Celebrato il settimo centenario della scomparsa del Sommo Poeta con un elegante e raffinato libro edito dalla Olschki
Per Il settimo centenario della scomparsa del Sommo Poeta, le sono state dedicate molte pubblicazioni, l’ultima è quello della prestigiosa casa editrice di Firenze Olschki, “Dante Orizzonti dell’esilio. Landscape of Exile, con un testo di Albert Manguel, scrittore critico letterario accademico e umanista, documentato con gli scatti fotografici di Nicola Giuseppe Smerilli – insegnante di fotografia dei Beni Culturali e Editing della Fotografia presso l’Accademia di Frosinone.
Si possono rappresentare i luoghi di un esilio, quand’esso non ha – per l’esule – niente di “proprio”? Quando – soprattutto per Dante – i nomi che sono il paesaggio della memoria affiorano ormai in dolente litania:«Sacchetti, Giuochi, Fifanti e Barucci/[…]Sizii e Arrigucci». (Par., XVI,104 e108).
Gli autori ci accompagnano, con pagine stupende di estrema bellezza, nella Ravenna che gli occhi di Dante poterono contemplare negli sguardi eterni che lo fissavano dalle icone musive dei monumenti bizantini nella città del suo ultimo rifugio.
Il libro, in veste grafica perfetta con rilegatura rigida in tessuto, riporta anche un’ intervento del critico filologo Carlo Ossola, che accompagna il lettore a scoprire gli elementi associati a ciascun vizio capitale. L’appello che discende da quelle pareti azzurre e oro non detta soltanto le luminose tessere del Paradiso ma rimuove altresì dal “qui” ogni parvenza « In Dante ci sono immagini che si allontanano e si accomiatano. È difficile scendere le valli del suo verso dai mille addii».
Il libro è un viaggio di parole e immagini, pronte a svanire dalla vista per imprimersi nella mente, in un delicato incidersi del sempre:«[…] si come cera da suggello,/ che figura impressa non trasmuta (Purg. , XXIII, 79-80). In un passo del testo di Alberto Manguel:”Il viaggio di Dante si svolge nel passato ma il poema è nel presente.
Prendendo in mano il libro, noi lettori sappiamo che il viaggio è finito, e che quel che leggeremo è il ricordo di qualcosa che è già stato intrapreso e si è ormai concluso. Eppure, dal primo all’ultimo verso, siamo riportati indietro nel tempo insieme a Dante, e con lui emergiamo dalla selva oscura, ignari di quel che ci aspetta”.
“Dante. Orizzonti dell’esilio. Landscapes of Exile”, di Alberto Manguel, Nicola Giuseppe Smerilli, con la presentazione di Carlo Ossola pp.152, in gran parte illustrato con 89 fotografie, cm 30x28 italiano-inglese Leo S. Olschki , 2022 € 60.00.
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Articolo pubblicato il 16/10/2022