Il presidente turco annuncia un inverno difficile per l'Europa

La posizione dell'UE nei confronti di Putin costerà molto cara agli italiani.

Al netto delle chiacchiere demagogiche fatte da Mario Draghi e dalla Sinistra italiana bisogna iniziare a dire con chiarezza che quest’inverno staremo al freddo e faticheremo anche a far cuocere un piatto di pasta.

L’insensata guerra alla Federazione Russa di Vladimir Putin sta mettendo l’Europa in ginocchio e la crisi energetica è solo la punta dell’iceberg di una politica economica ed internazionale irrisoria ed inefficace messa in atto dall’Unione Europea e dai Paesi membri.

Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, intervistato sulla crisi energetica globale, ha detto: “Per l’Europa l’inverno non passerà in modo così semplice, sarà molto problematico, molto pesante in termini di costi economici”.

Queste sono le parole di un capo di stato che, a differenza di Mario Draghi, ha saputo prendere le distanze dall’orrore della guerra senza però compromettere la sua nazione. E’ noto, infatti, che la Turchia ha già discusso con Putin il prezzo del gas ed ha trovato un accordo ragionevole e vantaggioso per entrambe le nazioni.

Erdogan - che il mainstream dell’informazione definisce “dittatore”, esattamente come fa con Putin – ha preso atto del fatto che la Turchia dipende per il 40% del suo fabbisogno energetico dalla Federazione Russa e, pertanto, ha deciso di non inimicarsi la nazione che più gli è utile per un’economia sostenibile all’interno del Paese.

Mario Draghi, invece, “con il cappello in mano” alla corte di Bruxelles, ha deciso di giurare fedeltà a Zelensky e di far entrare l’Italia in un vortice di aumenti e tassazioni che stanno letteralmente affamando il Popolo Italiano. Tutto questo lo ha fatto, e lo ha potuto fare, con l’appoggio scriteriato ed irresponsabile del “Partito Democratico”, di “+ Europa”, di “Liberi e Uguali” e di tutti quei partiti che a tutto pensano fuorché al benessere degli italiani.

Abbiamo parlato di un Mario Draghi “con il cappello in mano” davanti ai tecnocrati dell’Unione Europea e lo abbiamo fatto con la consapevolezza che l’imposizione di un “price cap” sull’energia russa ci porterà ad avere dei rincari sulle bollette che difficilmente riusciremo a tollerare.

Vladimir Putin, in visita a Vladivostok, ha voluto chiarire la posizione della Federazione Russa in relazione alla scelta unilaterale dell’UE relativamente al “price cap”. Il presidente russo ha chiarito lapidario: “non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente”.

Il 25 settembre gli italiani saranno chiamati a scegliere la nuova composizione parlamentare ed il nuovo Governo. Potranno scegliere di sostenere chi sta con l’Ucraina, con la N.A.T.O. e con gli Stati Uniti d’America, oppure, potranno scegliere di sostenere quei soggetti politici che intendono ristabilire azioni diplomatiche paritetiche e durature con la Federazione Russa.

Il benessere degli italiani e la salvaguardia del patrimonio personale dei cittadini devono avere la priorità rispetto alle antipatie verso il presidente russo. La politica non può e non deve mettere a repentaglio la sopravvivenza del popolo a fronte di meri interessi elettorali.

Vedremo come evolverà la situazione nella speranza di poter riportare notizie più ottimistiche.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/09/2022