Fondi russi alla "Lega" di Salvini? Tutte illazioni!

Le dichiarazioni dell'ex-deputato Elio Vito smentite dal Prefetto Gabrielli e dal Premier Draghi.

Da settimane, per non dire da mesi, la Sinistra italiana continua a dire che la “Lega” di Matteo Salvini prende fondi russi per le sue attività politiche. A far eco a questi fantasiosi politicanti si aggiunge l’ex-deputato LGBT eletto fra le fila di “Forza ItaliaElio Vito.

In un’intervista rilasciata a “la Repubblica” l’ex-onorevole Vito ha dichiarato: “Siamo stati il Paese che ha ospitato più filo russi di tutti in Europa, adottando la retorica che l’invasione dell’Ucraina era colpa dell’espansionismo della Nato. Pensi solo all’intervista al ministro russo Lavrov in prima serata su Rete4. Ed è proprio quello il disegno del Cremlino: dividere l’Occidente, dividere i partiti. E’ un tema su cui c’è scarsissima consapevolezza in Italia. La minaccia, insomma, è ibrida”.

Il giornalista Concetto Vecchio, durante l’intervista, ha chiesto ad Elio Vito perché la “Lega” non dovrebbe andare al Governo. L’ex deputato ha risposto: “Mi pare evidente. La Russia ha invaso l’Ucraina, minacciando la pace, la democrazia e l’Occidente con i suoi valori: la “Lega” prima di andare al governo dovrebbe disdire il suo rapporto con “Russia Unita”, il partito di Putin. Altrimenti è complice moralmente. Ma il sodalizio con “Russia Unita” è una contraddizione con la Costituzione che sancisce la nostra appartenenza alle tradizionali alleanze internazionali, Unione Europea, Nato”.

Le affermazioni fatte da Elio Vito sui rapporti tra “Lega” e “Russia Unita” andrebbero analizzate, sviscerate e documentate mentre invece l’ex-deputato butta lì quattro accuse senza senso parlando addirittura di “contraddizione con la Costituzione”.

Il Prefetto Franco Gabrielli, Autorità delegata alla Sicurezza della Repubblica, in un’audizione al Copasir ha detto senza mezzi termini che non ci sono nelle carte analizzate riferimenti ai partiti italiani presenti in Parlamento. In modo tecnico ed analitico ha anche affermato che “sono stati forniti elementi, riguardanti le recenti dichiarazioni rese all’amministrazione Usa in ordine alle attività di ingerenza russa nei processi democratici di diversi Paesi, dai quali non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese”.

Le chiacchiere stanno a zero. In Italia nessun partito riceve soldi dalla Russia e nessun politico ha permesso ingerenze sovietiche che potrebbero ledere la sicurezza nazionale.

Il dimissionario Mario Draghi, dopo un Consiglio dei Ministri, si è presentato in Sala Stampa dove ha riferito di aver avuto una telefonata con Blinken il quale gli avrebbe confermato “l’assenza di forze politiche italiane nella lista di chi ha beneficiato di fondi russi” e, riprendendo le parole di Gabrielli, ha aggiunto: “i vertici dei Servizi Segreti italiani hanno avuto contatti con gli omologhi Usa e l’Intelligence Usa ha confermato di non disporre di alcuna evidenza di finanziamenti russi a candidati che competono nell’attuale tornata elettorale”.

Matteo Salvini e la “Lega” sono oggetto di illazioni, calunnie e diffamazioni da diversi mesi. Sino ad ora hanno tollerato ma per quanto ancora avranno la pazienza di soprassedere a queste accuse?

Il 25 settembre gli italiani saranno chiamati a scegliere il partito che li rappresenterà in Parlamento per il prossimo quinquennio. Sceglieranno i partiti pro-LGBT, pro-migranti e pro-droghe libere o Matteo Salvini, l’ordine e la sicurezza?

Monitoreremo la situazione e vi terremo informati.

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Articolo pubblicato il 21/09/2022