Pianeta Juve - Bianconeri: altro passo falso

L'Analisi di Marco Rabellino

Giornata nera per i bianconeri che escono da Milano con una sconfitta. Inizio di partita con la Juve che sfiora la rete con Cuadrado al 9’ e ci prova anche con Milik e Danilo. Dopo il quarto d’ora la Juve sembra spegnersi e il Milan centra il palo con Leao di tacco su calcio d’angolo.

Leao ci riprova al 30’ ma trova la deviazione di Vlahovic. Passano 4 minuti e ancora Leao trova il palo. Al 46’ arriva la beffa per i bianconeri da calcio d’angolo. Hernandez crossa trovando Giroud che tocca palla e devia su Tomori. Il difensore calcia in porta superando Szczesny. Juventus confusa anche nella ripresa, molti errori in impostazione.

Milan aggressivo e che sfrutta la disorganizzazione dei bianconeri trovando il raddoppio con Diaz. Recupero palla per il milanista che scatta lasciando sul posto Bonucci e superando Szczesny. Con  il doppio svantaggio la Juve si spegne definitivamente rischiando il tracollo. Hernandez  sfiora il tris al 67’. Milan in controllo e Juve che sfiora il gol solo nel finale con Kean.

Squadra ancora non connessa al match e non grintosa con troppi errori anche banali in impostazione e gioco prevedibile.

Szczesny è tra i pochi a salvarsi tra i bianconeri difendendo la porta su Origi nel finale e tenendo solo a due i gol di svantaggio.

Male i centrali bianconeri. Bremer parte bene poi si perde in se stesso commettendo troppi errori. Bonucci gira per margherite a San Siro. Diaz lo lascia sul posto nell’azione del raddoppio rossonero manco fosse un difensore di serie C.

Danilo male. impostazioni sbagliate e ripartenze regalate agli avversari.

Alex Sandro inguardabile. Altra serata da vagabondo in campo senza idee e senza concentrazione.

Locatelli negativo. Ancora una volta un mistero nel centrocampo bianconero con tante aperture per i compagni sbagliate e troppe se non tutti i duelli persi. Un pensiero sull’interesse dell’Arsenal lo farei…

Cuadrado dopo nove minuti sfiora la rete poi si spegne e lascia spazio a Mckennie che Allegri schiera in un ruolo non consono per l’americano che fatica ad adattarsi. Mancano gli interpreti per il gioco che vuole l’allenatore e si continua a far adattare i giocatori a ruoli che mal digeriscono. I risultati si vedono…

Rabiot e il migliore del centrocampo. Si batte bene e cerca spunti interessanti ma alla lunga trova solo la depressione dei compagni e pochi movimenti.

Kostic non brilla. Sbaglia sistematicamente l’ultimo passaggio e non si crea mai pericoloso.

Vlahovic incostante. Sbaglia tanti palloni e spreca le poche occasioni che ha tra i piedi. In più Tomori lo annulla.

Milik unica nota positiva di questa sera. Il polacco prova a creare gioco con inserimenti e tiri in porta lottando per tutta la partita. Prova perfino la chiusura su Diaz nel 2-0 avversario, compito che non è di un attaccante solitamente. I compagni dovrebbero imparare da lui.

Altra batosta per i tifosi che sospettavano una ripresa ed invece vedono altri fantasmi aggiungersi ai precedenti. La juve di oggi dura 15’ poi stop, vuoto totale. E il problema non è l’allenatore ma sono i giocatori che da professionisti quali sono non hanno il carisma e la voglia di battersi per la squadra che paga i loro stipendi (lauti) a fine mese.

I vari Paredes, Bonucci, Alex Sandro, Kean, Kostic etc giocano una partita da fenomeni e una da brocchi. L’onore per la maglia che indossano questi giocatori non sanno minimamente cosa significhi.

(Immagini Juventus FC)

Marco Rabellino

 

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Articolo pubblicato il 09/10/2022