Toscano: "contro la Russia c'è una guerra insensata"

Chi pagherà davvero le sanzioni alla Federazione Russa?

Il 25 settembre è sempre più vicino ma la campagna elettorale sembra essere quasi inesistente dal momento che il mainstream dell’informazione dice sempre le stesse cose e non si addentra mai nella questioni.

A lamentarsi di ciò non sono solo le piccole formazioni politiche ma anche e soprattutto gli elettori che non di rado vedono i simboli dei partiti, per la prima volta, all’interno della cabina elettorale.

Da anni si parla di eliminare la “par condicio” che risulta essere una legge dannosa e che, come sempre accade in Italia, va a vantaggio dei ricchi e dei potenti. Se ne parla ma non si agisce; ai grandi partiti le cose vanno bene così come stanno.

Anche sul tema delle sanzioni alla Federazione Russa e sui danni che stanno ricadendo sulla nostra economia si parla pochissimo. Il mainstream dell’informazione – totalmente asservito a Mario Draghi e all’establishment europeo – parla solo di quanto stia soffrendo il popolo ucraino dimenticandosi di guardare alle tante, troppe, aziende italiane che stanno diminuendo la produzione, dimezzando i dipendenti e, nei casi peggiori, chiudendo i battenti.

A dire qualcosa in merito ci ha pensato Francesco Toscano, fondatore e leader di “Ancora Italia”, che, in Irpinia per presentare i candidati della Lista “Italia Sovrana e Popolare” (di cui fanno parte anche Marco Rizzo e il suo “Partito Comunista”, Stefano d’Andrea e la sua “Riconquistare l’Italia” e Antonio Ingroia con la sua “Azione Civile”) ha detto: “contro la Russia c’è una guerra insensata alimentata da noti centri economici che vogliono chiudere il cerchio. La fine delle relazioni con la Russia nei fatti da il colpo di grazia al nostro tessuto industriale, e apre la stagione della quarta rivoluzione industriale tenendo sotto scacco un popolo straccione, suddito, che vive di elargizioni ed elemosina ai più ubbidienti e silenziosi. Anche solo ragionando si viene iscritti nel girone dei negazionisti”.

Sul tema, direttamente dal Forum dell’Economia di Cernobbio è intervenuto il Segretario della “Lega” Matteo Salvini che a tutti i presenti ha ribadito: “Le sanzioni stanno funzionando? No. A oggi chi è stato sanzionato sta guadagnando, mentre chi ha messo le sanzioni è in ginocchio. Evidentemente qualcuno in Europa sta sbagliando i conti: ripensare la strategia è fondamentale per salvare posti di lavoro e imprese in Italia”.

Il ragionamento di Salvini non fa una piega. Qualsiasi italiano intestatario di una bolletta dell’energia elettrica o del gas si è reso conto di quanto sia aumentato il costo della materia prima. In alcune case – e lo diciamo perché contattati dagli interessati – si accendono le luci per meno di 30 minuti al giorno. Ci sono italiani che si trovano a dover scegliere se fare la doccia calda o mettere la bistecca in tavola.

Un clima di tale ristrettezza economica non lo si vedeva dall’immediato dopoguerra.

Gli economisti di mezzo mondo sostengono all’unisono che è vero che la guerra in Ucraina e le sanzioni comminate alla Federazione Russa stanno creando importanti danni all’intera economia globale, ma è altrettanto vero che l’Europa è quella più esposta e vulnerabile alla crisi energetica. Non a caso la Federazione Russa sta riempiendo i forzieri con i soldi derivanti dalla vendita del gas e del petrolio.

In molti italiani sta sorgendo spontaneo chiedersi se sia ancora il caso di restare nell’Unione Europea.

Il 25 settembre vedremo che cosa verrà deciso alle urne. Saremo alla vigilia di una possibile uscita dall’Europa?

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Articolo pubblicato il 09/09/2022