Se mangi tardi ingrassi di più.

Uno studio suggerisce che mangiare tardi aumenta la fame, fa bruciare calorie più lentamente e promuove la crescita del grasso.

Lo stabilisce un recente studio che ha visto coinvolte 11 persone di sesso maschile sia in sovrappeso che obese, sia 5 donne nella stessa condizione di alterazione del peso corporeo. Lo studio su questi 16 soggetti è stato condotto dai ricercatori del Brigham and Women's Hospital, ed è stato pubblicato sulla rivista Cell Metabolism.

Ogni partecipante ha dovuto seguire  due programmi alimentari specifici. In entrambi erano stabiliti orari precisi per la loro assunzione. Uno aveva dei  pasti anticipati rispetto al normale orario di consumo. L’altro, invece, aveva i pasti posticipati di quattro ore rispetto all’orario classico. I partecipanti hanno anche  dovuto documentare i livelli di appetito, nonché lo stimolo della fame durante la giornata. In più eseguivano un piccolo prelievo di campioni di sangue, la misurazione della temperatura e misurare quanto era il loro consumo di calorie quotidiano.  

 

Ai partecipanti è stato anche effettuato un prelievo di tessuto adiposo ed effettuato su di esso delle biopsie. Lo scopo era quello di misurare se l’orario dell’assunzione di cibo i percorsi molecolari coinvolti specificatamente nel modo in cui il corpo immagazzina il grasso.

Lo studio ha fatte emergere che mangiare in ritardo influisce in modo significativo sugli ormoni che regolano la fame e l'appetito. Questo tipo di comportamento piò influenzare l’impulso a mangiare. Il fatto più indicativo è stato determinato dalla leptina, l’ormone che segnala la sazietà, in quanto la sua secrezione è diminuita notevolmente nelle 24 ore quando l’assunzione di cibo era tardato di quattro ore nella giornata rispetto alla condizione nella quale il cibo era assunto anticipatamente.

La ricerca ha altresì evidenziato come il magiare tardi  comporti una combustione più lenta delle calorie e  a significativi cambiamenti nel tessuto adiposo, contribuendo alla crescita del grasso.

 

"Questo studio mostra l'impatto di un'alimentazione tardiva rispetto a quella precoce. Qui abbiamo isolato questi effetti controllando variabili confondenti come l'assunzione calorica, l'attività fisica, il sonno e l'esposizione alla luce, ma nella vita reale, molti di questi fattori possono essere essi stessi influenzati da orario dei pasti", ha dichiarato il Frank AJL Scheer, PhD, direttore del programma di cronobiologia medica nella Divisione di Brigham per i disturbi del sonno e dei disturbi circadiani, autore senior dello studio .

Da sottolineare che in un altro recente studio pubblicato sempre sulla rivista Cell Metabolism sono stati esaminati gli effetti del tempo  di alimentazione ha avuto sui turnisti. Per eseguire la ricerca sono stati coinvolti 137 vigili del fuoco di San Diego, in California, di età compresa tra 23 e 59 anni, i quali lavorano a turni fissi di 24 ore. Di loro, il 9% erano donne. Lo studio è durato 12 settimane.

 

I vigili sono stati divisi in due gruppi. Ad un gruppo, composto da 70 soggetti misti, i ricercatori hanno chiesto di mangiare quando volevano ma ad oarari precisi in un arco di tempo di 10 ore, e cioè tra le 9:00 e le 19:00, mentre agli altri è stato detto che potevano mangiare quando volevano nelle 24 ore di turno. Ogni partecipante doveva utilizzare un’app dove veniva registrato il tempo occorso per nutrirsi ad ogni pasto, il rispondere a domende sul loro stato di percezione del benessere e qualità del sonno.  Inoltre, hanno fornito campioni di sangue e hanno misurato il loro peso.

 

I risultati hanno messo in evidenza come, nel gruppo di 70 soggetti a cui era stato chiesto di mangiare solo nelle 10 ore e a orari precisi, vi sia stato un miglioramento dello stato di salute rispetto al gruppo di controllo. Quello che ha maggiormente evidenziato lo studio è stata l’oggettiva riduzione delle dimensioni delle particelle di lipoproteine ??a densità molto bassa (VLDL), quelle del colesterolo cattivo.

 

Inoltre, i partecipanti a un gruppo alimentare a tempo limitato hanno perso peso e il loro indice di massa corporea (BMI) è stato ridotto.

 

 

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Articolo pubblicato il 16/10/2022