Lunazione del sangue: alla luna settembrina sette lune se ne inchina

di Micaela Balice

Con l’arrivo dell’autunno iniziamo un interessante percorso che affonda le sue radici nella cultura popolare legata alla terra, ai suoi cicli e ai suoi frutti, non solo commestibili.

Saremo accompagnati da Micaela Balice, studiosa delle antiche tradizioni e pedagogista, naturopata, fioriterapeuta nonché libera ricercatrice del linguaggio arcaico e simbolico.

Proprio in un periodo così difficile, pervasi da informazioni sempre più inquietanti che hanno il compito di farci percepire la realtà incombente come fuori controllo, il ricollegarci ai ritmi della Natura può essere un buon inizio per riconquistare la nostra centratura e il conseguente equilibrio naturale.

La Luna, l’Artemide greca e la Diana romana, è lo spirito indomito che ci può animare per non lasciarci sopraffare dalle piccole e grandi lotte che dovremo affrontare.

 

 

Con la Lunazione del Sangue superiamo la china e ci lasciamo alle spalle il semestre di luce per entrare definitivamente nel semestre d’ombra, il semestre infero, che sta sotto.

 

Ce lo ricorda anche il proverbio d’apertura: le sue caratteristiche saranno un primo pronostico per il periodo che ci aspetta.

 

Questa lunazione è la settima luna dell’anno lunare.

 

Il suo novilunio inizia generalmente nel mese di settembre o al massimo nei primi di ottobre e la lunazione può estendersi anche lungo tutto ottobre.

 

È una lunazione di passaggio che ci traghetta attraverso due porte solari molto importanti: o l’Equinozio autunnale che sancisce la definitiva fine del periodo caldo dell’anno (in quegli anni in cui non lo fa la Lunazione dell’Uva) oppure verso il grande passaggio tra i vivi e i morti che sarà il cosiddetto Halloween, meglio conosciuto nelle campagne italiane come i Giorni dei Morti.

 

È la lunazione legata all’inizio della stagione venatoria che riprende con il mese di settembre ed è la luna nella quale si collocava nell’antica Grecia la celebrazione dei Grandi Misteri di Eleusi, legati al culto di Demetra e Persefone il cui mito narrava dell’inizio del riposo vegetativo e della relativa morte simbolica del mondo naturale.

 

La vegetazione infatti comincia il lento ritiro: il caldo di fine estate concede ancora delle fioriture ingannevoli ma è verso il seme che si spingono tutte le piante annuali.

I migliori ultimi frutti verranno così raccolti per produrre la semenza necessaria per la prossima stagione.

 

Il sangue a cui rimanda il nome della lunazione è legato in particolare al sangue del sacrificio animale che viene versato durante la caccia di cui Diana o Artemide ne erano le divinità lunari.

 

Il valore archetipale e simbolico del sangue è tanto profondo quanto antico: simbolo di vita, forza e vitalità quanto di salute (non ci facciamo gli esami del sangue se vogliamo sapere se stiamo bene?) racchiude in sé anche la potenza dei sentimenti. Amore, rabbia, passione e vendetta scaldano il sangue e si tingono di rosso.

 

Ma il sangue è anche simbolo di legame famigliare: sangue del mio sangue, stesso sangue e esser di sangue blu per indicare le caste.

I patti di sangue sancivano l’onestà e l’onore degli accordi presi.

 

Il sangue in virtù del suo collegamento essenziale con la vita, ha sempre assunto anche un potere magico: i sacrifici sia animali sia eventualmente umani, piegavano il volere delle divinità grazie allo scambio vitale. Una vita per una vita.

 

Il colore rosso accompagna la simbologia rimandando all’energia, alla vitalità, alla forza.

E non a caso forse, proprio in questa lunazione anche la natura comincia a tingersi di rosso: alberi e arbusti si scaldano per un ultimo slancio di vita colorando le foglie delle frequenze più basse, come se si volesse recuperare con la luce quel calore perso con l’arrivo dell’autunno.

 

Infine il sangue è il legame che abbiamo ancora con la catena infinita dei nostri avi che verranno ricordati nella notte a cavallo tra ottobre e novembre e che custodiranno i semi che abbiamo finora affidato al ventre della terra, come vedremo meglio nella prossima lunazione.

 

A tal fine ricordo che le semine, incluse quelle dei bulbi da fiore o alimentari come aglio e cipolle, vanno tutte effettuate in questa lunazione o comunque non oltre il 31 ottobre secondo la tradizione contadina, come ricordano i vecchi proverbi: “Per l’Ognissanti siano i grani seminati e i frutti rincasati” ma anche “Chi semina in ottobre miete in giugno” indicando che le semine autunnali danno frutti precoci.

 

Gli antichi custodi ne avranno buona cura.

 

Dal punto di vista simbolico ed energetico questo è un punto di svolta molto importante.

Non a caso si soffre del “cambio di stagione” o per meglio dire, del cambio di prospettiva: luce e buio modificheranno la loro proporzione, saremo costretti, nel nostro emisfero, a notti via via più lunghe e fredde e la terra stessa sembrerà morta, senza vitalità alcuna.

 

Nonostante lo stato di benessere economico e sociale in cui abbiamo vissuto, la parte biologica e naturale che c’è ancora in noi risuona con queste variazioni climatiche e il desiderio di rientrare in noi stessi può farsi più forte.

 

 

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Articolo pubblicato il 25/09/2022