Giorgia Meloni e Federico Mollicone contro "Peppa Pig" e la sua virata lgbt

La RAI usa il denaro pubblico per sostenere la propaganda del gender.

Nel bel mezzo della campagna elettorale l’ideologia gender torna a dividere il Paese.

E’ notizia di questi giorni che l’Associazione “Pro Vita & Famiglia” è stata censurata da Facebook per aver lanciato una petizione dal titolo “No ai “cartoni gay” per bambini sulla RAI”.

I membri della onlus impegnata nella difesa e nella tutela delle famiglie, nella loro petizione, hanno scritto:

I produttori del cartone “Peppa Pig” hanno inserito in una puntata una coppia di “due mamme lesbiche”. Il movimento Lgbt, che aveva fatto pressione perché ciò accadesse, ha esultato alla notizia.

L’obiettivo è chiaro: influenzare le menti dei bambini sul fatto che si possano avere “due madri”, anche se ciò è naturalmente impossibile. Due donne possono dotarsi di un figlio solo comprando il seme di uno sconosciuto e praticando la fecondazione artificiale. Questa pratica si fonda sul commercio di gameti umani e viola il diritto fondamentale di un bambino di avere un papà.

In Italia “Peppa Pig” è trasmesso dalla RAI. Firma questa petizione per chiedere alla RAI di non trasmettere l’episodio con le “due mamme”, per non influenzare e confondere i bambini piccoli in modo molto pericoloso su un tema così ideologico”.

Jacopo Coghe, vicepresidente di “Pro Vita & Famiglia”, ci fa sapere che “Facebook ha rimosso dalla pagina di Pro Vita & Famiglia la petizione per chiedere alla RAI di non usare il nostro canone per mandare in onda cartoni animati manipolati dalla lobby Lgbt per influenzare i nostri figli. L’accusa è di “incitamento all’odio”. Cioè, chiedere alla RAI, da contribuenti, di non abusare delle nostre tasse “incita all’odio”. Quindi, se ci fosse stato il Ddl Zan per questa petizione saremmo stati condannati”.

L’onorevole Federico Mollicone, esponente di punta e Responsabile Cultura di “Fratelli d’Italia”, ha immediatamente dichiarato: “E’ inaccettabile la scelta degli autori del cartone animato Peppa Pig di inserire un personaggio con due mamme. Ancora una volta il politicamente corretto ha colpito e a farne le spese sono i nostri figli. Ma i bambini non possono essere solo bambini? Come ha dimostrato recentemente Giorgia Meloni siamo e saremo sempre in prima linea contro le discriminazioni, ma non possiamo accettare l’indottrinamento gender. Per questo chiediamo alla RAI, che acquista i diritti sulle serie di Peppa Pig in Italia col canone di tutti gli italiani, di non trasmettere l’episodio in questione su nessun canale o piattaforma web”.

Sulla questione è intervenuta anche la leader di “Fratelli d’Italia” Giorgia Meloni che, incalzata dai cronisti, ha detto: “Peppa Pig è un cartone che guardano mediamente bambini di tre anni. Sono materie che dovrebbero maneggiare le famiglie. Questo ho sempre pensato e questo continuo a pensare. Altrimenti si rischia di voler per forza imporre concetti che è un po’ presto per metabolizzare. Non ci sono le famose fobie che qualcuno ritiene”.

Prima di redigere questo articolo abbiamo consultato diversi nostri lettori ed abbiamo ravvisato in loro paura e sconcerto per l’invadenza che il mondo LGBT ha nell’educazione dei bambini e nella formazione socio-culturale degli infanti.

Il fatto che “Fratelli d’Italia” (quotato al 27%) sia entrato a gamba tesa nella questione la dice lunga sul clima politico che serpeggia nel nostro Paese. La difesa della famiglia è uno dei punti cardine su cui si giocherà la partita per Palazzo Chigi. Chi la spunterà?

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Articolo pubblicato il 14/09/2022