I Sentieri resistenti vanno a teatro nel nuovo Ecomuseo della Val Sangone (Torino)

Con gli spettacoli teatrali “Bartali e Lulù” e “Senza sparare un colpo”, finanziati dalla Città metropolitana di Torino

“Bartali e Lulù” è il titolo di uno spettacolo teatrale con ingresso gratuito che Assemblea Teatro metterà in scena venerdì 2 settembre nell’Ecomuseo della Resistenza della Val Sangone, che ha sede a Coazze (Torino), in viale Italia ‘61. Lo spettacolo comincerà alle 21,15, e sarà preceduto, mezz’ora prima, dalla visita guidata dell’Ecomuseo.

Bartali e Lulù”, con la regia di Lino Spadaro e di Renzo Sicco, narra di Louis Chabas, detto Lulù, partigiano francese in terra di Langa, rievocato con grande scrittura da Pino Cacucci nel suo libro “Nessuno può portarti un fiore”, e parla anche di Gino Bartali, il campione che non volle essere eroe e mai raccontò in vita dei tanti ebrei da lui salvati nascondendo i documenti falsi a loro destinati nella canna della sua bicicletta.

Uno spettacolo” spiegano gli autori “che riafferma, senza retorica e con ironia, l’importanza di alcuni valori fondanti della nostra storia: ora che molti partigiani non ci sono più, sentiamo il dovere morale e civile di raccontare le loro vicende cercando di suscitare in chi ascolta l’attesa e il desiderio di conoscerle”.

La pièce su Chabas e Bartali sarà seguita, venerdì 28 ottobre, ancora all’Ecomuseo di Coazze, da un’altra rappresentazione scenica intitolata “Senza sparare un colpo”, dedicata a episodi e personaggi della Resistenza non armata e ideata dall’associazione Swinging Turin in collaborazione con la fondazione Donat-Cattin per la regia di Giancarlo Viani.

“Bartali e Lulù” e “Senza sparare un colpo” fanno parte del cartellone di “Sentieri resistenti a teatro” e, insieme al riallestimento dell’Ecomuseo della Resistenza della Valsangone, sono stati finanziati dalla Città metropolitana di Torino con i fondi del piano tematico Pa.C.E. del Programma transfrontaliero Alcotra Italia-Francia.

Per partecipare alle visite e agli spettacoli è consigliata la prenotazione: Ufficio turistico 011.9349681 – turismo@comune.coazze.to.it

IL NUOVO ALLESTIMENTO DELL’ECOMUSEO DELLA RESISTENZA DELLA VAL SANGONE

Inaugurato lo scorso febbraio, il nuovo allestimento è stato rinnovato nella presentazione e nei contenuti espositivi. I lavori di riqualificazione, realizzate dal Comune di Coazze, hanno interessato la sala e le scale di accesso. Tra il pubblico dei primi mesi si è contata la presenza degli alunni delle scuole primarie della zona e degli allievi dell'Istituto superiore Blaise Pascal di Giaveno.

La vicenda resistenziale della Val Sangone è narrata attraverso più di venti pannelli ricchi di fotografie d’epoca, muovendo dalla caduta di Mussolini il 25 luglio 1943 e dall’armistizio dell’8 settembre, con il primo rastrellamento in valle dei tedeschi del 23 settembre; ne seguiranno altri 27 nei venti mesi successivi, che registreranno tra le vittime il pittore  giavenese Maurizio Guglielmino, ucciso al Colletto del Forno, e la diciottenne Evelina (all’anagrafe Avellina) Ostorero, uccisa a borgata Ferria a Forno, e anche oltre il 25 aprile 1945.

Un lungo percorso storico di accadimenti, di uomini e donne, di religiosi e religiose, di luoghi divenuti simbolo delle battaglie della Resistenza e del martirio fino alla Liberazione, punteggiato da passaggi ed eventi cruciali come la cattura del comandante Milano e l’organizzazione delle bande sui monti, la strage di Cumiana, il grande rastrellamento del maggio 1944 e le rappresaglie spietate, le borgate bombardate, la conquista della polveriera di Sangano, la morte del comandante partigiano Sergio De Vitis, il ferimento di Eugenio “Genio” Fassino nell’attacco al dinamitificio Nobel di Avigliana e l’impiccagione a Giaveno il 17 agosto 1944 del marchese Felice Cordero di Pamparato, detto “Campana”, e di Giorgio Baraldi, Vitale Cordin e Giovanni Vigna, l’autunno tragico di Giaveno.

La proposta espositiva unisce la presentazione dei segni di memoria di quel sacrificio: la cappella della divisione Campana a Giaveno, il monumento nel cimitero di Provonda, l’ossario dei Caduti di Forno di Coazze, meta di visite ufficiali di Presidenti della Repubblica, ministri e delegazioni estere.

Oltre alla rivisitazione della Resistenza, da cui nacque la Costituzione repubblicana, l’Ecomuseo offre anche suggerimenti turistici ed escursionistici, proponendo itinerari in località che in passato hanno rappresentato pagine così dolorose e che oggi, per fortuna, si possono visitare come luoghi di straordinaria bellezza paesaggistica e naturalistica, e come testimonianza di vita rurale e montanara.

Fonte: Ufficio Stampa Città Metropolitana di Torino.

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Articolo pubblicato il 26/08/2022