I lanciamissili HIMARS e la propaganda occidentale
HIMARS (M142 High Mobility Artillery Rocket System)

Al netto della propaganda occidentale, la guerra in Ucraina continua con inganni e colpi di scena da entrambe le parti.

Decine di sistemi lanciamissili HIMARS americani sono stati colpiti nelle ultime settimane in Ucraina. O almeno così crede il Cremlino. In realtà Putin sta sprecando centinaia di costosi missili per colpire delle riproduzioni in legno dei celebri sistemi di artiglieria a lungo raggio americani. Lo afferma il Washington Post in un report sull'ultima strategia utilizzata dagli ucraini per "ingannare" Putin.

Se in una prima fase della guerra i droni “kamikaze” turchi e i missili anticarro portatili USA (comunemente noti come “Javelin”, di origine britannica) hanno costituito la colonna portante della resistenza ucraina all’avanzata russa; oggi i lanciamissili HIMARS sembrano svolgere un ruolo cruciale. Ancor di più la strategia messa in atto dai britannici, i quali hanno suggerito agli ucraini questa idea brillante quanto creativa di generare dei finti lanciamissili.

Insomma, gli ucraini starebbero usando delle esche per attirare i missili russi su "falsi bersagli". I "falsi sistemi HIMRAS" sono esternamente molto simili a quelli veri, ma sono costruiti in legno. Per i droni russi che pattugliano il cielo ucraino sembrano veri, la loro posizione notificata alle artiglierie di Mosca fa scattare attacchi missilistici lanciati dalle navi di stanza del Mar Nero.

In questo modo costosissimi missili da crociera Kalibr vengono "sprecati" per distruggere finti bersagli. Secondo il report del Washington Post sono stati oltre dieci i missili utilizzati nell'ultima settimana dai russi. Un successo che ha spinto gli ucraini ad aumentare la produzione di esche. La strategia sembra funzionare.

Cosa sono gli HIMARS?

Noto anche come M-142 HIMARS, è un lanciarazzi multiplo leggero sviluppato alla fine degli anni '90 per l'esercito degli Stati Uniti, montato su un telaio standard per camion M1140 dell'esercito americano. Questi sistemi di artiglieria sono stati un grande aiuto per Kiev in quanto avendo una gittata di 80 km riescono a spezzare la linea di rifornimenti russi, che sono costretti a trasferire i loro depositi lontano dal loro ambito di azione.

Tuttavia, come sempre avviane durante questo conflitto la propaganda spesso incombe e tende a mistificare la realtà o ad ingigantirla più del dovuto.

Va detto infatti che dalla tattica anglo-ucraina di ingannare i russi, il Cremino ne ha ideata un’altra per far sprecare munizioni ai loro rivali.

I soldati di Mosca, sfruttando i riflettori radar, hanno così creato dei “ponti fantasma”. L'obiettivo è chiaro: depistare gli attacchi degli ucraini, indirizzando i preziosi missili verso falsi obiettivi.

L'esercito di Zelensky, che al momento può contare su 28 sistemi di lancio forniti dagli alleati, ha indirizzato gli attacchi verso i ponti, con l'obiettivo chiaro di tagliare i rifornimenti alle prime linee del Cremlino che, a quel punto isolate e senza munizioni, potrebbero essere annientate dall'avanzata dell'esercito di casa. In particolare, gli Himars ucraini hanno colpito i ponti sul fiume Dnepr, a Kherson. Dopo che uno di questi attacchi ha distrutto il ponte Antonivskyi, le immagini radar hanno rilevato delle strutture che lasciavano intendere la volontà dei russi di costruire lì vicino un ponte temporaneo per far guadare il fiume a rifornimenti e uomini. In realtà il ponte temporaneo non esiste: si tratta solo di un effetto depistante ottenuto con riflettori radar. I russi stanno in realtà riparando il ponte vero e proprio ma attraverso questo sistema sono riusciti a eludere i radar ucraini, con la speranza magari di indirizzare un ipotetico attacco missilistico verso una zona in cui non c'è nulla.

Le linee di rifornimento russe, dunque, sono più solide che mai. La controffensiva ucraina tarda ad arrivare rispetto al consolidamento e all’avanzata russa lungo i territori costieri e nelle città principali. Come sempre accade, dietro ai facili entusiasmi della propaganda occidentale si nasconde uno scenario ben più complesso e pieno di ‘colpi di scena’.

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Articolo pubblicato il 05/09/2022