Giuliano Amato al meeting di Rimini 2022: “questa estate sarà la più fresca dei prossimi trent’anni”

L’intervento del presidente della Corte Costituzionale Italiana che promette prossimi, duri sacrifici.

Lunedì 22 agosto, Giuliano Amato, presidente della Corte Costituzionale Italiana, dal meeting di Rimini 2022 Democrazia e Verità in diretta streaming, oltre a bacchettare l’attuale inefficienza dell’apparato politico e ricordare quanto la democrazia sia un bene da salvaguardare, con fare solenne e allarmato ha affrontato il problema climatico, declamando: “questa estate sarà ricordata per essere stata la più fresca dei prossimi trent’anni”, aggiungendo che si tratta di un pronostico condiviso dai metereologi di tutto il mondo. Niente che la criticata Greta Thunberg non avesse spiegato tempo fa.

Previsioni confermate da recenti rilevamenti della NASA con degli esplicativi video che circolano su tutti i social network.

Giuliano Amato ha aggiunto che se si vogliono ottenere apprezzabili risultati in grado di riconvertire il riscaldamento del pianeta, tutta la comunità deve iniziare ad agire di concerto. Soltanto misure drastiche nella quotidianità del vivere da parte di ognuno di noi potrà portare a un significativo rallentamento del riscaldamento globale.

L’ex premier ha anche aggiunto che le misure dovranno essere dolorose, molto più limitative di quelle adottate nel periodo di chiusura imposto dal coronavirus.

È questo un punto che provoca spontanea una riflessione: il riscaldamento globale è disgrazia nota da molto tempo, le cause pure. Una verità espressa da Giuliano Amato che soltanto oggi evoca una consistente variazione del nostro stile di vita per tentare di rimediare alla catastrofe imminente. Perché?

L’intervento ha trascurato l’agenda 2030, la coordinazione tra i vari governi di tutto il mondo, esperimento tentato più volte, fallito tra chiacchiere e menzogne. Eppure, la cooperazione di tutti i governi è la sola che può contribuire alla riforestazione, al ricorso ad energie rinnovabili, alla diminuzione dei consumi energetici, al controllo della estrazione mineraria e alla diminuzione delle emissioni di CO2, limitando interessi economici di banche, monopoli industriali e singoli governi, e allo stesso tempo, istruire e regolamentare la popolazione.

Dunque, il primo individualismo da combattere è quello delle macro economie e dell’imperialismo neo liberista delle lobby che governano i nuovi e vecchi ordini mondiali. È questa un'utopia?

Stabilito questo fondamentale 1º principio della sopravvivenza del pianeta, l’allarmante comunicato di Giuliano Amato, che nella sua infinita storia politica ha avuto innumerevoli occasioni per occuparsi della diversificazione energetica e via dicendo, ben prima della sua arringa alla fine dell’estate più calda di sempre, suona come un ennesimo messaggio di colpa verso l’egoismo del singolo cittadino, che non si informa sui suoi  doveri indispensabili per ripristinare un perduto dialogo uomo-natura.

Giuliano Amato ha anticipato sacrifici e cambiamenti nella vita di tutta la popolazione assolutamente superiori a quelli generati dall’epidemia di coronavirus, distribuendo oneri e colpe a tutta la gente con una retorica che ricorda le 10 regole di strategia della manipolazione mediatica attribuite a Noam Komsky o la sempiterna metafora della rana bollita.

Seguendo il ragionamento dell’onorevole, gli scenari sono due. O Giuliano Amato è sincero e agisce con colpevole, immenso ritardo, oppure è pilotato dai paperoni della green economy e del World Economic Forum e ci traccia la strada di una ambigua “riconversione dolce”. Programma dagli sfuggenti interessi industriali "sostenibili", inseriti in un inarrestabile sviluppo che ha scandito il progressivo suicidio che la razza umana ha applicato al pianeta.

In entrambi i casi, l’ottimismo è un lusso che soltanto gli ultimi nostalgici di un progredire scientifico, robotico, tecnologico e sempre più pilotato dall’intelligenza artificiale potranno permettersi, mentre giocano con un visore tridimensionale che li immerge in un mondo mai esistito, su un chissà dove di cui prima o poi non resterà né vita né memoria da ricordare. Non è pessimismo, sono gli spot pubblicitari delle nuove consolle.

Chi ci riporterà a braccetto con la madre Terra? Giuliano Amato ha parlato dal meeting di Rimini, l’argomento è quanto mai importante. La speranza è che la consapevolezza sia reale e si espanda a macchia d'olio in ogni angolo del mondo.

 

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Articolo pubblicato il 23/08/2022