
di Alessandra Gasparini (parte seconda)
prima parte: https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=45693
LO SMANTELLAMENTO DEL SETTORE PUBBLICO
Ugo Mattei afferma che la nuova fase giuridica del pensiero unico atlantista e globalista in ambito economico-politico, successiva alla caduta del muro di Berlino sostiene e produce l’eliminazione del pensiero critico.
Si apre così la strada al processo di smantellamento del pubblico a favore del privato. Essenza del pensiero neoliberale.
In Italia si verifica una delle più impressionanti privatizzazioni della storia, essendo stato scelto il nostro paese come sede principale di sperimentazione, ruolo a cui per decisioni dei governanti ci prestiamo.
Mattei sperimenta personalmente nel 1990, come docente di prima nomina negli USA, il dogmatismo neoliberale delle migliori università del mondo, quali Yale e Berkeley.
“In quel decennio e per la gran parte di quello successivo, era vietato essere contro le privatizzazioni, proprio come oggi è vietato essere contro l’obbligo vaccinale o il green pass o l’acquisto di armi per l’Ucraina. La nuova scienza dominante, quella microeconomia neoclassica che veniva insegnata con metodo dogmatico nelle migliori università del mondo, non ammetteva critiche.”.
Chi avesse assunto un atteggiamento critico, e le ragioni erano più che fondate, basti pensare all’effetto devastante dello smantellamento della sanità pubblica in Italia, sarebbe stato escluso da qualunque intervento pubblico.
“Quando su qualcosa emerge un consenso dogmatico, lo percepisco come violento e mi spendo per combatterlo.”
In seguito, ottenne per tre anni un distacco presso l’Accademia Nazionale dei Lincei a Roma.
“Fu lì che mi convinsi definitivamente di come l’ideologia neoliberale fosse sostanzialmente un possente e complesso dispositivo giuridico di saccheggio di beni pubblici della più varia natura, che arbitrariamente governi conniventi (catturati da potenti lobby private) trasferiscono alle stesse oligarchie private in modo del tutto legale ma nondimeno predatorio.” (ibid. p.40)
ITALIA E NATO
Quando ha avuto origine questo legame che appare inscindibile tra il nostro paese e la Nato?
“L’Italia nell’immediato dopoguerra, a seguito degli accordi di Yalta e della svolta di Togliatti a Salerno, è stata affidata, con sovranità limitata, all’orbita atlantista che si manifesta fisicamente ancora oggi nell’alto numero di basi americane e della NATO dislocate nel nostro paese. Con la Guerra Fredda, conclamatasi durante la campagna elettorale per l’Assemblea costituente (primavera del1946), il posizionamento atlantista, già esito di Yalta, viene istituzionalizzato nel 1949 con la costituzione della NATO, la cui sede è a Bruxelles ma che ha nel nostro paese la piattaforma militare più affidabile e sotto diretto controllo.” (ibid. p.51)
LA CONDIZIONALITÀ
Mattei fornisce chiari esempi di cosa intende per “condizionalità”.
“Sei un capo di stato e non accetti il modello della Banca Mondiale perché lo ritieni contro l’interesse del tuo popolo? Non otterrai i fondi necessari per pagare gli stipendi pubblici e rischierai di essere travolto da tumulti popolari. Sei un governo europeo e non accetti i parametri di Maastricht? Non entrerai nell’euro, i tuoi conti salteranno sotto l’attacco della speculazione e porterai il tuo paese al disastro. Prendere o lasciare, anche se, per la verità, lasciare è praticamente impossibile e i benefici del prendere sono menzogneri! Non può esserci il diritto di essere contro nella logica della condizionalità, proprio perché chi è sotto ricatto non ha scelta e quindi non può esercitare alcun diritto.” (ibid. p. 56-57)
DALLO STATUTO DEI LAVORATORI ALLA NEGAZIONE DEL DIRITTO DI ESSERE CONTRO
Le lotte dei lavoratori negli anni ’60 portano agli inizi degli anni ’70 all’ottenimento dello Statuto dei lavoratori, ossia le “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori” (L. 20 maggio 1970 n.300).
Qui si afferma la libertà dei lavoratori di associarsi in sindacati per tutelare i loro diritti al lavoro e sul lavoro, di essere protetti riguardo al diritto di contestare le scelte padronali, di rivendicare condizioni salariali e lavorative migliori, della reintegra nel posto di lavora qualora i padroni li abbiano esclusi da esso per motivi arbitrari (art.18).
Dietro allo Statuto c’era una intera cultura dei diritti, in cui emergevano figure di intellettuali di alta levatura, coinvolgendo un’ampia maggioranza dei nostri costituzionalisti.
Già dal decennio successivo iniziò a definirsi quello che si sarebbe poi rivelato un reale tradimento da parte di politici e sindacati, preparato dal centrosinistra, che culminò nel 2016 nel Jobs Act.
Con esso in fabbrica la condizionalità si affermò, calpestando il diritto di vedere salvaguardati i propri diritti da parte dei lavoratori, arretrando di 40 anni rispetto alle dure precedenti conquiste.
Ora il lavoratore deve essere attento a non infastidire il suo capo, se ci tiene al posto di lavoro. Oggi siamo giunti senza nessun ostacolo e possibilità di contrapposizione ad escludere dal lavoro e ricattare con la fame “chi non sottostà all’arbitrio draghista, rifiutandone l’assurdo tesseramento.”
MARTELLAMENTO MEDIATICO
Non mi soffermerò più di tanto su questo punto, che credo sia sotto gli occhi di molti.
Con esso sono stati demonizzati prima i no tav,poi i no vax, quindi i no green pass, infine i no armi all’Ucraina, ci ricorda Mattei.
Fior fior di intellettuali e personaggi pubblici di richiamo sono stati arruolati, per motivi di carriera e di visibilità molto propensi a sostenere e pubblicizzare l’ideologia dominante.
Inoltre, quando la situazione filo atlantista lo esige, il governo tecnico è presto cosa fatta. Non c’è quasi bisogno di dargli una pubblica giustificazione, che si può argomentare a piacere.
L’ITALIA
I paesi più disponibili a rendersi territorio di sperimentazione sono stati la Grecia e l’Italia, meno forti economicamente, meno abituati all’esperienza della democrazia rispetto ad altri europei. Vedi la Gran Bretagna, per esempio, che nonostante le forti pressioni in direzione opposta fece la scelta di uscire dall’Unione Europea il 1° febbraio 2020.
L’Italia resta, nel momento attuale, laboratorio per eccellenza di sperimentazione politica dell’asse atlantico.
IL POTERE
I potenti di oggi governano i settori informatico, farmaceutico, il mercato delle armi.
Decidono le mosse di governi sudditi, fautori di politiche interessate e irresponsabili.
Non è da escludere che arrivino a provocare tumulti che potrebbero portare a giustificazioni autoritarie ancora più spinte. Questo è un pericolo reale.
Lascio ai lettori futuri di Mattei, che spero saranno numerosi vista l’importanza e la profondità della sua analisi, perfettamente documentata, la lettura e analisi del percorso del professore attraverso i documenti fondanti il diritto della persona al rispetto della propria integrità, fisica e spirituale, a partire dalla Magna Charta in poi.
IL DIRITTO DI RESISTENZA
Mattei dimostra come sia presente in tutte le dichiarazioni di diritti e costituzioni passate e contemporanee il diritto di ribellarsi ai governi in cui alte e basse magistrature non proteggano allo stesso modo i diritti fondamentali di tutti i cittadini e consentano nei decreti e leggi promulgate la violazione degli articoli della Costituzione.
Questo diritto è anche un dovere di resistenza, e sta alla base di ogni costituzione liberale.
Mattei ribadisce la PREVALENZA DELLA COSTITUZIONE SULLE LEGGI.
Tale diritto/dovere si deve esercitare quando le alte cariche politiche e istituzionali, che hanno giurato la fedeltà alla Costituzione, ai suoi principi fondamentali, tradiscono il loro incarico.
Se le istituzioni che dovrebbero controllare il rispetto della Costituzione non lo fanno, l’articolo 54, a lungo esaminato dall’autore, prevede la scelta di disobbedire alla legge ingiusta.
Cito le espressioni-chiave usate da Mattei, per ribadire l’importanza che il diritto oggettivo tuteli la persona umana, nella sua completezza.
- Autodeterminazione della persona
- Dignità umana
- Personalità
- Privacy come diritto di essere lasciato in pace
- Inviolabilità della libertà personale
Dove il principio di personalità comprende la sovranità sul proprio corpo.
Lo stato democratico deve garantire buona cura del corpo di ogni cittadino, che abbia bisogno di essere curato. Deve fornire la massima sicurezza e informazione riguardo ai possibili effetti collaterali delle cure prestate e lasciare ogni individuo scegliere come e se lasciare intervenire sul proprio corpo.
Poiché lo scopo di una società civile deve essere la realizzazione del benessere complessivo delle persone che ne fanno parte (vedi buona sanità pubblica, mezzi adeguati di cure per anziani, disabili, persone con difficoltà economiche…).
Guardando a ciò che accade, verrebbe di commentare usando il termine “utopia”.
Ma Ugo Mattei non è certo il tipo di persona disposta ad arrendersi, come vedremo successivamente.
Consiglio nel frattempo una lettura meditata di questo saggio, vista l’urgenza delle tematiche, affrontate dall’autore in modo rigoroso sotto il profilo sia storico sia giuridico.
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 10/09/2022