I finanziamenti esteri ai partiti politici italiani

Il ruolo di America, URSS, Cina, Albania, Bulgaria e chissà di quanti altri rimasti ancora nell’ombra

La notizia diffusa nelle scorse settimane dal dipartimento americano su possibili finanziamenti russi a partiti europei, è svanita perché imprecisa e dal sapore scandalistico, volta a turbare il clima elettorale italiano.

Oggi l’attenzione è concentrata su problematiche molto più assillanti ad iniziare dai costi energetici.

Per non dimenticare e riferirci a fatti certi, sarebbe opportuno tornare con la memoria al secolo scorso e rileggere i vari dossier per ricordarsi  quel che è successo.

La Francia finanziò la formazione dei Fasci di combattimento nel 1919 e successivamente della Marcia su Roma. L’America a partire dal 1947 ha finanziato la DC ed in particolare il nascente PSDI, l’URSS ha aiutato costantemente il PCI, il più grande partito comunista dell’Occidente.

Ma non solo, supportò pesantemente Tullio Vecchietti ed i carristi dello PSIUP, che nel 1963 ostacolarono, senza riuscirvi, la formazione del centro sinistra ed erano più stalinisti di gran parte dei comunisti.

La Cina si è prodigata nei confronti di gruppuscoli e partitini marxisti leninisti maoisti ed anche l’Albania del dittatore Hoxa aveva alcuni amici nel nostro Paese, in particolare nella stagione del terrorismo. La Bulgaria e la Germania dell’Est preferivano operazioni più occulte ed incisive, come dar rifugio ad esponenti vicini all’eversione, alla lotta armata ed alle stragi.

In questo caso molti servizi segreti esteri in combutta con pezzi dello stato deviati hanno agito per destabilizzare la  democrazia italiana.

Anche l’attentato a Giovanni Paolo II era stato concepito nella galassia comunista, con complicità addirittura oltre Tevere. Se poi si estendesse la ricerca alle associazioni pseudo culturali presenti in Italia come l’associazione Italia Urss di Torino, potrebbero emergere verità scomode con protagonisti politici allora imberbi ed oggi ancora in esercizio, seppur attempati.

L’Italia per la sua posizione nel Mediterraneo e per i suoi confini a ridosso della “allora” Jugoslavia di Tito, è sempre stata oggetto di attenzione da parte di molte potenze straniere.

Una storia che purtroppo si è ripetuta per tanti anni ed ha coinvolto anche realtà industriali nel nostro Paese, oggetto del mirino di gruppi industriali tedeschi ed in parte danneggiate.

Nel corso degli anni ed in alcuni momenti l’argomento torna attuale, perché ci sono indagini giudiziarie ancora in corso.

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Articolo pubblicato il 01/10/2022