuso la sua rivalsa: ha “fatto fuori” Luca Lotti, i renziani, molti popolari, gli “ex-margheritini” [quelli de “La Margherita”] come Gasbarra e Valeriani. Tutti dentro invece i pidiessini [i “Democratici di Sinistra], i “veltroniani” Zingaretti e Bonassut messi come capolista, come capolista sono anche i “D’Alemiani” Mancini e Orfini.

Completata la regressione del PD in PDS si può mettere anche capolista in Veneto Alessandro Zan così si capisce bene dove il “cattolico” Letta punti dal punto di vista valoriale. Famiglia e Vita, evidentemente, per il “cattolico” Letta ormai sono intinti nella Lobby LGBT.

E così il PD si è “lettizzato”, Enrico ha “derenzizzato” il partito, è felice, ha raggiunto il suo obiettivo”.

Analisi lucida ricca di particolari fatta da un politico che – proprio per l’abbandono dei valori cattolici – ha lasciato il “Partito Democratico” - dove aveva una poltrona – per fondare il “Popolo della Famiglia” che, ad oggi, non gli ha dato né un seggio né la visibilità che avrebbe avuto se fosse restato nel PD.

Gli elettori DEM accetteranno di votare un “Partito Democratico” che ha lasciato indietro le aree più centriste, moderate e cattoliche per far spazio alla sinistra “più rossa” e vicina alle Lobby LGBT?

Il 25 settembre vedremo cosa accadrà nel segreto dell’urna. Sicuramente monitoreremo la situazione e vi terremo debitamente informati.

Per vedere il video intervento di Mario Adinolfi cliccare qua.

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Articolo pubblicato il 17/08/2022