
La tesi di Mario Adinolfi, "Popolo della Famiglia", non è poi così lontana dalla realtà.
In queste ore tutte le agenzie internazionali di stampa battono la notizia che Giorgia Meloni sarebbe favorevole ad aiutare Volodymyr Zelensky nella guerra contro la Federazione Russa di Vladimir Putin.
La preoccupazione del nostro Paese è alta perché le sanzioni comminate dall’Unione Europea alla Federazione Russa ci stanno portando ad un livello di povertà e carestia davvero notevole. Le famiglie italiane sono in difficoltà a fare la spesa perché i prezzi dei prodotti di largo consumo hanno subito un’impennata di aumenti difficile da sostenere.
Le bollette di luce e gas sono aumentate di percentuali folli e gli italiani si troveranno presto a fare una scelta: mangiare o pagare le utenze domestiche.
Il Governo di Centro-Destra, a dire il vero, non si è ancora insediato, pertanto, riesce difficile capire come le agenzie di stampa possano attribuire a Giorgia Meloni determinate responsabilità. Secondo la Costituzione, poi, è il Presidente della Repubblica che sceglie e nomina il Capo del Governo per cui non è detto che l’incarico venga formalmente dato alla leader di “Fratelli d’Italia”.
Mario Adinolfi, leader del “Popolo della Famiglia”, da sempre dalla parte dei consumatori, ci fa sapere che “Zelensky vuole portare la guerra in Russia e noi al disastro”. Per questo motivo si rivolge con una lettera aperta alla probabile futura Premier dicendole: “Cara Giorgia Meloni, davvero vogliamo assecondare Zelensky nei suoi piani di guerra alla Russia su territorio russo concretizzati con la distruzione del ponte di Kerch, attentanti omicidi in stile mafioso come quello alla figlia di Aleksandr Dugin, in una escalation bellica che non può che condurre al disastro facendone pagare il prezzo intero a famiglie italiane?
A me pare folle aggiungere alle postazioni missilistiche Himars americane ulteriori armi italiane inviate in Ucraina senza neanche il voto del Parlamento.
Spero che il tuo Governo, cara Meloni, faccia segnare un cambio di strategia complessiva dell’Italia che dichiari, per rispetto al proprio interesse nazionale, lo stop al sostegno all’Ucraina e all’escalation militare agognata ed incitata da Kyev così come la costruzione di uno spazio diplomatico che possa condurre prima possibile alla pace”.
La lettera di Adinolfi fa seguito alle parole del ministro degli Affari Esteri russo Lavrov che, ha da poco dichiarato: “Kyev vuole provocare l’uso di armi atomiche” e a quelle dell’Ambasciatore russo in Italia Sergey Razov che, nello studio di “Porta a Porta”, ha ribadito a Bruno Vespa: “Putin ha detto che siamo a favore del cessate il fuoco e di sederci ad un tavolo. Ma il presidente Zelensky dice che l’Ucraina non negozierà. Bisogna aspettare che cambi idee, o che l’Ucraina cambi presidente”.
La situazione è calda e la tensione è alta. Siamo al confine con una possibile e probabile guerra nucleare che, questa volta, segnerebbe la fine del mondo.
C’è da chiedersi che cosa stiano facendo i signori dell’Organizzazione delle Nazioni Unite dopo quasi otto mesi di conflitto e centinaia di morti. C’è da chiedersi come mai la macchina della diplomazia internazionale non si stia muovendo. Cosa c’è sotto? Chi trarrà vantaggio da questa guerra?
Seguiremo gli sviluppi e vi terremo informati.
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Articolo pubblicato il 13/10/2022